149

Può darsi che alla fine un uomo si innamori della propria vita. È questo che mi sta succedendo, mi succede da alcuni mesi. La mia anima torna nelle regioni dell’ebbrezza dell’innamoramento. L’ebbrezza te la porti dalla nascita. Quello che non potevo immaginare è questa riconciliazione con me stesso. Magari è questo che ha trovato Rachma: che stava molto meglio da solo che con la famiglia. Perché può darsi che alla fine a essere sconfitta sia la solitudine. E può darsi che alla fine tu scopra che l’unico essere umano che non è un’assoluta rottura di palle sei tu.

Forse è questa l’eccellenza dell’identità: arrivare a bastarti per tutto; se organizzi una festa, viene un invitato importantissimo, e quell’invitato sei tu; se contrai matrimonio, sei follemente innamorato del tuo partner perché il tuo partner sei tu; se muori e resusciti e vedi Dio, la tua perplessità è grande perché stai vedendo il tuo stesso volto. Ed è divertente che sia io a evocare queste fantasie; proprio io, che non sono capace di stare da solo neanche quindici minuti, i quindici minuti che dura la corsa di un taxi.