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VANTAGGIO (advantage, avantage)

La regola più difficile e complessa del rugby. C’è chi, alla fine della carriera rugbistica, non l’ha ancora capita. L’obiettivo è dare più continuità al gioco, cioè far proseguire l’azione di una squadra nonostante l’irregolarità dell’altra. Se poi il vantaggio non si concretizza, l’arbitro torna sul precedente fallo, lo fischia e riprende il gioco da quel punto. E la stessa cosa succede se a commettere il fallo è la squadra che sta godendo del vantaggio.

«Sono sempre stato ossessionato dalla linea del vantaggio. Quando i miei avanti conquistavano un pallone, io volevo assolutamente spingere gli avanti avversari ancora un po’ più in là portando il gioco al di là della linea del vantaggio. E questo spesso si faceva con il gioco al piede. Questa linea del vantaggio io la paragono alla naturale traiettoria di un toro dentro l’arena. Se il torero si vuole imporre, deve prendere il toro con sé. Altrimenti è nell’impossibilità di toreare e di mettersi in pericolo» (Pierre Albaladejo).

 

 

VARSITY MATCH

La supersfida tra le università di Cambridge e Oxford. La prima si disputò nel 1872, a Oxford, la seconda nel 1873 a Cambridge. Da allora il match si è sempre disputato a Londra: per sette anni al Kennington Oval, per altri sette a Blackheath, poi per 29 anni al Queen’s Club di Kensington fra il 1887 e il 1920, infine dal 1921 in poi a Twickenham. L’unico italiano che ha partecipato a un Varsity Match è stato Marco Rivaro, trequarti genovese, schierato con Cambridge.