CAPITOLO 2

Le civiltà perdute

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Alcuni dei nostri tesori più grandi e più antichi si nascondono sottoterra e sott’acqua, sono stati solo in parte scoperti, e il loro studio è un’avventura che riserva ogni giorno nuove sorprese. Sono i resti delle civiltà complesse e affascinanti, prima fra tutte quella degli etruschi, che abitarono la penisola prima ancora che Roma conquistasse il mondo allora conosciuto. Sono le città dei morti, necropoli come quelle di Cerveteri e Tarquinia; sono gli eroi sorti dal mare, i Bronzi di Riace; sono le costruzioni mozzafiato della Magna Grecia nella siciliana Valle dei Templi; sono i relitti delle grandi navi antiche che riposano sui fondali dell’arcipelago delle Isole Eolie. In questi luoghi, che hanno il respiro di un tempo perduto, ho sentito più che mai il privilegio di essere testimone di una storia così remota, di poter calcare le orme degli antenati che tutti noi abbiamo in comune, di esplorare da vicino la ricchezza di culture che ci appartengono e che, a distanza di millenni, non smettono di interrogarci.

Immagine della necropoli etrusca di Cerveteri, IX sec. a.C.