«Avete capito ora?» cominciò il Generale, appena Eva e Kosmàs furono usciti. Hanno raccolto sangue, i miserabili, in ogni punto vibrazionale carico e sono pronti a colpire sull'Acropoli, nel centro energetico della Grecia. L'hanno organizzata molto bene i disonesti... Sarà qualcosa di grande, non si spiega altrimenti. Quinto e ultimo colpo. Hanno già colpito con aria a Dion il Deputato, con fuoco a Delfi il Brigadiere, con terra ad Olimpia il Vescovo e con acqua, quasi, ad Egina l'Ambasciatore. Penso che il quinto colpo sarà il più drastico, il più importante, il più letale... Per questo si sono preparati e vogliono che sia schiacciante. Per questo si sono preorganizzati con gli omicidi, non era il loro obiettivo principale, era la preparazione». Si prese la fronte tra le mani... Camminò verso il muro guardando le spade appese, testimoni fisse di un passato glorioso...
«Fratelli miei», si girò improvvisamente, «non dobbiamo permetterlo. Noi dobbiamo essere all'altezza della situazione e della circostanza, ispirati dai principi della nostra Fratellanza, dobbiamo procedere nel compito di offerta e di abnegazione per il bene comune come abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare, nel corso della storia umana.
I nostri principi secolari ci conducono ancora qui sulla strada dell'onore e del dovere, ora è tempo di entrare in conflitto anche noi come i nostri Fratelli più anziani contro le forze della tenebra. Lasciamo come faro questi nostri principi, cominciando con l'amore fraterno, che conferma evidentemente la vostra presenza qui. Abbiamo il dovere di proteggere e aiutare il nostro prossimo e la società intorno a noi... Questo non è il nostro compito?
Tutti i nostri fratelli nel mondo, rafforzano reciprocamente i sentimenti sinceri e fraterni, aiutano, illuminano e proteggono in ogni modo i loro fratelli e tutto il mondo. Qualsiasi vero fratello, saprà dimostrare tolleranza e rispetto verso il parere degli altri, così come anche gentilezza e comprensione. Vi ringrazio dunque anche ora ufficialmente per la risposta immediata alla mia chiamata».
«Non dire sciocchezze», lo interruppe l'italiano, «era nostro compito evidente, tante volte vi hai fatto fronte anche tu dopo tutto, non dimentichiamo che tutto ciò che per altre persone è una manifestazione di virtù rara per noi è una semplice realizzazione di un compito. Per caso abbiamo avvisato anche Gildirim ad Istanbul?»
Gildirim era un vecchio Fratello turco, professore presso l'Università locale, che ogni volta che si era presentata la necessità era sempre stato dalla loro parte. L'ultima volta erano andati tutti insieme a Tel Aviv anni prima, a togliere dai guai David da alcuni problemi che aveva avuto con uno sciocco ministro che per poco lo metteva in congedo. Era stato un gran divertimento, Greci, Italiani e Turchi insieme ad aiutare il Fratello israeliano.
«Se chiamassi Gildirim si farebbe in quattro per venire, quello non si riesce a tenere con niente! Lasciate stare e non preoccupiamolo. Lasciamolo come riserva per dopo... se ce ne fosse bisogno».
«Ricordate», continuò il Generale, «il più antico dei nostri doveri, l'assistenza e la carità, per cui i Fratelli vengono insegnati ad esercitare la carità e ad essere interessati non solo ai loro bisogni ma anche a quelli di tutti.
»Oggi è il momento di mostrare quanto realmente tutti noi siamo sensibili. Il "soccorso" entra nella prima linea delle virtù fraterne.
»Possiamo non conoscere esattamente la minaccia, ma conosciamo il nemico e questo è di importanza primaria. Naturalmente, il nostro principale compito è sempre servire la verità. Nella ricerca della verità, la Fratellanza non ha limiti.
»I Fratelli lottano per la verità, con l'intenzione di alti principi morali e cercando per tutta la loro vita di raggiungerli.
»I fratelli credono che questi principi rappresentano il modo in cui sarà garantita una qualità della vita superiore per tutti gli uomini sulla terra. Spiridone Nagos, amante della verità che ha cercato in tutta la sua vita terrena cita testualmente sul virtuoso cercatore della verità: «Il virtuoso e saggio che cerca la verità, rafforzano le forze della natura al fine di essere coerenti con le sue leggi. Coloro che desiderano e ricercano la verità, la verità li guida e li spinge a trovare la strada che conduce alla vera realtà». Cristo nella questione di Ponzio Pilato «Tu sei il re dei Giudei?» risponde «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità ».
» Fratelli miei, gli assiomi non sono altro che l'assunzione di maggiore responsabilità nell'uguaglianza. I titoli e le cose illustri non hanno alcun valore se colui che le porta non ha le virtù che simboleggiano. Che importa se io sono Generale o David Brigadiere? Il Fratello deve distinguersi per la modestia, l'umiltà e l'amore innocente verso i suoi Fratelli, ma anche verso le persone comuni. La presunzione, la visione personale e il comportamento egoistico verso i Fratelli, non importa quanto giovani nella Fratellanza, deve essere evitata in ogni modo. L'arroganza è negazione della libertà, dell'uguaglianza e della Fratellanza che evangelizziamo.
»La presenza qui di tutti noi sottolinea che le competenze personali, organizzative e gestionali sia nei nostri laboratori e che nella nostra società non iniziata, non importa quanto importante possa essere, non devono prevalere sulla virtù e la saggezza fraterne. La sete di potere, come indicato nella nostra filosofia, è forse il peggiore e più pericoloso difetto che ha portato molte volte a divisione, frammentazione e disintegrazione, di molte associazioni filosofiche e spirituali. Le ha poste su una strada sbagliata e in sentieri pericolosi, come quello che dobbiamo oggi affrontare, soprattutto a causa di persone che a causa della loro sete di potere sono deviate e sono diventate molto pericolose. Essenzialmente combattiamo per qualcosa di molto più importante di quello che sembra.
» La devozione alla famiglia, il rispetto per le istituzioni sociali, l'amore per la patria e l'adempimento dei compiti del cittadino e la giustizia sono per il Fratello, sacri. Il Fratello parallelamente con il suo miglioramento nei nostri laboratori, ha il dovere di usare la sua conoscenza anche per il miglioramento della società non iniziata. È chiaro ad ogni membro della nostra Fratellanza che la sua partecipazione a questa non lo esonera, in alcun caso, dai suoi doveri verso la società a cui egli appartiene.
» Nuovi suoi ulteriori compiti lo chiamano ad essere esemplare nell'attuazione dei suoi obblighi di cittadino. Il dovere fraterno passa attraverso la sua vita personale, pubblica o professionale, ma anche al suo amore verso la sua stessa patria. La Fratellanza ci richiede dai suoi membri, rispetto alle leggi del paese in cui questi lavorano e vivono.
» I principi della Fratellanza non si scontrano mai l'un l'altro con i compiti dei suoi membri come cittadini, nel loro lavoro, nella loro casa o nella loro vita pubblica, ma, al contrario, devono rafforzarli nelle loro responsabilità pubbliche e private. Quindi, non c'è nessuna confusione tra i compiti di fratellanza e quelli sociali.
» Lo sfruttamento della proprietà fraterna per promuovere interessi personali e professionali, sia per sé stessi o per gli altri Fratelli, è riprovevole e ingiustificabile, perché sono contrarie alle promesse fatte per l'ammissione a questa.
» Il dovere del cittadino deve sempre essere sottoposto agli obblighi verso gli altri fratelli e ogni tentativo di coprire un fratello per azioni disoneste o illegali, viola l'attività di base e pertanto viene perseguita anche dal punto di vista disciplinare. Il fratello non deve sfruttare la sua capacità per promuovere interessi professionali e personali.
»Inoltre viene chiarito più volte durante i primi anni di carriera fraterna, così che nessuno possa pretendere di esserne all'oscuro. Il fratello che viola questa regola viene allontanato dallo stato attivo o anche cancellato.
» Il sistema della fratellanza è autocontrollato e "si autopulisce”, così che i "puliti" vengono tenuti e i "marci" vengano scacciati, quelli cioè che sono entrati con lo scopo di guadagno personale e mancanza di trasparenza personali.
» E come aveva detto all'inizio lo psichiatra caro estinto Kostis Ballas, uno dei più brillanti dei nostri Fratelli, l'unico rischio di ammissione di inappropriati è che veniamo indeboliti anche noi stessi che li introduciamo, in caso in cui non vengano rimossi in tempo.
» Serviamo con riverenza, David e Vitto, la religione che ognuno di noi è libero di credere, con la più grande diligenza e devozione. Siamo fedeli Cristiani, Ebrei, Musulmani e non ci immischiamo mai in questioni politiche e religiose nella nostra occupazione fraterna.
» Ora dobbiamo dimostrare in pratica che questi principi che ci uniscono sono anche le nostre guide, il nostro faro. Tutti questi principi che ci uniscono, inevitabilmente ci condurranno come sembra al conto alla rovescia finale tra poche ore... non vedo come possiamo evitarlo».