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«Questo è il commissariato» le aveva spiegato Ilda.

Il posto più brutto del mondo, aveva pensato la bambina. Anche più brutto della cucina dei due vecchi.

Non c’erano mobili, solo poche sedie, e la gente era vestita tutta uguale, tutta grigia, non come i carabinieri di Pinocchio col pennacchio che le aveva fatto vedere la mamma sul libro delle figure.

C’era uno che scriveva in un computer antico e le pareti erano tristi, con quel colore preciso della tristezza triste.

E poi c’era una donna chiamata assistente sociale, tutta vestita da uomo che la fissava e le sorrideva rassicurante e invece così facendo le metteva ancora più paura.

I due vecchi streghi erano vicino a lei e sedevano tutti e tre in silenzio. Meno male che il vecchio le teneva la mano. Non era tanto brutto alla fine. Era solo un po’ vecchio. E poi odorava come i giornali che stavano nel ripostiglio della cucina di mamma e che servivano a pulire i vetri. Quelli che la governante, come si chiamava quella tizia? non lo sapeva più, be’, lei, quella lì, diceva che come vengono lavati bene i vetri coi giornali bagnati non esisteva nient’altro.

La vecchia a un tratto le parlò, piano. «Sta arrivando la tua mamma, hanno detto. È tutto a posto. Questa gente qua del commissariato è gente buona. Sono amici. Persone in gamba.»

«F-fngulo» balbettò lei.

La strega buona sorrise. «Non si dicono quelle parole. E io lo so che lo sai. E so che sei una brava bambina e che capisci tutto. Però c’è qualcosa in quel cuoricino che ti porti dentro, che ti fa arrabbiare e ti blocca le parole e i sorrisi.»

La donna vestita da uomo controllò il suo telefono, quindi si avvicinò a loro.

«È ora di andare. È arrivata la tua mamma. Saluta i signori.»

La bambina sentì che la mano di Ilda si stringeva più forte sulla sua e poi di colpo la lasciava. «Ciao» le disse la donna.

«Buona fortuna piccolina» disse il vecchio.

Ciao, fece lei con la mano e un po’ le dispiaceva di lasciarli lì i due vecchi, perché con lei erano stati buoni e adesso sembravano tanto piccoli, seduti lì, in quel commissariato triste.

Poi la donna-uomo e un carabiniere che non era quello di Pinocchio la presero per mano e si avviarono.