Io, da un po’ di tempo a questa parte, ho scoperto il sensismo. Di che si tratta? È facile dirlo: basta non farsi la doccia e optare per il bagno. La mattina m’immergo nella vasca quando l’acqua è ancora molto calda, quasi da avere dei problemi a entrarci dentro. Poi resto lì immobile, al buio, senza che alcun rumore di radio o di televisione mi possa distrarre. A quel punto m’identifico con la Materia. Immagino di essere un piede, niente altro che un piede, o un braccio, e di sentire il mondo attraverso il calore dell’acqua. La C e la F impresse sui rubinetti mi ricordano il Caldo e il Freddo di Telesio.
Una volta ho perfino riflettuto sugli spartani che, dovendo indossare un unico vestito per tutto l’anno, erano costretti a scegliere tra la lana e il lino. Meglio sopportare il caldo d’estate o il freddo d’inverno?, si chiedevano gli spartani.
Che cosa avrei scelto io, non lo so. Quando esco dalla vasca me lo chiedo spesso e, a seconda della stagione, cambio parere.