«Brutto deficiente integrale di un idiota col botto.»
Smilzo era ancora frastornato, gli faceva male la testa e sentiva che gli stava uscendo in fronte un bernoccolo da record, ma la voce che parlava era inconfondibile.
Don Pietro gli stava sopra come un condor avvelenato.
«Come ti è venuto in mente di venire qui, a farti bastonare poi, come il primo rimbambito della fila.»
Smilzo cercò di non sentirlo, di estraniarsi.
Scoprì di essere seduto per terra, con una borsa del ghiaccio in testa e di avere lì accanto la donna che gli aveva aperto la porta della villa. Anche lei non se la passava bene, pallida come uno stoccafisso se ne stava con la bocca cucita e gli occhi spalancati.
«Che è successo?» chiese.
«E che ne so» rispose don Pietro, «se non lo sai tu. Io ero a farti da cane da guardia in incognito, brutto deficiente, perché lo sapevo che ti mettevi nei guai, brutto polipo rinsecchito. Stavo lì fuori da questa villa, insieme al professore e a Dimitri, tra parentesi non li posso più lasciare soli, quei due sono peggio di te, mi combinano più guai loro degli ultracorpi. A proposito, li ho lasciati lì da soli, santi numi dell’impero d’Oriente e d’Occidente salvateci voi. Insomma, ero lì col cane parlante quando ho visto una macchina che usciva dal cancello e sono entrato per cercare di bloccare questa idiozia che stavi per fare e che hai fatto alla grande.»
«Dov’è la bambina?» mormorò Smilzo.
Finalmente la donna parlò: «Non c’è, è sparita. L’ha portata via quell’uomo».
«Quale uomo?» chiese don Pietro.
«Non lo so. Io stavo facendo un caffè per l’idraulico.»
«Che idraulico?» chiese il prete.
«Questo qui» disse la donna indicando Smilzo.
«E certo, l’idraulico, questo qui» commentò sarcasticamente don Pietro, «e poi?»
«Poi hanno bussato alla porta. Di nuovo, ho pensato, ma che è oggi. Sono andata al citofono, ho chiesto chi era, e mi ha detto l’idraulico. Ho pensato a un aiutante, così ho aperto. E c’era questo tipo brutto col cappuccio sulla faccia, non so nemmeno come è fatto. Mi ha dato una spinta e mi ha buttato per terra, ho sbattuto la testa, ho perso i sensi. Poi quando mi sono riavuta sono salita qua e ho visto il primo idraulico, cioè lui, svenuto per terra. E la bambina non c’era più.»
«E poi?» incalzò il prete.
«Poi è arrivato lei, padre» concluse la donna.
«L’hanno rapita» disse Smilzo.
Che genio, rimuginò don Pietro.