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Un giorno la mia amica Adriana, di professione segretaria, venne da me tutta emozionata. Una maga le aveva predetto una grande storia d’amore con un uomo calvo, e lei, a distanza di soli due mesi, aveva conosciuto per l’appunto un direttore di banca, completamente calvo, che le aveva fatto perdere la testa.

«Devi andarci pure tu» mi disse. «Ti cambierebbe la vita da così a così.»

«A parte il fatto» risposi «che non ho alcuna voglia di farmi cambiare la vita, dimmi quante cose ti predisse quel giorno la maga?»

«Una decina in tutto. Mi tenne sotto per due ore e mi fece anche le carte. Mi disse che avrei vinto al Superenalotto, e io, infatti, da quel giorno, ho sempre giocato un piccolo sistema. Prima o poi sono sicura che vincerò.»

«E non ti viene il dubbio» obiettai «che se si verifica una sola predizione su dieci non si tratta più di una preveggenza ma di una combinazione? Il vero problema, anima mia, è che sei tu la vera complice della maga. Non raccontando le nove predizioni che non si sono avverate, tu le stai facendo una pubblicità immeritata. E non basta.»

«In che senso non basta?»

«Nel senso che tu desideri che lei t’indovini il futuro, anche perché la disonesta fa di tutto per annunziarti cose piacevoli, così spera di essere ricompensata il giorno in cui queste profezie si avverassero.»

«Non è vero che mi annunzia solo cose piacevoli. Mi ha anche detto che tengo il malocchio.»

«E tu ci hai creduto?»

«Certo che ci ho creduto, anche perché in sole tre sedute me lo ha tolto facendomi respirare un profumo di sua invenzione.»

«Un profumo?!»

«Sì, un profumo. Eccolo qua: è miracoloso!» E mi mostra una boccettina, per poi aggiungere: «Certo è che da quando mi porto dietro questo profumo non mi è più capitato nulla di spiacevole, a parte questo incontro che sto avendo oggi con te».

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