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La luce entra dalle finestre del mio appartamento di avenida de Ranillas, numero 16, scala 1, quinto piano, B di Barcellona, ha dentro di sé l’anima dei miei genitori, che si chiamarono Bach, mio padre, e Wagner, mia madre, perché alla fine ho trovato due nomi della storia della musica per loro. Li ho già trasformati in musica, perché i nostri morti devono diventare musica e bellezza.

Alla fine sono riuscito a comprarmi una lavastoviglie, è a marchio bianco, vale a dire che non ha marca, però funziona. Non lavo più i piatti. Mi è costata duecentocinquanta euro.

Madre Wagner, tu non hai mai avuto una lavastoviglie. Questo disse la voce quando svuotammo la tua casa: «Ma tua madre non ha mai avuto una lavastoviglie, perché non gliene hai comprata una?» Ora tutti hanno la lavastoviglie. Avresti potuto averla dall’inizio o dalla metà degli anni Novanta, che è il periodo – calcolo mentalmente – in cui si diffusero le lavastoviglie in Spagna. Certo che prima ce n’erano, immagino dalla fine degli anni Settanta o dall’inizio degli Ottanta, soprattutto nei bar e nei ristoranti, ma non nelle case private. Nelle case private, dagli anni Novanta. Ma tu ti sei fatta quasi venticinque anni a lavare i piatti senza che ce ne fosse bisogno.

Ricordo pile di piatti dopo i pranzi di Natale, che tu lavavi da sola; li sto vedendo adesso, quei piatti, quando è ormai troppo tardi, o i vassoi con residui di cannelloni attaccati, che bisognava sfregare forte con lo strofinaccio per farli andar via; e quei cannelloni che tanto piacevano a Johann Sebastian; e c’erano molti piatti e ricette che sono scomparsi con te; e anche l’allegria di quei pranzi è svanita; ricordo che non ti aiutavamo a lavare i piatti, al massimo ad asciugarli, non ti aiutavamo in niente.

Rimanevamo seduti a tavola, come se fossimo marchesi. E adesso so cosa significa.

Da quando sono solo, so cosa cazzo significa tenere una cucina pulita: è un lavoro spossante, è un’opera d’arte, è qualcosa che non finisce mai, perché una cucina non è mai del tutto pulita.

Puoi dedicare un’intera vita a tenere pulita la cucina, è stato così per molte donne. Hanno vissuto in una cucina, perciò guardo la mia cucina di Ranillas e la uso per comunicare con Wagner, mia madre.

Se accarezzo la mia cucina, accarezzo l’anima di mia madre. Se accarezzo tutte le cucine della terra, accarezzo la schiavitù di milioni di donne, i cui nomi si sono cancellati e adesso sono musica. La musica del mio cuore frastornato.