13.

– Farmapex.

– Buonasera, Margit.

– Signor Monticelli, buonasera!

– La chiamo per una cortesia: dovrebbe prenotarmi il primo volo di domani da Bucarest.

– Certo, lo faccio subito. Oggi ha chiamato il signor Richt per...

– Lo annoti, me ne occuperò al ritorno.

– Certo, signor Monticelli.

– Per il volo, Margit, si rivolga all’agenzia che ha provveduto all’albergo in questi giorni.

– Ma abbiamo il nostro...

– Lo so, ma in questa occasione preferirei così.

– Certo signor Monticelli, chiamo subito.

– La ringrazio. Cosa vede dalla finestra?

– Prego?

– Il suo ufficio dà sul giardino. I lampioni sono accesi?

– Sì, da poco. È stata una giornata grigia, è quasi buio.

– Che cosa vede?

– La panchina dove di solito siede lei, la siepe...

– È stata potata?

– Ieri.

– Che altro?

– Ormai l’albero ha perso quasi tutti i fiori.

– Non ne rimane nessuno?

– No, sono caduti tutti, direi, ma, come aveva ordinato, il giardiniere non li ha rimossi.

– ...

– Signor Monticelli?

– È stata gentile, Margit, ora la lascio andare a casa.

– Si figuri, signor Monticelli, devo ancora...

– Vada a casa, la giornata è finita e lei ha dei bambini. Solo il biglietto.

– Provvedo immediatamente.

– Buonasera, Margit.

– Buonasera, signor Monticelli.