L’opera del medico svizzero Paracelso fonde aspirazioni di rinnovamento religioso e sociale con un progetto di riforma della medicina basata sulla chimica e sull’indagine diretta della natura. Profondamente critico nei confronti delle teorie e delle pratiche mediche tradizionali, Paracelso individua tre sostanze quali costituenti ultimi dei corpi: il sale, lo zolfo e il mercurio.
Mago, scienziato, inventore e letterato, Giovambattista Della Porta è una figura di primo piano nella cultura italiana del tardo Rinascimento. Le attività di Della Porta abbracciano molteplici campi: ottica, strumenti scientifici, agronomia, astrologia, chimica e magia naturale. È soprattutto quest’ultimo l’ambito a cui è legata la fama di Della Porta: la sua magia si fonda sull’idea della natura come fonte inesauribile di misteri. Il mago, che è in grado di carpire i segreti della natura, è in grado di operare in essa e di trasformarla.
Indagatore indefesso di ogni campo dello scibile, medico, matematico e astrologo, Girolamo Cardano è noto soprattutto per i suoi contributi all’algebra. Coniuga un costante interesse per le scienze occulte a un’attenta osservazione dei fenomeni naturali, confutando vari aspetti della filosofia aristotelica in nome dell’importanza del dato osservativo e del rifiuto di astratte speculazioni.
In un’epoca come il Rinascimento, nella quale l’uomo è posto al centro dell’universo, la cultura magico-ermetica viene vista come una forza che permette di dominare la potenza della natura e di trasformare il mondo secondo gli umani bisogni. Le scienze ermetiche rinascimentali si distinguono in questo dalle loro fonti antiche, tanto da permetterci di stabilire una connessione tra quelle ricerche e la nascita dello spirito scientifico moderno. Il mago non è evocatore del demonio ma cultore di una “magia naturale” che consente di dominare le forze naturali e con esse di intervenire sul mondo secondo le necessità dell’uomo.
Malgrado le critiche di Pico della Mirandola e le condanne della Chiesa romana, l’astrologia conosce una straordinaria fioritura nel XVI secolo.
Sempre in questo periodo vengono elaborate numerose teorie delle “segnature”, contrassegni impressi nelle cose che consentono di comprenderle profondamente e di metterle in relazione tra loro. Caratteristiche di quest’epoca sono inoltre le mnemotecniche, artifici che permettono all’insegnante o all’oratore di ricordare un gran numero di nozioni e che si basano su una particolare e ambigua nozione di “somiglianza”.
L’opera di Bernardino Telesio costituisce il tentativo di disegnare una “fisica del mondo” alternativa all’impianto concettuale aristotelico, sulla base di un deciso primato della naturalità come idea regolativa del sapere e delle forme di conoscenza. Il titolo della sua opera più importante, il De rerum natura iuxta propria principia, è una dichiarazione di principio in nome di una ricerca volta a indagare il mondo fisico esclusivamente secondo i principi della natura.
Figura complessa di filosofo e mago, Giordano Bruno elabora un concetto di materia che dissolve gerarchie e distinzioni tradizionali e fonda un universo senza limiti, ovunque popolato e aperto alla pluralità dei mondi; ma che al tempo stesso, annullando i tradizionali presupposti della dignità dell’uomo basati sulla distinzione tra centro e periferia del cosmo, impone di ripensare in forme nuove caratteri, limiti e finalità della conoscenza e dell’azione umana.
Il testo più noto di Campanella è La città del Sole, manifesto propugnatore di una riforma al contempo sociale e politica; ma il pensiero di Campanella è complesso e multiforme, e si presenta come un’audace e originale tentativo di riformare ogni campo del sapere e di rifondare la vita associata dell’uomo alla luce della propria filosofia della natura.
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