È possibile che i miei genitori non fossero reali. Rimangono sempre meno persone che possano testimoniare che sono stati reali. I loro cadaveri non esistono, perché li ha divorati il fuoco dei moderni crematori spagnoli; pertanto, non esistendo il cadavere, diventa difficoltosa l’idea della resurrezione dei morti o del fiorire di ali angelicali sui fianchi dello scheletro; la cremazione è irredimibile, chiude la possibilità di un’esumazione del cadavere.
Restano ancora, tuttavia, persone che li hanno visti e persone disposte a testimoniare. Alcuni mesi fa, una donna sulla settantina mi ha detto: «I tuoi sono stati la coppia di belli più famosa di Barbastro, erano una leggenda». Sì, lo intuivo. Mio padre era un uomo alto e bello. E mia madre era una bionda stupenda, al tempo della sua gioventù. Quando ero bambino lo sapevo, sapevo questa cosa. Perciò volevo che mi portassero a passeggio. Volevo che la gente vedesse che ero figlio loro. Quando mi portavano a passeggio i miei zii, soffrivo, perché non li avvertivo così belli. Credo sia stata la prima volta che si è annidata dentro di me la vanità sociale, la vanità di esibire un possesso ambìto. Volevo che gli altri mi invidiassero, mi rispettassero, mi lusingassero, perché i miei genitori erano speciali. Credo di aver recuperato un sentimento che stava nella mia memoria profonda, perché quel desiderio vanitoso che la gente mi vedesse per mano ai miei è scomparso da molto tempo. Quando ho trovato questo ricordo ho provato meraviglia e terrore. È come se all’improvviso un geologo assistesse allo spettacolo della formazione della Terra milioni di anni fa e verificasse che la nascita della Terra non ha alcun significato. Non la banalità del male, come ha detto Hannah Arendt, ma la banalità della materia e della memoria.
Erano belli. Tutti e due erano belli. Perciò sto scrivendo questo libro, perché li sto vedendo.
Li ho visti allora, quando erano belli, e li vedo ora che sono morti.
Che i miei genitori fossero così belli è la cosa migliore che mi sia successa nella vita.