Ore 4,10
Ormai Bartlett li sentiva chiaramente. Di tanto in tanto, polvere e terriccio precipitavano, trascinandosi dietro detriti fradici, via via che in alto venivano rimosse le travi di legno e di metallo e le macerie. I suoi soccorritori sembravano lontani una decina di metri, a quel che poteva calcolare: erano ancora un metro e mezzo o poco più sopra di lui. il filo di luce rendeva più facile l’attesa. Tutto intorno, ogni via di scampo era bloccata. Poco prima aveva pensato di tornare indietro, passando sotto il pavimento sfondato, per ridiscendere e cercare un’altra via d’uscita.
“È meglio aspettare, signor Bartlett!” gli aveva gridato Hooks. “Sappiamo dove si trova!”
E lui era rimasto. Era fradicio di pioggia, e stava disteso su alcune assi, non troppo scomodo e ben protetto dalle pesanti travi. Quasi dovunque la visuale era bloccata a meno di un metro. Sopra di lui c’era un altro tratto di pavimento contorto. C’era appena lo spazio sufficiente per restare sdraiato, o per sedersi, con molta prudenza. L’odore del gas era forte, ma lui non aveva ancora mal di testa, e si sentiva abbastanza sicuro, e l’aria era più che sufficiente. Era stanco, stanchissimo. Ma si imponeva di stare sveglio. Sapeva che avrebbero potuto impiegare tutto il resto della notte, e forse anche parte del giorno, per scavare un pozzo che arrivasse fino a lui. Ma questo non lo preoccupava. Erano lì. E aveva stabilito il contatto. Un’ora prima, aveva sentito Dunross, molto vicino. “Linc? Linc, sono Ian!”
“Cosa diavolo ci fa qui?” aveva gridato lui, allegramente.
“Sono venuto a cercarla. Non si preoccupi, non siamo lontani.”
“Certo. Senta, Ian” aveva detto lui, quasi sopraffatto dall’ansia. “Orlanda, Orlanda Ramos, la conosce? Stavo asp…”
“Sì. Sì, l’ho vista subito dopo che la frana ha investito il palazzo. È illesa. Sta aspettando su a Kotewall. È illesa. E lei come sta?”
“Diavolo, tutto bene” aveva risposto lui, quasi stordito al pensiero che Orlanda fosse salva. E quando Dunross gli aveva riferito che si era salvato per miracolo e che Casey aveva visto accadere la catastrofe, si era sgomentato al pensiero del pericolo corso dagli altri. “Gesù, un paio di minuti, e sareste morti tutti.”
“Il fato!”
Avevano parlato ancora un po’, e poi Dunross se ne era andato perché potessero continuare le operazioni di soccorso.
Ora, mentre pensava a Orlanda, fu scosso da un brivido, e ringraziò Dio perché lei era salva, e Casey era salva. Orlanda non avrebbe potuto resistere, sottoterra. Forse Casey, ma Orlanda no. Mai. Ma questo non significa perdere la faccia.
Si assestò più comodamente, mentre gli abiti fradici gli facevano accapponare la pelle; le grida e i rumori dei soccorritori che si avvicinavano erano un conforto. Per passare il tempo, continuò a pensare alle due donne. Non ho mai conosciuto un corpo come quello di Orlanda, una donna come lei. È come se la conoscessi da anni, non da un paio di giorni. È così. Lei è eccitante, enigmatica, femminile, meravigliosamente pericolosa. Casey non è pericolosa. Sarebbe una moglie magnifica, una magnifica socia d’affari, ma non è femmina come Orlanda. Certo, Orlanda ama i bei vestiti, i regali di lusso, e se quel che dicono qui è vero, è capace di spendere come se non ci fosse un domani. Ma non è a questo che serve? La mia ex moglie è sistemata, e anche i ragazzi. Non ho il diritto di divertirmi un po’ e di proteggerla dai Biltzmann di questo mondo?
Certo. Ma non so ancora che cos’abbia lei – o Hong Kong – per avermi colpito così. È il posto più bello che abbia mai visto, e mi sento più a casa mia qui che a casa. “Forse, Linc, sei stato qui in una vita precedente” aveva detto Orlanda.
“Credi alla reincarnazione?”
“Oh, sì.”
Non sarebbe meraviglioso? pensò Bartlett, fantasticando, senza notare il gas che incominciava a fargli effetto. Avere a disposizione più di una vita sarebbe la fortuna più grande del mon…
“Linc!”
“Ehi! Salve, Ian, cosa sta succedendo?” La felicità di Bartlett crebbe. La voce di Dunross era vicina. Vicinissima.
“Niente. Facciamo una breve pausa. È un lavoraccio. Dobbiamo deviare ancora, ma ormai siamo a pochi metri. Ho pensato di fare quattro chiacchiere. A quanto possiamo calcolare, siamo circa un metro e mezzo sopra di lei, a ovest. Ci vede?”
“No. C’è un pavimento tutto sossopra, su di me, e le travi, ma sto bene. Posso resistere. Ehi, sa una cosa?”
“Cosa?”
“Questa notte è stata la prima volta che mi ha chiamato Linc.”
“Oh? Non l’avevo notato.”
Balle, pensò Bartlett, e sorrise tra sé. “Cosa…” Un gelo improvviso li afferrò entrambi, mentre le macerie cominciavano a scricchiolare, spostandosi. Dopo un momento, il rumore cessò quasi completamente. Bartlett ricominciò a respirare. “Cosa farà domani?”
“A proposito di che?”
“La Borsa. Come ha intenzione di battere Gornt?” Ascoltò con meraviglia crescente mentre Dunross gli parlava del denaro della Banca di Cina, della festa di Plumm e della sua sfida a Gornt, sostenuta dal nuovo fondo rotativo di 50 milioni.
“Fantastico! Chi l’appoggia, Ian?”
“Papà Natale!”
Bartlett rise. “Dunque Murtagh ce l’ha fatta, eh?” Sentì il silenzio e sorrise di nuovo.
“Casey gliel’ha detto?”
“No. No, l’avevo capito. Le avevo detto che Casey è furba come una volpe. E così, lei è fuori dai pasticci. Congratulazioni” disse Bartlett, sinceramente. “Credevo di averla fregata, Ian.” Rise. “Pensa davvero che le sue azioni apriranno a 30?”
“Lo spero.”
“Se lo spera, vuol dire che lei e i suoi amici avete già combinato tutto. Ma Gornt è sveglio. Non lo fregherà.”
“Oh, sì, invece.”
“No, non ci riuscirà! E il nostro accordo?”
“La Par-Con? Resta in piedi, naturalmente. Mi pareva che fosse già tutto risolto.”
Bartlett sentì il tono di sumulata innocenza. “Quillan deve essere furibondo.”
“Infatti! È proprio qui sopra. Anche lui sta aiutando.”
Bartlett si stupì. “Perché?”
Un breve silenzio. “Quillan è una carogna di prima classe a ventiquattro carati ma… non so. Forse ha simpatia per lei.”
“Oh, al diavolo!” Bartlett aveva lo stesso tono bonario. “Cosa farà con Quillan?”
“Gli ho fatto una proposta.” Dunross la riferì.
Bartlett borbottò. “Dunque i miei 2 milioni sono finiti nella fogna?”
“Certo. Quei 2 milioni. Ma la sua partecipazione all’acquisto della General Stores le renderà 5 milioni e forse più, e l’accordo Struan-Par-Con molto di più.”
“Davvero 5 milioni?”
“Sì. 5 a lei, 5 a Casey.”
“Magnifico! Ho sempre desiderato che avesse il denaro per poter dire ‘crepa’ al mondo.” Chissà cosa farà, adesso? si chiese. “Ha sempre aspirato a rendersi indipendente, e adesso lo è. Magnifico! Cosa?” disse, poiché gli era sfuggito quello che Dunross aveva appena detto.
“Le ho domandato se vuol parlare con lei. Venire qui non è molto facile, ma non è troppo pericoloso.”
“No” rispose Bartlett, con fermezza. “La saluti per me. Potrò parlare meglio quando sarò uscito di qui.”
“Casey ha detto che non si muoverà finché non uscirà.” Vi fu una breve pausa. “Anche Orlanda. E lei? Vuole salutarla?”
“No, grazie. Avrò tutto il tempo dopo. Dica a tutte e due di andarsene a casa.”
“Non lo faranno. Lei è piuttosto benvoluto.”
Bartlett rise, si sollevò a sedere e urtò la testa. Una fitta gli serpeggiò lungo la schiena; con un borbottio, si assestò più comodamente, toccando quasi il soffitto con la testa.
Dunross era incuneato in uno spazio limitato, non lontano dal fondo del passaggio tortuoso, e detestava quel senso di soffocamento, la nausea e il sudore freddo causati dalla claustrofobia. Non riusciva a vedere Bartlett, ma sentiva che la voce era forte e sicura. Hooks lo aveva pregato di far parlare Bartlett mentre loro riposavano, nell’eventualità che subisse l’effetto del gas. “Non si sa mai, tai-pan, il gas può fare effetto all’improvviso. Abbiamo bisogno che resti lucido. Presto avremo bisogno della sua collaborazione.”
Il tai-pan si mosse a disagio, intuendo il pericolo. Qualcuno stava scendendo e causava piccole cascate di detriti. Era Hooks. Si fermò un poco più in alto.
“Tutto a posto, tai-pan. Ora è meglio che esca, manderemo giù i miei ragazzi.”
“Subito. Linc! Stia sveglio. Adesso ricominciamo.”
“Bene, stia tranquillo. Senta, Ian, accetterebbe di fare il testimone alle mie nozze?”
“Certamente” rispose pronto Dunross, mentre la sua mente urlava: quale delle due? “Sarebbe un onore.”
“Grazie” sentì rispondere; e per quanto ci tenesse a saperlo, comprese che non avrebbe mai potuto chiederlo. Era sicuro che Bartlett avrebbe detto spontaneamente di quale delle due si trattava. “Grazie. Sì, la ringrazio.” Sorrise, sorpreso. Linc sta imparando, si disse. Sarà piacevole averlo come socio… e come socio con diritto di voto al Turf Club. E anche Casey… “La tireremo fuori in un momento.”
Proprio mentre se ne stava andando, sentì. “Non sarebbe magnifico se potessero essere amiche? Chissà se è chiedere troppo?”
Dunross non era certo che Bartlett avesse inteso dirlo a lui. “Cosa?” gridò.
“Niente” rispose Bartlett. “Ehi, Ian, avremo parecchio da fare, questa settimana. Sono contento che abbia battuto Gornt!” Sì, si disse soddisfatto. Sarà piacevole manovrare con te, osservarti da vicino, costruire la nostra Nobil Casa.
Circa otto metri più in là, e un metro più in alto, Dunross si voltò, faticosamente e cominciò a risalire.
Cinque metri più sopra, Gornt e gli altri attendevano accanto alla bocca del pozzo, che era stata allargata enormemente. L’alba rischiarava l’oriente, c’era uno squarcio di sereno tra le nubi dense. Su tutto il pendio gli uomini stanchi continuavano ancora a scavare, a cercare, chiamando e ascoltando. Affaticato, Hooks uscì dalla fossa sempre più profonda. In quel momento, dai pressi di Ro Shan Road giunse un frastuono immane. Tutti girarono la testa. Poi, più in alto, sulla sinistra, videro muoversi un tratto del pendio. Il rumore divenne più forte, e poi una muraglia d’acqua e di fango si avventò dalla curva della montagna, su a Kotewall Road e, accelerando, piombò verso di loro. Gli uomini cominciarono a fuggire mentre la cresta della fanghiglia precipitava verso il punto dov’era stato l’atrio e si riversava sul pendio e sulle macerie, inondandoli: l’enorme massa di fango spingeva la cresta in avanti, verso il basso. Gornt la vide arrivare e si aggrappò a una trave, gli altri si afferrarono a qualche appiglio. La fanghiglia lurida e fetida li investì e passò oltre; Gornt era sepolto fino alle ginocchia, ma si tenne saldamente aggrappato, resistendo al risucchio. L’ondata proseguì, lasciando uno strato di viscidume su ogni cosa. Hooks e gli altri si liberarono, dimentichi di tutto il resto, per il momento.
Gornt non aveva dimenticato.
Dal punto dove si trovava poteva vedere giù, nel pozzo. Vide la testa e le mani di Dunross emergere dalla fanghiglia. Le mani si afferrarono a un appiglio. Altro limo stava scorrendo nella fossa, riempiendola. Dunross lasciò la presa, venne sommerso, ma riemerse di nuovo e si aggrappò precariamente.
Gornt rimase a guardare. E attese. Senza muoversi. Il fango continuava a colare. Il livello salì ancora di più.
Dunross si sentiva precipitare, risucchiare verso il basso. Soffocava, nella fanghiglia, ma non lasciò la presa. Piantò i piedi in un crepaccio e cominciò ad arrampicarsi. Chissà come, si strappò al risucchio e si mise al sicuro, aggrappandosi al pendio della fossa, ormai per metà fuori dal fango, ansimando, con il cuore che gli martellava e i conati di vomito che lo squassavano. Ancora traumatizzato, con le ginocchia tremanti, si ripulì dal fango gli occhi e la bocca e si guardò intorno, stordito. Poi vide Gornt tre metri più in alto che lo osservava, appoggiato tranquillamente a una sporgenza…
Per un istante si concentrò con tutto il suo essere, vedendo il sorriso sardonico, l’odio aperto e l’immensa delusione, e comprese che se lui fosse stato lassù, e Gornt fosse rimasto intrappolato al suo posto, anche lui sarebbe rimasto a guardare e ad attendere.
Lo avrei fatto davvero?
Sarei rimasto a guardare e ad attendere e non l’avrei mai, mai aiutato. Gornt no. E allora, finalmente, la maledizione di Dirk Struan sarebbe finita, e sarebbe venuta la pace, e i miei successori non sarebbero più ossessionati.
Poi quell’istante passò. La sua mente ridivenne lucida. Ricordò Bartlett e guardò in basso, inorridito. Dove prima c’era il passaggio, adesso c’era soltanto una pozzanghera limacciosa.
“Oh, Cristo! Aiutooo!” gridò. Poi si scatenò il pandemonio e gli altri scesero nel pozzo, Hooks e i vigili del fuoco e i militari, e aggredirono impotenti la fanghiglia con le pale e con le mani.
Dunross si trascinò fuori. Si fermò sul bordo, tremando. Gornt, angosciato, era già andato via. Poco dopo, i tentativi cessarono. La pozzanghera rimase.