Il mio appartamento di Ranillas è solare, celebra la meraviglia per l’esistenza del sole. Mai nella vita ho contemplato il sole in tutta la sua grandezza come in queste mattinate. Ci ho meditato sopra, perché è più del sole quello che vedo.
È la luce nello stato comunicativo, la luce come se fossero parole.
Dev’essere esistito un culto del sole in queste terre prima della romanizzazione, lo intuisco; persone a cui è successa la stessa cosa che a me: che è venuto il sole a cercarle.
Viene a trovarmi il sole.
E il sole è generoso.
Ti offre ciò che chiedi.
La visita del sole, il sole decide di visitare alcuni esseri umani, e si mostra nudo davanti a loro, mostra cos’è la luce. La luce e il sole sono una famiglia, e il loro figlio è il calore.
L’amicizia del sole.
Al sole chiedo di illuminare di nuovo i miei morti, i loro corpi, e lo fa. Il sole è Dio. Il culto del sole è il mio culto. L’adorazione del sole è l’adorazione del visibile. E il visibile è la vita. Se siamo vivi, è perché il sole inonda di luce i nostri corpi, e soltanto alla luce siamo reali e siamo materiali.
Entra la vertiginosa luce nella mia stanza da letto, che ha un bagno umile. Lì faccio la doccia. Ho lo shampoo e il balsamo per i capelli.
Lo sforzo di fare la doccia, a questo penso; via via che passano gli anni, lo sforzo del corpo per continuare a ricevere l’acqua, la coscienza di tutto sotto l’acqua della doccia, il consumo di acqua nel lavare un corpo che non merita più nulla, però nessun corpo merita nulla.
C’è una stanza piccola, destinata a Brahms e a Vivaldi, ma non ci dormono mai. È bella questa piccola camera da letto, in cui loro non dormono mai, in cui non dorme mai nessun genio della musica. Ci entro ed è vuota, e quella vacuità sembra una creatura, un fratello.
Il fratello vuoto. Il musicista invisibile. La luce è forte, è volontà. Dà visibilità al vuoto umano di questa stanza e fa sì che quel vuoto si trasformi in una lacrima nera per i miei figli che non sono qui.
Bra e Valdi se ne stanno andando dalla mia vita, perché sono diventati grandi, perché li vedo poco, perché gli esseri umani si perdono. Ci perdiamo.
È verginale tutto questo. Finisci per innamorarti della semplice luce, del fatto che esista la luce sebbene non si diffonda più su una persona amata. È questa la luce che c’è nel mio appartamento di Ranillas.
Non ho mai pensato che mi sarebbe stata concessa la contemplazione della luce.
La morte di tutti gli uomini sta dentro quella luce.