Il 1° maggio 1851 Ada e William King, Lord e Lady Lovelace, assistettero alla grande cerimonia di inaugurazione della Grande esposizione al Crystal Palace ormai ultimato, dove il principe Alberto dichiarò che l’evento avrebbe segnato l’inizio di un’epoca di pace, buona volontà e cooperazione scientifica in tutto il mondo. Erano anche sulla lista degli ospiti del magnifico ballo organizzato dalla regina Vittoria in onore dell’Esposizione a Buckingham Palace, il 19 maggio. I duemila ospiti aprirono le danze con la quadriglia della Grande esposizione alle ventidue, cenarono a mezzanotte e continuarono a ballare e a festeggiare fino all’alba.
La salute di Ada continuò a peggiorare, e nel giugno 1851 due medici analizzarono i suoi sintomi e conclusero che aveva un tumore all’utero. Riferirono la loro diagnosi a William, che chiamò il dottor Locock; questi condusse un esame interno, che rivelò che il collo dell’utero di Ada era coperto di lesioni cancerose. Riferì le sue scoperte a William, e insieme decisero di non dirlo a Ada. Ma i suoi sintomi si aggravarono, e con il passare del tempo le sue lettere indicano chiaramente che sapeva di essere molto malata. Le lettere alla madre e ai figli nel 1852 suggeriscono che sapesse che stava per morire.
Negli ultimi mesi di vita, Ada soffrì di dolori tremendi che neppure il laudano in dosi massicce riusciva a lenire. A peggiorare le cose, si aggiungevano un allontanamento dalla madre, l’aumento dei disaccordi tra la madre e William, e la preoccupazione per i debiti di gioco.
Sapendo che le restava poco tempo, Ada voleva assolutamente rivedere i figli. Per Annabella si trattava di un tragitto breve, perché allora viveva a East Horsley Park col padre, ma Byron era ancora per mare e Ralph si trovava in Svizzera, dove Lady Byron l’aveva mandato per proseguire la sua educazione. Byron ottenne una licenza, e il 6 agosto 1852 arrivò a casa. «Preparati a vedere un bellissimo giovanotto!» scrisse con fierezza Ada a sua madre dopo il loro incontro. «Non è più un bambino. Alto, robusto, con una voce profonda, è proprio stupendo. Sono esterrefatta». Poi aggiunse, in tono più cupo: «Era molto agitato alla prospettiva di vedermi, e scosso trovandomi tanto cambiata, ma si è controllato come avrebbe fatto un vero uomo». Vedere Byron ridiede a Ada un po’ di ottimismo, e si disse molto contenta quando lui e Annabella, a turno, le fecero impacchi freddi sulla fronte.
Il 12 agosto, quando Charles Babbage andò a trovarla, Ada gli diede un biglietto scritto di suo pugno in cui gli chiedeva di essere il suo esecutore testamentario. Lui accettò, facendo andare su tutte le furie Lady Byron, ma presto seppe che il biglietto di Ada non gli conferiva l’autorità legale di svolgere quel compito. Prima che Ada potesse agire e intervenire, il peggioramento delle sue condizioni e l’ingerenza materna le impedirono di compiere i passi necessari per rendere Babbage il suo esecutore.
Il 15 agosto, Ada disse a William che voleva essere sepolta accanto a suo padre nella cappella Byron vicino a Newstead Abbey. Ne aveva già parlato con il colonnello Wildman, ma voleva che William scrivesse al colonnello e confermasse questo accordo. Il colonnello Wildman rispose subito per assicurarle che considerava un dovere sacro soddisfare quel suo desiderio. Lady Byron fu molto contrariata, ma non ebbe scelta se non quella di accettare, visto che i desideri di Ada erano ormai di dominio pubblico. Disse invece ai suoi amici che quella era sempre stata una sua idea.
Una settimana dopo, Ada chiese di vedere il suo amico Charles Dickens e quando fu giunto al suo capezzale, gli domandò di leggerle qualche pagina del suo libro preferito, Dombey e figlio. Il capitolo che volle sentirgli leggere descriveva la morte del giovane Paul Dombey, una delle scene più celebri e commoventi della letteratura dell’epoca. Sentire quelle parole toccanti lette dalla voce profonda e sonora dell’amico sembrò consolarla.
A fine agosto, Lady Byron si era trasferita al 6 di Great Cumberland Place per occuparsi della figlia morente. Con il consenso di William assunse il controllo della casa, mandò via i domestici di Ada e li sostituì con i propri e decise chi poteva farle visita e quali lettere leggerle. Una delle sue prime decisioni fu vietare l’accesso a Babbage. Lui e Ada non si rividero più.
Lady Byron si prefisse di salvare l’anima di Ada prima che morisse. Lei e diversi dei suoi amici decisero che la malattia di Ada era stata provvidenziale, perché le lasciava il tempo di «liberarsi della tentazione e rivolgere la mente a pensieri superiori e migliori».
Il 26 agosto Ralph arrivò infine a casa dopo un viaggio complicato dalla Svizzera, ma la gioia di Ada per l’incontro col figlio minore fu di breve durata. Il mattino dopo ebbe un attacco, e nei giorni seguenti soffrì di convulsioni a intermittenza. I medici erano sicuri che le rimanessero poche ore da vivere, ma lei resistette.
Ai primi di settembre, Lady Byron esortò Ada a confessare a William i suoi peccati e a implorare il suo perdono. Non si conosce il contenuto della confessione di Ada, ma alcuni storici suggeriscono che abbia ammesso un tradimento o altri debiti. Qualunque cosa gli abbia detto, secondo una testimonianza, fece infuriare William, che si mise a urlare contro la moglie morente e pentita, dicendole che sperava che Dio avesse pietà della sua anima.
Il 27 novembre 1852 Ada Byron King, contessa di Lovelace, morì nella sua casa di cancro all’utero a trentasei anni. Una settimana dopo venne inumata accanto al padre nella tomba della famiglia Byron nella chiesa di Santa Maria Maddalena di Hucknall Torkard, Nottinghamshire.
Per quasi vent’anni dopo la morte della sua collaboratrice più fedele, Charles Babbage continuò a lavorare sui calcolatori con le ruote dentate che avevano catturato la sua immaginazione. Stava ancora migliorando i progetti per la Macchina analitica quando, a quasi ottant’anni, morì il 18 ottobre 1871, dopo una breve malattia. Non terminò mai le sue due macchine.
Nel 1985, il dottor Allan Bromley dell’università di Sydney, che aveva studiato i disegni originali di Babbage alla biblioteca del Science Museum di Londra, propose di costruire la Macchina differenziale n. 2 di Babbage in occasione del duecentesimo anniversario della nascita. Anche se vennero utilizzate tecniche di fabbricazione moderne, i materiali erano simili a quelli che sarebbero stati disponibili ai tempi di Babbage, e si fece attenzione a non superare in precisione i tecnici dell’epoca di Babbage stesso. La parte dedicata al calcolo fu completata nel 1991, il duecentesimo anniversario della nascita, e la porzione consacrata alla stampa fu ultimata nel 2002. Al momento della stesura del romanzo, la Macchina differenziale n. 2 pienamente operazionale era esposta al Science Museum di Londra. Una seconda versione, creata per un donatore privato, è stata esposta al Computer History Museum di Mountain View, in California, fino al gennaio 2016.
Molti studiosi ritengono che l’algoritmo trovato da Ada per chiedere alla Macchina analitica di generare una tavola di numeri di Bernoulli dovrebbe essere riconosciuto come il primo programma per computer, e lei dovrebbe essere considerata la prima programmatrice di computer. Altri non sono d’accordo, o ritengono che l’algoritmo sia effettivamente una prima versione di un programma per computer, ma attribuiscono tutto il merito a Babbage. In ogni caso non si può negare che Ada avesse una visione delle possibilità delle macchine calcolatrici che superava di gran lunga quella dei suoi contemporanei, Babbage incluso.
È affascinante immaginare come potrebbe essere diverso il mondo se Babbage avesse potuto assistere alla creazione della sua Macchina analitica. «Tra meno di dieci anni» scrisse Ada a Babbage nel luglio 1843, «che il diavolo mi porti se non sarò riuscita a estrarre un po’ di linfa vitale dai misteri di questo universo, in un modo che labbra e cervelli puramente mortali non sono in grado di fare. Nessuno sa che energia e poteri addirittura spaventosi si trovino nascosti in quel mio piccolo apparecchio pieno di cavi».
È una perdita incommensurabile per la matematica, l’informatica e la poesia che Ada Byron King, contessa di Lovelace, non abbia mai avuto l’opportunità di scoprire l’entità di quell’energia e di quel potere.