Le donne sono paragonabili alla luna perché, come la luna, la loro esperienza sessuale attraversa fasi crescenti e calanti. Talvolta, indipendentemente dalla bravura dell’amante, non c’è verso di raggiungere l’orgasmo: non solo la donna non riesce ad avere un orgasmo, ma non lo desidera nemmeno. È molto importante per gli uomini comprendere che tra loro e le donne c’è questa differenza.
Durante il ciclo sessuale, che ha una durata approssimativa di ventotto giorni, ci sono momenti in cui il desiderio di orgasmo è molto intenso e il corpo è pronto e maturo per riceverlo, altri invece in cui la donna preferisce semplicemente uno scambio di tenerezze e la vicinanza fisica del partner. In simili momenti, benché la donna riesca ad avere rapporti sessuali ed eccitarsi, il suo corpo non ha bisogno di arrivare all’orgasmo.
Ci sono momenti in cui il desiderio di orgasmo è molto intenso e il corpo è pronto e maturo per riceverlo, mentre in altri la donna preferisce semplicemente uno scambio di tenerezze e la vicinanza fisica del partner.
Un giorno c’è luna piena, un altro il ciclo è a metà, un altro ancora c’è luna nuova. In ognuna di queste fasi e in tutte quelle intermedie il desiderio sessuale è soggetto a variazioni. Non c’è modo di prevederle. Infatti, la durata del ciclo può anche variare di mese in mese.
Gli uomini non comprendono istintivamente questa differenza perché da questo punto di vista non somigliano nel modo più assoluto alla luna. Sono come il sole, che sorge ogni mattina con un gran sorriso!
Quando l’uomo si eccita, generalmente ha subito bisogno di sfogo. Vuole l’orgasmo e di solito non ha problemi a ottenerlo. Se per caso non lo ottiene, non solo l’uomo è insoddisfatto ma può anche presentarsi un inconveniente fisico, il fenomeno delle cosiddette «palle gonfie». Ecco perché gli riesce difficile immaginare che la partner non abbia ogni volta bisogno di un orgasmo. A volte durante il rapporto sessuale la donna trae piacere dal contatto con il partner senza però desiderare l’orgasmo: vedendo che non lo raggiunge, l’uomo crede che ci sia qualcosa che non va.
Il metro che gli uomini di solito usano per misurare la propria prestazione sessuale è l’orgasmo femminile. Se lei non viene, l’uomo resta immusonito per delle ore. Ecco perché la donna a volte recita, arrivando a simulare il piacere e l’orgasmo solo per soddisfare lui.
L’ansia da prestazione le impedisce di trarre un appagamento completo dal sesso. Inoltre, le impedisce di assecondare il naturale avvicendarsi delle alte e basse maree che caratterizzano la sessualità femminile. Se ogni volta deve manifestare lo stesso piacere solo per non deludere l’uomo, non può mai rilassarsi e scoprire dove il sesso la porterebbe se seguisse il, suo istinto naturale.
L’ansia da prestazione impedisce alla donna un completo appagamento sessuale.
Dover recitare può impedire alla donna di provare orgasmi veri. Si dice che molte delle grandi «dee del sesso» in realtà nella vita privata fossero frigide. Spesso le prostitute fingono un godimento stratosferico mentre in realtà sono incapaci di avere un vero orgasmo.
L’ansia di raggiungere ogni volta un orgasmo rischia di impedire alla donna di averlo anche quando il suo corpo è nella giusta disposizione. Una delle condizioni necessarie per rendere il sesso appagante è non indurre in alcun modo la donna a recitare. Non è difficile realizzare questa condizione: basta capire la differenza tra uomini e donne.
Una vita sessuale appagante è fatta di tanti momenti: quelli mitici e indimenticabili e altri che, pur non essendo altrettanto intensi, sono pervasi d’amore e danno a entrambi i partner l’appagamento desiderato: all’uomo il suo orgasmo, e alla donna l’affetto fisico che desidera.
Una volta, mentre mi stavo svestendo per andare a dormire, ho lanciato un’occhiata a mia moglie. Improvvisamente mi ha solleticato l’idea di fare l’amore.
Le ho domandato: «Questa mattina abbiamo fatto l’amore?»
Lei ha sorriso rispondendo ironicamente: «Sì. Un’esperienza davvero indimenticabile».
Non ho potuto fare a meno di scoppiare a ridere.
Per me questo scambio di battute è illuminante. Descrive benissimo la differenza tra il sesso quotidiano e il sesso indimenticabile. E una vita sessuale appagante comprende tanto il primo quanto il secondo.
Persino i grandi amatori si dimenticano facilmente dei virtuosismi accontentandosi della routine del sesso quotidiano. L’uomo in particolare ha questa tendenza a dimenticare. Non che non gli interessi: semplicemente tende a dimenticarsi quello che è importante per la donna.
Gli uomini sono per natura portati all’efficienza: se vedono che venti minuti di preambolo funzionano, un impulso dal subconscio subito dice: «Vediamo un po’ se ne bastano anche dieci». Così dimenticano automaticamente il bisogno femminile di avere più tempo.
Avere una buona intesa sessuale non significa fare ogni volta i fuochi d’artificio; tuttavia, è indispensabile essere sempre consapevoli delle diverse esigenze dei nostri partner. Idealmente, uomo e donna ogni volta dovrebbero ottenere quello che vogliono.
Di solito gli uomini tendono a dimenticare di cosa la donna ha bisogno per essere appagata dal sesso. All’inizio del rapporto, l’uomo ci va molto piano, forse non sapendo bene cosa le piaccia, per insicurezza, oppure per timore che lei non sia disposta a lasciarsi andare. Quando però il sesso diventa un’attività regolare non si rende conto che erano proprio i suoi movimenti lenti ed esitanti a eccitarla. Anche se ha appreso dai libri che esistono queste differenze, l’irruenza della passione gli fa facilmente dimenticare tutto, perché tali differenze non fanno parte della sua esperienza istintiva.
Quando l’attività sessuale diventa regolare l’uomo non si rende conto che erano proprio i suoi movimenti lenti ed esitanti a eccitare la donna.
La donna immancabilmente finisce per non sentirsi amata. Anche se ama profondamente la sua donna, l’uomo dimentica. E non sa neppure di avere dimenticato. Ricordo in particolare un’esperienza che risale al primo anno del nostro matrimonio. Dopo una conferenza serale sul sesso, sulla via di casa chiesi a Bonnie se le fosse piaciuto il mio discorso.
Rispose: «È bellissimo sentirti parlare di sesso. Ecco perché vengo sempre ad ascoltarti. Lo descrivi con una tale chiarezza!»
Mi informai, piuttosto orgoglioso e sicuro di me: «Quindi è così che mi comporto a letto?», sicuro che avrebbe risposto: «Ma certo».
E invece lei disse con un tono di esitazione nella voce: «A dire il vero... un tempo lo facevi di più».
«Vuoi dire che non faccio tutte quelle cose?»
«Be’, da un po’ di tempo a questa parte sei un po’... frettoloso.»
«D’accordo, allora questa sera ti dedicherò un sacco di tempo.»
«Mmm, che idea gustosa.»
Fu il suo tono di voce, volutamente privo di critica, che non mi mise sulla difensiva. Quella notte fu bellissimo. Questo episodio serve a far capire che anch’io, nonostante tenga regolarmente delle conferenze per insegnare agli altri come raggiungere un’ottima intesa sessuale, sono riuscito a dimenticarmi la regola numero uno: dedicare più tempo alla donna.
Se l’uomo non sta dedicando alla donna il tempo necessario, lei può ricorrere a una strategia per fargli rallentare il ritmo facendo un breve ed efficace commento come:
«Mmm, che bello. Godiamocelo piano piano.»
«Cerchiamo di prenderci tutto il tempo necessario.»
«Questa sera voglio che duri un’eternità.»
Questo tipo di commenti manda il messaggio a destinazione senza dare all’altro l’impressione di essere stato corretto o controllato.
Durante i miei primi seminari, ascoltando uomini e donne raccontare le loro esperienze sessuali ho notato un filo conduttore. Nelle storie degli uomini spiccavano le descrizioni di come la donna aveva reagito. Gli uomini erano orgogliosi di averla fatta impazzire o condotta all’estasi del piacere.
Viceversa, le donne raccontavano le proprie sensazioni e descrivevano quello che l’uomo aveva fatto per loro. Trovavano l’esperienza nel suo insieme più importante del risultato finale. Erano orgogliose di quello che l’uomo aveva fatto per appagarle. Questa differenza tematica è molto significativa.
Fondamentalmente, ciò che rende appagante e memorabile il sesso per l’uomo è l’appagamento della donna. Raggiunge il massimo appagamento quando riesce ad appagare la donna.
Fondamentalmente, ciò che rende appagante e memorabile il sesso per l’uomo è l’appagamento della donna.
Per la donna, il sesso è reso bello e indimenticabile dalla stessa cosa, vale a dire: il proprio appagamento. Certo, anche lei vuole che l’uomo sia appagato, ma questo non le procura piacere fisico. Non le dà la stimolazione fisica necessaria per raggiungere l’orgasmo. Le donne in genere non dicono: «È stato fantastico perché lui ha avuto un orgasmo intensissimo». Essere soddisfatta dall’uomo è per la donna il motivo maggiore di appagamento.
Se si vuole che il sesso sia indimenticabile per entrambi, è necessario appagare la donna. Non ho mai sentito un uomo lamentarsi e dire: «Lei ha goduto tantissimo e io invece no. Le importava solo di sé e del proprio piacere. Ha fatto quello che voleva e poi se n’è andata».
Più un uomo è emotivamente e sentimentalmente legato a una donna, più si immedesima con il piacere femminile facendolo proprio. Muovendosi fisicamente dentro di lei si muove dentro di lei anche emotivamente, riuscendo a vivere l’appagamento di lei come il proprio.
Se la donna gode, l’uomo se ne attribuisce il merito e questo lo eccita ancora di più. Il suo appagamento e il suo piacere sono garantiti dall’appagamento di lei. L’uomo misura il successo della propria prestazione sessuale in base all’orgasmo della donna: se l’orgasmo non avviene, l’uomo pensa di non averla appagata. È possibile superare questo equivoco facendogli capire che la donna può essere perfettamente appagata pur non arrivando ogni volta all’orgasmo.
Talvolta la donna può essere perfettamente appagata anche se non ha un orgasmo.
È molto meglio per entrambi se l’uomo capisce che la donna a volte può essere appagata anche senza orgasmo. Non deve più misurare la sua prestazione in base alla presenza o assenza dell’orgasmo femminile, mentre lei non deve più sentirsi a tutti i costi una «forzata» dell’orgasmo. Lui può misurare il proprio successo in base all’appagamento non necessariamente sessuale della partner, mentre lei può rilassarsi godendosi il rapporto sessuale senza più ansie da prestazione. Gli uomini devono ricordarsi dell’analogia tra le donne e la luna e non dimenticare mai che talvolta le donne vengono appagate anche senza orgasmo.
Alcune mie pazienti hanno descritto la situazione così:
«Per me non è necessario avere un orgasmo tutte le volte. Se non succede non significa che ci sia qualcosa che non va.»
«A volte per sentirmi appagata è sufficiente la sua stretta. Sono felice se lui decolla e viene, ma a me non interessa più di tanto. Non ne sento il bisogno. Altre volte invece lo sento, e allora ho proprio voglia di avere un orgasmo.»
«In certi momenti mi piace raggiungere l’orgasmo, ma a volte non desidero altro che carezze e coccole.»
«Talvolta il sesso è troppo finalizzato al raggiungimento dell’orgasmo. Mi ritrovo a sforzarmi di arrivarci e in questo modo perdo tutto il gusto di farlo. Non voglio che lui si agiti se non succede. A me va benissimo così.»
Quando l’uomo non capisce che le donne sono come la luna, non solo prova molta frustrazione ma induce nella partner una forte ansia da prestazione.
Ogni volta che in una seduta di gruppo dichiaro che gli uomini desiderano appagare le donne, le donne rimangono quasi tutte alquanto perplesse. Automaticamente pensano: «Se si preoccupa tanto del mio appagamento, allora perché ha tanta fretta di soddisfare se stesso?» Dopo aver compreso in che modo noi uomini differiamo dalle donne diventerà facile rispondere a questa domanda.
Pur desiderando gratificare la donna, gli uomini commettono l’errore di ritenere che quello che gratifica loro gratifichi anche lei. L’uomo è convinto che come il piacere femminile lo eccita e appaga, così la donna sia appagata da quello maschile. Non sa d’istinto che le occorre più tempo, né si rende conto di tutti gli altri requisiti che occorrono alle donne per ottenere gratificazione dal sesso.
Come ho ripetuto già varie volte, l’appagamento sessuale della donna è molto più complesso di quello maschile. Alla donna occorrono un uomo dal tocco abile, tanto tempo e tenerezza. All’uomo basta partire e l’orgasmo è praticamente scontato.
Del suo problema ci occuperemo più avanti: è la possibilità che l’orgasmo avvenga troppo presto. L’uomo ritiene che sia la donna a impiegare troppo tempo, mentre la donna ritiene che sia lui troppo veloce. Questo problema si può risolvere facilmente facendo capire all’uomo come prolungare l’esperienza sessuale per soddisfare i bisogni fondamentali della donna. Una volta appagata sessualmente, la donna può tollerare meglio quelle occasioni in cui lui non vuole impiegare troppo tempo.
In realtà gli uomini e le donne sono perfettamente compatibili. Nei momenti in cui la donna è come la luna piena e ha bisogno di un orgasmo, l’uomo può portarla all’apice del godimento. Nei momenti in cui la luna è a metà o calante, la donna può appagare il bisogno di contatto fisico lasciando godere l’uomo liberamente in pochi minuti come prevede la sua struttura biologica.
A volte possono decidere insieme di farlo durare tanto per procurare l’orgasmo alla donna, mentre altre, quando lei non è in vena di avere un orgasmo, lui può godere della massima libertà di lasciarsi andare fino all’orgasmo. Se in quei momenti è come un velocista lanciato verso il traguardo, in altri sarà come un fondista e dovrà imporsi un passo tale da durare finché sarà necessario.
Talvolta, durante i preliminari, la donna non è in grado di stabilire se è in vena di orgasmo o meno. Non sa se il ciclo sia in fase di luna piena o a metà. Magari si è lasciata trascinare, ma più va avanti e più è chiaro che non avrà un orgasmo.
Può essere molto frustrante per entrambi se l’uomo si impegna a lungo per procurare l’orgasmo alla donna ma nonostante l’impegno non succede niente. L’uomo incolpa lei o se stesso. Se non sa di essere soggetta alle fasi lunari, la donna può sentirsi in colpa a tal punto da simulare il piacere. Così facendo rischia di minare la fiducia di entrambi, lasciando un ricordo spiacevole e poca voglia di riprovare.
Se entrambi i partner capiscono che la donna è soggetta a un ciclo sessuale, tutte queste vecchie frustrazioni si sciolgono come neve al sole. Riacquistata la fiducia, entrambi i partner sentono scorrere liberamente i fluidi sessuali. Le donne mi raccontano spesso come sia stato sufficiente, per loro, capire di essere come la luna per sentire una maggiore predisposizione all’orgasmo. La donna che ha difficoltà ad aprirsi durante il sesso comincia a lasciarsi andare nel momento in cui non si sente più obbligata ad avere un orgasmo. Non dover a tutti i costi manifestare piacere crea in lei le condizioni per esprimere ciò che le è naturale. Non sforzandosi di raggiungere l’orgasmo una certa volta acquisisce la libertà di averlo un’altra volta.
La donna che ha difficoltà ad aprirsi durante il sesso comincia a lasciarsi andare nel momento in cui non si sente più obbligata ad avere un orgasmo.
Se durante il rapporto sessuale la donna si rende conto che non arriverà all’orgasmo, non serve che si sforzi. Basta che dica: «Perché non facciamo una sveltina?» Una piccola frase che può fare una grande differenza. Il partner non avrà il minimo problema a cambiare registro, e in men che non si dica smetterà di cercare di procurarle un orgasmo per dedicarsi completamente a se stesso.
Il fatto che lei non raggiunga l’orgasmo è un problema solo se viene vissuto da entrambi come una sorta di fallimento. Quando lei dice: «Facciamo una sveltina», è come se gli togliesse le manette. Con questa proposta gli fa capire che non deve sentirsi in colpa, che semplicemente non è il momento, e che per appagarla pienamente basta che sia affettuoso e la stringa mentre si lancia verso il traguardo.
Benché sia necessario che l’uomo dedichi molto tempo alla donna per appagarla sessualmente, talvolta lui ha bisogno che lei impieghi poco. L’argomento del prossimo capitolo saranno le sveltine: parleremo di come rendono felice l’uomo e di come far sì che anche la donna ottenga quello di cui ha bisogno.