Capitolo ventiquattro
Nella strada era calato il silenzio, ma le voci non erano svanite del tutto quando iniziai a raccontare a Molly della mia madre perduta. Tenni nascosto il nome di mio padre. Mi fidavo completamente di Molly ma ricordai le raccomandazioni di Ada sulla necessità di essere discreta. Mentre parlavo di eventi recenti si udiva ancora il rumore di passi sul marciapiede di sotto, degli ubriachi che lanciavano imprecazioni e, occasionalmente, lo scalpiccio dei cavalli che risalivano Shaftesbury Avenue. Forse Londra non dormiva mai. Molly ascoltava e annuiva, dicendo molto poco mentre io parlavo.
‘Se avessi perso mia madre la cercherei anch’io fino in capo al mondo. Fai bene a farlo,’ disse con convinzione. ‘Hai indicazioni da seguire?’
‘Non molte. Qualcuno però deve sapere dove si trova.’
John Osborne continuava a dormire. Molly si alzò e si avvicinò al divano. ‘Mi sembra che non sia più così accaldato. Che sia passata la crisi?’
Mi inginocchiai affianco a lei. Certamente il volto di John era meno arrossato e il suo respiro meno affannoso. Molly accese un’altra lampada rendendo visibili i pochi mobili che i due fratelli avevano messo insieme. Tutto era pulito, però. E anche se l’appartamento era molto piccolo, era caldo e accogliente.
‘Dovresti andare a casa ora.’ Molly mi costrinse a guardarla negli occhi. ‘Qualunque cosa sia accaduta tra te e tuo marito, o tra te e il capitano, dovresti andare a casa.’
Trasalii. Avrei trovato Martin ad aspettarmi con la cintura in mano? ‘Non osavo pensarci.’
‘Se starai fuori tutta la notte non potrai più ritornare a casa.’ Posò la mano sulla mia spalla. ‘La tua reputazione sarà sotto i piedi. Io e te sappiamo che il mondo ci giudica più duramente rispetto agli uomini.’ I suoi occhi erano quelli della ragazza che aveva lasciato casa sua per sfuggire ai giudizi crudeli.
‘È vero.’
‘E il capitano Osborne non ha nè una nave nè una casa per offrirti riparo al momento.’ Mi prese la mano. ‘Non puoi stare qui con noi, il tuo buon nome ne sarebbe danneggiato per sempre. Questo indirizzo è noto come dimora di stranieri poco raccomandabili. Torna da tuo marito e aspetta che il capitano Osborne stia bene.’
‘Mi sento così male al pensiero di lasciarlo.’
‘Saremo noi a prenderci cura di lui, te lo prometto. Potrà tornare dalla sua famiglia quando sarà in grado di spostarsi.’
Questo era vero. Suo fratello non avrebbe badato a spese per far sì che John si riprendesse.
‘E poi tu devi ritrovare tua madre. Questa è una ricerca che puoi condurre meglio da casa di tuo marito. Pensa come sarebbe difficile fare indagini senza mezzi finanziari. Ho sentito che ci sono investigatori che possono aiutare in questo tipo di lavoro.’
‘Investigatori?’
‘Uomini che sono in grado di trovare qualsiasi cosa, qualsiasi persona. Lavorano per gli avvocati alle Inns of Court.’
Pensai a Joseph Osborne. Sapeva che esistevano queste persone? Molly era seduta accanto a me e mi guardava. ‘Dimmi di te, Molly, dell’uomo che amavi.’
Lei iniziò a dire qualcosa e scosse la testa. ‘È meglio non parlarne.’ Aggrottò la fronte. ‘Eppure non mi vergogno di ciò che è accaduto, neanche un po’.’
‘L’amore non è una cosa di cui vergognarsi, anche quando il mondo pensa che lo sia.’
‘Il mondo difficilmente considererebbe il nostro amore degno di questo nome.’ Quasi sputò fuori le parole. ‘Direbbero che è contro natura.’
‘Come può essere innaturale amare un uomo?’
‘Io non amavo un uomo.’
Mi ci vollero alcuni secondi per digerire ciò che aveva lasciato intendere. Mi tornarono in mente alcuni versi scritti da mio padre, qualcosa sull’ardente Saffo che amava e cantava.
‘Ho letto di cose del genere,’ dissi. ‘E l’autore non le ha mai evidenziate come cose innaturali.’
‘Davvero?’ Sembrava per metà speranzosa, per metà dubbiosa. ‘Dove vivevo io saremmo state considerate delle streghe. Ecco perchè me ne sono andata. Non potevo consentirlo. La gente cominciava a sospettare di noi. Eravamo sempre insieme. Non resistevamo a stare un’ora lontane.’
‘So cosa significa desiderare così tanto una persona da star male.’ Mi alzai e mi diressi verso il divano a porre una mano sulla fronte di John Osborne. Era più fresco. La mia mente ancora faceva fatica ad accettare quanto mi aveva detto Molly. Cosa avrebbero fatto due donne insieme da sole se avessero provato l’una verso l’altra ciò che io provavo per John? Mi ricordai delle due ragazze nel teatro la sera che Molly mi aveva aiutata a fuggire dal Rookery. Le mie guance divennero rosse. ‘E suo marito ancora non sa?’
‘Sì.’ Sospirò. ‘Amy non lo avrebbe lasciato, gli voleva ancora bene. Si era sposata quando era molto giovane e lo conosceva da quando erano piccoli.’
‘Com’è difficile per tutte e due.’
‘Ce la farò. Ho il mio lavoro. E Daniel è buono con me. Dio sa quanto devo aver scioccato il ragazzo.’ Molly prese il mantello dal gancio dietro la porta. ‘Andrò a cercare una carrozza per te.’
‘Devi dormire, il tuo lavoro –’
‘L’anziana signora non avrà bisogno di me se non tardi. Stiamo aspettando che arrivi del raso per terminare i costumi dei ballerini e non è ancora arrivato. Potrò dormire fino a mezzogiorno.’
‘Ci saranno delle carrozze a quest’ora?’
Sorrise. ‘Se c’è bisogno di una carrozza la troverò.’
Mi girai verso John Osborne. ‘Sto male al pensiero di lasciarlo.’ Sentii la mia voce tremare.
‘Se la situazione dovesse cambiare ti manderò un messaggio.’ Molly prese il mio mantello e il mio cappellino e me li porse insieme alla borsa. ‘Temo che abbiamo speso molto del tuo denaro per il dottore.’
I soldi di Martin. Ma non volevo pensarci ora.
Accarezzai la testa di John molto delicatamente con le mie dita e uscii con Molly. Mentre percorrevamo la strada in discesa la signora Zenos veniva su nella direzione opposta. Accennò un saluto ma non disse nulla.
‘Scende a Westminster Bridge molto tardi quasi tutte le notti,’ disse Molly. ‘A qualunque ora e in qualunque condizione di tempo atmosferico. L’ho vista stare in piedi sul ponte per ore, fissando il fiume come se le parlasse. Poverina, la perdita del marito pesa ancora molto sulla sua anima.’