Durante il periodo in cui stava viaggiando in numerosi luoghi di pellegrinaggio, Arjuna arrivò a Prabhasa (Somanatha) e seppe che Balarama aveva pensato di dare Subhadra in sposa a Duryodhana, ma che nessun altro nella famiglia era contento di questa idea. Arjuna pensò che forse poteva sposare lui la sorella di Krishna; si travestì da Sannyasi e si recò a Dvaraka in incognito.
Arjuna rimase in città per i quattro mesi della stagione delle piogge e fu gradito ospite degli Yadu. Un giorno Balarama lo invitò a pranzo e in quella occasione Arjuna poté vedere la bellissima Subhadra, di cui si innamorò immediatamente. Vide che il suo amore era ricambiato: da quel giorno non poté pensare ad altro e continuava a riflettere su come avrebbe potuto realizzare il suo sogno. Con l’approvazione di Krishna e degli altri parenti venne organizzato il rapimento: Subhadra uscì dalla città su un carro in occasione di una grande festa in un tempio e Arjuna si avvicinò, armato di arco e frecce. Respinte facilmente le guardie di scorta, Arjuna sollevò Subhadra e la portò via da Dvaraka.
Balarama si arrabbiò molto quando gli fu riferita la notizia, ma Krishna lo calmò, spiegandogli bene che cos’era successo, e che Subhadra preferiva sposare Arjuna. Allora Balarama si placò e mandò molti regali ai due sposi, con le sue benedizioni per il matrimonio.
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Shrutadeva era un brahmana che viveva nella città di Mithila, nel regno di Videha. Era molto qualificato, pacifico, erudito e libero da ogni attaccamento alla gratificazione dei sensi, e si accontentava di ciò che il destino gli mandava di giorno in giorno. Un altro grande devoto che abitava nella stessa città era il re Bahulasva, discendente di Janaka, sovrano della dinastia di Mithila.
Un giorno Krishna decise di recarsi a trovarli e partì accompagnato da un gruppo di Rishi: Narada, Vamadeva, Atri, Vyasa, Parasurama, Asita, Aruni, Brihaspati, Kanva, Maitreya, Cyavana e Sukadeva. Lungo il viaggio la gente si faceva incontro al carro di Krishna con molte offerte e parole di lode. In questo modo i viaggiatori attraversarono i regni di Anarta, Dhanva, Kuru-jangala, Kanka, Matsya, Panchala, Kunti, Madhu, Kekaya, Koshala, Arna e altri ancora, benedicendo i loro abitanti con la loro divina presenza.
Finalmente raggiunsero Videha. Bahulasva e Shrutadeva accorsero, seguiti dagli abitanti della città, per offrire il loro omaggio al Signore ed entrambi lo invitarono nella loro casa. Così Krishna si recò simultaneamente in entrambe le case, senza che nessuno dei due si accorgesse di questo meraviglioso fatto.
Bahulasva accolse il Signore con grande devozione, offrendogli l’adorazione di rito e poi sedendosi ai suoi piedi per massaggiarli dopo avergli servito un ricco pranzo, e lodandolo con molte preghiere.
Contemporaneamente Shrutadeva accolse il Signore nella sua casa, e tanta era la gioia che gli gonfiava il cuore che si mise a saltare su e giù agitando il suo scialle. Poi lavò i piedi del Signore e con quell’acqua spruzzò se stesso, la sua sposa e tutta la sua casa per purificarla. L’adorazione rituale che offrì a Krishna includeva la presentazione di frutti, radici di usira, acqua fresca, argilla fragrante, foglie di tulasi, erba kusha e fiori. Il pranzo che gli servì era composto da alimenti in perfetta virtù.
Anche Shrutadeva si sedette ai piedi del Signore per massaggiarli e parlò molto delle glorie di Krishna, riconoscendolo come l’Anima Suprema e la Personalità Suprema della Divinità. Dopo averlo ascoltato con affetto, Krishna lodò a sua volta le qualità dei brahmana e lo invitò ad offrire adorazione ai grandi Rishi che lo accompagnavano.
Krishna rimase a Videha per diversi mesi, godendo della compagnia dei suoi devoti.