Per saperne di piùMatematica e geometria

di Paolo Conte

La novità della geometria analitica

Nel corso del Seicento l’introduzione della geometria analitica, frutto delle ricerche indipendenti di Descartes e di Pierre Fermat, imprime una importante svolta al pensiero matematico anche a livello teorico: offre, infatti, alla geometria una metodologia d’indagine del tutto nuova, che permette di ridurre qualsiasi problema di tipo geometrico a un problema di algebra, utilizzando le formule o, in generale, i metodi propri di questa scienza. Traducendo, infatti, in termini algebrici le nozioni classiche di punto, retta, piano, e le relazioni intercorrenti tra essi, la geometria analitica consente di rendere uniforme la trattazione di tutti i problemi geometrici. La geometria classica, al contrario, sebbene guidata da un’unica metodologia deduttiva – quella della logica tradizionale – non possiede una procedura unitaria per la risoluzione dei vari problemi, che può differire da caso a caso. Con l’introduzione della geometria analitica, invece, la deduzione viene affidata esclusivamente agli algoritmi algebrici.

La traduzione delle relazioni geometriche in relazioni tra enti algebrici, oltre a provocare un ampliamento di metodi, consente pure l’esplorazione di nuovi rapporti e di nuove proprietà esistenti tra gli enti geometrici. Quando una curva corrisponde a una certa equazione algebrica, semplici passaggi di tipo algebrico o computi numerici possono rivelare anche le più nascoste proprietà della curva stessa; semplici variazioni di questo o quel coefficiente possono far apparire relazioni prima insospettate. Vediamo un caso paradigmatico per illustrare i principi di base della geometria analitica. Dato un sistema di assi cartesiani x e y, la retta r è il luogo dei punti geometrici di coordinate x=1, y=1; x=2, y=2; x=3, y=3 ecc.; per cui l’equazione algebrica y=x descrive esattamente la retta da noi esaminata. La retta di equazione y=2x dà invece y=1, x=2; y=2, x=4; y=3, x=6. Per cui il coefficiente 2 fornisce un parametro che, graficamente, si traduce in una retta di differente inclinazione rispetto alla retta r.