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Anna era seduta vicino al telefono e aspettava.

Da quanto tempo non si sentiva così disperata?

Tutto era vuoto, un orribile vuoto intorno.

«Signora le preparo un tè, qualcosa?» La governante era spuntata dal silenzio e la guardava con pietà.

«No, grazie» riuscì a rispondere.

«Porto qualcosa ai poliziotti di guardia» disse la donna, e uscì.

Quale patto con Dio ho infranto, si chiese Anna, e perché le conseguenze dei miei sbagli, del mio destino, ricadono tutti sulla mia bambina. Si rese conto che non riusciva nemmeno a dirne il nome. La sua piccola era un sogno di cristallo, una bolla di sapone che il soffio di un respiro crudele poteva portarsi via.

Cercava di scacciare dalla mente i pensieri più orribili, ma non c’era niente da fare. L’immagine della sua bambina saltava fuori a tormentarla, ogni istante. Compariva tra le fiamme di un incendio senza speranza, i vestitini bruciati, il viso rigato di lacrime. Oppure la vedeva galleggiare sulle acque di un fiume nero, a occhi chiusi, morta annegata, mentre veniva trascinata dai flutti verso un mare di dolore. O la scorgeva col viso sporco di sangue e i piedini sfregiati dalla fatica e dai sassi, correre in un bosco pieno di ombre, cercando di sfuggire a mostri senza nome e senza volto che la incalzavano gemendo di rabbia.

«No!» gridò a un tratto, sopraffatta dall’angoscia.

Subito accorse di nuovo la governante, preoccupata. «Signora, va tutto bene?»

Come può andare tutto bene, quando il mondo crolla in un abisso senza fine, pensò Anna.

Poi fece un respiro profondo e disse: «Tutto bene, mi scusi. L’ansia dell’attesa. Andrà tutto bene.»

Quella donna non le piaceva.

L’aveva trovata Werner, a suo tempo, tramite un’agenzia, ed era molto qualificata, le aveva assicurato. La governante si era rivelata in effetti molto discreta e servizievole. Ma anche fredda. L’aveva sorpresa a volte a fissare lei o la bambina con uno sguardo indecifrabile.

«Andrà tutto benissimo» confermò la donna e sparì.

Il poliziotto le aveva detto di aspettare.

Qualcuno avrebbe chiamato, e il telefono era sotto controllo. Una derivazione era nella stanza accanto e una giovane agente la sorvegliava.

Se non chiamano morirò di crepacuore lentamente, si disse Anna.

Poi riprese a contare i minuti.