GLOSSARIO

Amurianum: antico nome dell’isola di Murano. Si narra che le venne dato dai primi rifugiati provenienti da Altino, in fuga dall’invasione degli Unni nel 453 d.C., in ricordo di una porta della loro città di origine.

Aymanas e Costanciacum: isole molto popolose nella parte settentrionale della laguna, ora scomparse.

 

Baculus: bastone, simbolo carismatico del potere consegnato al doge nel momento dell’investitura.

Barene: terre quasi sempre emerse, ma soggette ad allagamenti frequenti.

Batario: il rio attraversava il brolo nel mezzo e sulle due sponde sorgevano la cappella di San Teodoro e quella di San Geminiano.

Brolo: piazza San Marco veniva denominata a quei tempi brolo (orto) perché ricoperta d’erba e piantata ad alberi.

 

Chelandia: galea da guerra bireme, originariamente usata per trasportare cavalli.

Colleganza: sistema innovativo di contratto marittimo dell’antica Venezia che permetteva la partecipazione al commercio internazionale anche ai commercianti meno ricchi, distribuendo l’assunzione del rischio su diverse navi o rotte commerciali. Un mercante viaggiatore riceveva fondi da diversi soci che rimanevano a terra.

Compieta: l’ultimo momento di preghiera della giornata. È l’ora che viene dopo i vespri, così chiamata perché compie le ore canoniche, e si recita prima del riposo notturno.

Constanciacum: vedi Aymanas.

 

Dromone: bastimento da guerra o da commercio, lungo e veloce.

 

Fiolario: termine antico, dal latino phiolarius, per indicare il vetraio soffiatore.

Galea: nave militare e da trasporto veloce e leggera.

Gradata: specie di scala con gradini di legno attaccata allo junctorio.

Griparia: nave da trasporto e da commercio.

 

Isola Memmia: vedi Memmia.

 

Junctorio: dal latino jungere, tratto di terra davanti alle abitazioni che consentiva lo sbarco.

 

Litus Albus: Lio Piccolo.

Litus Mercedis: isola di Sant’Erasmo.

Luprio: nel 1106 Venezia era divisa in contrade corrispondenti ad altrettanti agglomerati di isole: Rivoalto, oggi Rialto; Luprio, oggi Santa Croce e San Polo; isola di Scopulo (scoglio) o Dorsoduro; isola di Canaleclo (dove crescono le canne), oggi Cannaregio; Gemine, oggi San Marco; Castello di Olivolo, con l’isola di San Pietro, oggi Castello.

 

Medoacus maior: l’odierno Brenta, che a quei tempi sfociava in laguna insieme al Piave, al Sile e all’Adige.

Memmia: isola che prende il nome dalla famiglia Memmo. Nel 982 venne donata dal doge Tribuno Memmo a un monaco benedettino, Giovanni Morosini. Questi decise di costruire un monastero adiacente alla piccola chiesa già esistente.

 

Naco: panno d’oro usato per vesti particolarmente preziose.

Nassiccio: tessuto in seta e oro.

 

Peata: chiatta, barcaccia piatta da carico.

Plavis: l’oderno Piave.

 

Rivus Altus: antico nome del Canal Grande. Non era altro che un sinuoso alveo del vecchio corso del Brenta. In seguito prese il nome di Canale Publicum, per poi acquisire la trecentesca titolazione definitiva di Canal Grande.

Roidi da ogli: tondi da occhi.

Rosato: panno di lana di qualità pregiata.

 

Sandolo: battello leggero usato nelle valli dell’estuario.

Scaula: barchetta leggera, anche da commercio, per uso interno in Venezia.

Scoassa: spazzatura.

Silis: l’odierno Sile.

Spinalunga: l’odierna isola della Giudecca.

Squero: cantiere navale costituito da un capannone dotato di un piano inclinato. La voce pare provenire da “squadra” (in dialetto “squara”), strumento necessario ai fabbricatori di barche.

 

Teriaca: il nome deriva dal vocabolo greco therion, vipera, o animale velenoso in genere. Nell’antica farmacopea era esaltata come un rimedio universale. Composizione: carne di vipera, oppio, liquirizia, genziana, pepe, zafferano, pino, zenzero, cassia, camomilla, anice, cardamomo, acacia, peperoncino, resine e gomme vegetali mescolate in vino con aggiunta di miele.

Tumba: isola più elevata e solida. Dal greco tumbos, tumulo.

 

Velma: terre che emergono solo in occasione delle basse maree.