I punti da ricordareL'idealismo tedesco

Fichte

A Jena, dove insegna, Fichte elabora una concezione della dottrina della scienza, basata sul principio dell’”Io che pone se stesso”. Sarà però sempre insoddisfatto del suo metodo espositivo, e per tutta la vita tenterà nuove esposizioni della dottrina della scienza, di cui fanno parte anche discipline concrete come il diritto e la morale.

Nel 1799 è coinvolto nella disputa sull’ateismo, di cui è accusato e accusatore, e che gli costa la cattedra a Jena.

Si trasferisce quindi a Berlino, dove elabora il suo sistema filosofico a partire non più dal concetto di Io ma da quello di assoluto come vita spirituale in continuo divenire.

Costante nella vita di Fichte l’interesse per i temi politici: egli passa dalla giustificazione della Rivoluzione francese nel periodo giovanile a una dura condanna della deriva autoritaria della rivoluzione stessa, con Napoleone, negli anni della maturità.

Schelling

Dopo un inizio dedicato alla filosofia trascendentale di ispirazione fichtiana, alla filosofia della natura e all’elaborazione della tesi dell’arte come manifestazione dell’infinito nel finito, Schelling elabora un sistema che riduce la molteplicità finita a differenza solo quantitativa dell’assoluto concepito come identità.

Segue una fase con inclinazioni teosofiche dedicata alla filosofia del male e della libertà e allo studio delle “età del mondo”, intese come epoche della manifestazione di Dio. Elabora quindi, negli anni della maturità, una filosofia positiva che deve documentare, a fronte di una insufficiente “filosofia negativa”, i caratteri rivelativi della mitologia e del cristianesimo.

Hegel

Tra i massimi filosofi di tutti i tempi, Hegel elabora un sistema filosofico che ambisce alla completezza, che affronta tutte le discipline in un progetto enciclopedico che vuole essere concluso. Nella Fenomenologia dello spirito egli ripercorre le tappe della coscienza dallo stadio di coscienza sensibile a quello di sapere assoluto, dove si raggiunge un’identità di soggetto e oggetto che costituisce l’inizio della Scienza della logica, l’altra sua grande opera sistematica. Qui Hegel intende rifondare l’ontologia e mostrare la razionalità del reale, annullando ogni distanza tra la vita e la conoscenza.

Particolarmente importante il metodo dialettico adottato da Hegel, fondato sul concetto di Aufhebung, “superamento”, che consiste nel “negare conservando”, nel mantenere in ogni stadio del processo logico il fondo di verità contenuto nel livello precedente, che è stato superato.

Sulla base dei risultati della logica Hegel elabora poi il progetto di una Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, che intende esaurire tutto il sapere ed è esposto secondo la progressione logica-natura-spirito.

A livello dello spirito oggettivo è collocata la vita associata dell’uomo, che Hegel analizza approfonditamente nei Lineamenti di filosofia del diritto, un’opera tutt’oggi molto discussa dalla critica, e dove è contenuta la teoria dello Stato come realtà autonoma, dotata di una propria individualità, nella quale soltanto gli individui realizzano la loro libertà e che devono difendere anche a costo della vita.

Suggerimenti di lettura

C. Cesa, Introduzione a Fichte, Laterza, Roma-Bari 2008

P. D’Angelo, L’estetica del Romanticismo, Il Mulino, Bologna 1997

T. Griffero, L'estetica di Schelling, Laterza, Roma-Bari 1996

J. Hyppolite, Genesi e struttura della “Fenomenologia dello spirito” di Hegel, trad. it. di G. A. De Toni, La Nuova Italia, Firenze 1972

L. Illetterati, P. Giuspoli, G. Mendola, Hegel, Carocci, Roma 2010

N. Merker, Le origini della logica hegeliana. Hegel a Jena, Feltrinelli, Milano 1961

F. Moiso, Vita natura libertà. Schelling (1795-1809), Mursia, Milano 1990

L. Pareyson, Fichte. Il sistema della libertà, Mursia, Milano 1976

S. Poggi, Il genio e l’unità della natura. La scienza della Germania romantica 1780-1830, il Mulino, Bologna 2000

G. Rametta, Fichte, Carocci, Roma 2013

G. Semerari, Introduzione a Schelling, Laterza, Roma-Bari 2005

V. Verra, Introduzione a Hegel, Laterza, Roma-Bari 1988