Christopher seguì lo sciabordio dell’acqua, il canto stonato e la scia di petali di rosa che conducevano al bagno di Meredith. Si fermò solo un momento sulla soglia del boudoir per guardare mentre lei allungava un braccio sopra la testa per insaponarsi un’ascella. Il suo seno affiorò dall’acqua e rimase a galleggiare sulla superficie. Il sesso di Christopher s’indurì immediatamente alla vista della sua pelle lucente e dell’areola turgida e rosata. Petali bianchi e rosa galleggiavano sulla superficie dell’acqua, il loro profumo si diffondeva con il vapore e permeava la stanza di una dolce e inebriante fragranza. Il viso di Meredith era accaldato, dello stesso colore dei petali di rosa e i capelli, raccolti sulla sommità del capo, le ricadevano in umidi riccioli sulla fronte.

Lei smise di cantare quando lo vide, e gli sorrise. — Siete venuto a lavarmi, signore? — gli chiese, porgendogli il sapone e la spugna.

— Sono venuto a rimproverarti per aver decapitato le mie rose per il tuo bagno. — Rimboccandosi le maniche, lui attraversò la stanza e prese il sapone e la spugna dalla sua mano. Poi s’inginocchiò accanto alla vasca di rame e immerse le mani nell’acqua, bagnandosi le maniche della camicia.

Sorridendo, posò il mento sulla sua spalla e le baciò il collo, mentre le insaponava il ventre e i seni. La schiuma bianca decorava il corpo di Meredith e intensificava il dolce profumo delle rose. Christopher abbandonò il sapone che sprofondò sotto la superficie dell’acqua e lasciò cadere anche la spugna per poter massaggiare le sue curve sinuose.

— Adoro il momento del bagno — mormorò lei con un sospiro, e appoggiò la nuca al bordo della vasca, spingendo in alto i seni.

— Anch’io. — Christopher sentì il proprio sesso indurirsi e infilò la mano sott’acqua, tra le sue gambe, per accarezzare le labbra della sua fica. Ma non doveva lasciarsi distrarre. Aveva raggiunto Meredith nel bagno, sapendo che lì sarebbe stata più rilassata e disponibile. Inoltre, la vasca da bagno la costringeva all’immobilità, impedendole d’inventarsi un impegno improvviso per lasciare la stanza. A volte catturare l’attenzione della sua amante era difficile quanto localizzare una pianta rara.

— Come stava Cecile quando l’hai salutata? — Christopher toccò l’argomento che gli stava a cuore, mentre continuava a stuzzicare la sua clitoride.

— Mmm... Bene, direi. Nervosa, naturalmente, ma andrà tutto bene.

Forse la stava distraendo troppo. Christopher allontanò la mano dalla sua fica e le accarezzò pigramente l’addome. — Lo pensi davvero? Io credo invece che soffrirà prima che questa storia sia finita.

— Nathaniel Covington mi sembra una persona per bene. Non la tratterà male.

— È per il suo cuore che ho timore. Potrebbe affezionarsi a lui, e quando la storia finirà ne soffrirà.

— Cecile è una donna equilibrata. È indipendente, ha le idee chiare e non si fa romantiche illusioni. — Il corpo di Meredith si tese tra le sue braccia. — Per lei è solo un diversivo... un esperimento.

— Come lo sono stato io per te? — Christopher le baciò la nuca per addolcire le sue parole. Non voleva che lei interpretasse il suo commento come un rimprovero, mentre era una semplice constatazione. — Da un’avventura sessuale può anche nascere l’amore, come entrambi ben sappiamo.

— Cecile è preparata a questo. Abbiamo discusso dell’eventualità che lei diventi l’amante stabile di Covington. Le ho detto che potrà sempre contare sul suo posto qui, se deciderà infine di tornare. Ma se dovesse scegliere di restare con lui, le augurerò tanta fortuna.

— Pensi che Cecile si accontenterebbe di essere la sua amante? Naturalmente, io non la conosco bene quanto la conosci tu, ma mi pare improbabile. A giudicare dal modo in cui lo guarda, direi che è già mezza innamorata.

Meredith si mise a sedere, facendo traboccare l’acqua oltre il bordo della vasca, e si voltò a guardarlo. — Pensi che io abbia fatto male a incoraggiare la loro liaison?

Lui scrollò le spalle. — Te l’ho detto anche l’altro giorno, se ben ricordi. Le hai dato abiti, consigli e suggerimenti su come sedurre un uomo, l’hai armata di tutto tranne che della verità.

— Cecile starà bene. E in qualsiasi caso, non sono affari tuoi. — Meredith aveva mostrato le spine. A volte la sua amante era come un cactus, ma Christopher sapeva come prenderla senza pungersi.

— Come reagirà Covington quando saprà di essere stato ingannato? Forse sarà troppo in collera per perdonarla. — Christopher sapeva che lei doveva aver notato le analogie tra quella situazione e le circostanze che li avevano fatti incontrare. A lui di certo non erano passate inosservate. — Non esiste un inganno innocuo.

Meredith si alzò in piedi e l’acqua scivolò lungo il suo corpo nudo. — Bene, hai espresso la tua opinione. — La sua voce gelida era in netto contrasto con il vapore bollente che avvolgeva il suo corpo.

Anche lui si alzò e fece per prenderle la mano per aiutarla a uscire dalla vasca. Meredith la ignorò e posò i piedi sull’asciugamano sistemato sul pavimento. Sapere che il suo malumore era causato dal fatto che lei si era resa conto di aver sbagliato non lo portò ad accettarlo più facilmente, soprattutto perché Christopher nutriva ancora del risentimento. Il caso di Cecile gli aveva fatto notare che Meredith continuava a non considerare sbagliato distorcere la verità.

Christopher sbuffò per il disappunto e lasciò ricadere il braccio lungo il fianco. La calda e dolce atmosfera del momento del bagno era evaporata. Il suo sesso era ancora in erezione alla vista del corpo stupendo di Meredith. Non aveva ancora recepito il messaggio che stavano per litigare e che non avrebbero fatto l’amore.

— Non voglio litigare con te, Meredith. Io mi preoccupo solo per Cecile.

Lei si avvolse in un telo di spugna, rimboccandone l’estremità con maggior concentrazione di quanta ne richiedesse quel semplice gesto.

— Se vuoi davvero rendere felice la tua amica, dovresti aiutarla a trovare una persona della sua classe sociale, che potrebbe essere per lei un buon marito e con il quale potrebbe creare una famiglia.

Meredith lo incenerì con un’occhiata e poi si diresse verso il tavolo da toeletta. — Si torna sempre alla famiglia, vero? Se è questo ciò che vuoi, allora non dovresti stare con me. Lo sai che io non potrò mai darti dei figli.

— E tu sai che a me non interessa. Te l’ho detto ripetutamente. Non m’interessa davvero, io voglio solo stare con te. — L’esasperazione rendeva la sua voce più dura di quanto fosse sua intenzione. Il fatto che lei non potesse concepire addolorava Meredith più di quanto addolorasse lui. Christopher era convinto che lei non volesse sposarlo perché era certa che un giorno lui avrebbe cambiato idea e avrebbe voluto degli eredi.

Il silenzio che seguì la loro discussione era carico di altre parole non dette. Per alcuni momenti rimasero separati da pochi metri, ma da parecchi equivoci. Incapace di restarle lontano, Christopher la raggiunse. Si fermò alle sue spalle e i loro occhi s’incontrarono nello specchio. Lui le afferrò le braccia, facendo scorrere le mani su e giù lungo la sua pelle calda e ancora umida.

— Tesoro, ti prego, cerca di capire quello che sto dicendo. Con te ho tutto ciò che desidero, tutto. Fidati di me.

Un sorriso malinconico incurvò le labbra di Meredith e i suoi occhi assunsero un’espressione triste. — Sai che non mi è facile accordare fiducia. So bene quanto una persona possa cambiare. Col tempo potresti iniziare a desiderare più di quanto io sono in grado di darti.

Christopher la guardò negli occhi attraverso lo specchio, rammaricandosi che lei non gli credesse. — Ti prometto che non cambierò. Conosco me stesso e so quello che voglio. Non posso dirti di più, sta a te credermi.

La curva delle sue spalle era troppo invitante, e Christopher si chinò a baciarla, inalando il profumo di rose della sua pelle. Non la stava guardando, ma percepì ugualmente il cambiamento in lei. Sentì il suo corpo rilassarsi e la sentì sospirare e abbassare le spalle.

— Non litighiamo più — mormorò Meredith.

— D’accordo — disse lui contro la sua pelle.

Poi Meredith si voltò verso di lui, tra le sue braccia, sciolse il telo di spugna e lo lasciò cadere sul pavimento.