Nota dell’Autrice
Allegra Byron morì all'età di cinque anni in un convento in Italia nel 1822. Non mi sono giunte voci di una sua sopravvivenza e questo aspetto del mio romanzo è del tutto fittizio. La breve vita di Allegra mi ha sempre commossa e mi sono chiesta molte volte cosa sarebbe potuta diventare da adulta. Una matematica come la sua sorellastra Ada? Una scrittrice di romanzi come la sorellastra di sua madre Mary Shelley? Una poetessa come suo padre?
Ada Lovelace è stata una donna straordinaria il cui lavoro su quello che può essere considerato il primo programma di computer al mondo, viene commemorato, tra i tanti modi, attraverso l’attribuzione del suo nome, Ada, al linguaggio di programmazione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. La sua vita, tristemente terminata dal cancro in giovane età, merita di essere letta.
La madre di Allegra, amante di Byron, Claire Clairmont, visse quella che può solo essere definita una vita interessante, mantenendo contatti con molti dei giganti letterari del diciannovesimo secolo ma compiangendo sempre profondamente sua figlia. Trovo impossibile non compatire Claire, che era molto giovane quando iniziò la sua relazione con Byron e non nel migliore stato di salute mentale per poter affrontare il suo rifiuto e la perdita della sua unica figlia.