– …Fa niente se non mi va di dire qual è il mio vero nome?

– Certo.

– Diciamo che mi chiamo Francesco.

– Diciamolo.

– Perfetto. Ho telefonato perché sono rimasto scandalizzato dall’ascoltatrice che ha chiamato prima, quella che sosteneva di essere rimasta incinta tre volte ma di aver sempre abortito per quella paura lì, com’è che l’ha chiamata?

– Fetofobia.

– Ecco, fetofobia. Per carità, ognuno ha i suoi problemi, io non mi metto a giudicare nessuno, però mi sembra un po’ ingiusto che lo Stato e la sanità in Italia danno una mano a chi può avere figli ma non vuole averne e invece se ne fregano di chi vuole averli e non può.

– …

– C’è una coppia di miei amici gay, per esempio, che lo sai che cosa ha fatto?

– Cosa?

– Stanno insieme da quindici anni e nessuno più di loro ha tutte le carte in regola per diventare genitore.

– Hai l’aria di conoscerli bene.

– Immaginiamo che io sia uno di loro.

– Immaginiamo.

– Perfetto. Un giorno scopriamo che esiste una comunità di mormoni, in America ma non mi va di dire precisamente dove, una comunità di mormoni dissidenti, dicevo, che mette gli ovuli e gli uteri delle sue donne a servizio della fecondazione artificiale per coppie omosessuali che vogliono un figlio. Li abbiamo contattati e ci hanno invitati lì, per scegliere l’ovulo. La donna, insomma. Le donne, a essere esatti. Per quanto riguarda l’utero abbiamo avuto qualche indecisione, ma fatto sta che fra un mese nascerà il piccolo Steve e io e il mio compagno ce lo andremo a prendere.

– Sempre immaginando che il protagonista di questa storia sia tu, Francesco, non avete avuto problemi, tu e il tuo compagno, a decidere chi di voi due fosse destinato a diventare il padre naturale di vostro figlio?

– Vedi, Lidia, io e il mio compagno siamo tutti e due biondi, con la carnagione chiara, gli occhi scuri, insomma ci somigliamo al punto che sarà difficile stabilire con esattezza di chi siano i cromosomi del bambino.

– Scusa se insisto, Francesco, ma almeno voi dovreste sapere chi dei due, anche se per vie traverse, ha fecondato quella donna, insomma, l’ovulo: no? Come funzionano queste cose lo sanno pure i bambini delle elementari, con la storia del fuco e dell’ape regina.

– I maestri delle elementari hanno poca fantasia.

– In che senso?

– Hai presente Tom Cruise in Cocktail?

– E allora?

– E allora noi abbiamo fatto uno shake.