Nel secondo giorno di tenebra li radunarono. I migliori e i più brillanti: tutta la gente di potere, i ricchi, gli influenti.
Legislatori e amministratori delegati, magnati e intellettuali, ribelli e personaggi molto popolari. Nessuno fu cambiato in vampiro: furono tutti uccisi, sterminati. Esecuzioni rapide, pubbliche e brutali.
Con l’eccezione di alcuni esperti di ogni disciplina, tutti i leader vennero eliminati. I dannati uscirono allo scoperto dal River House, dal Dakota, dal Beresford e da posti simili. Furono catturati e imbrancati in zone di grandi adunate metropolitane, come il National Mall a Washington, la via di Nanchino a Shangai, la Piazza Rossa a Mosca, lo stadio di Città del Capo e Central Park a New York. E lì, in un raccapricciante sfoggio di carneficina, furono liquidati.
Si disse che più di mille strigoi si fossero scatenati in Lexington Avenue e avessero fatto incursione in ogni edificio intorno a Gramercy Park. Offerte di denaro o di favori vennero ignorate. Mani morbide, ben curate, implorarono e supplicarono. I corpi si contorsero, appesi ai lampioni lungo tutta Madison Avenue. A Times Square, pire funerarie alte sei metri bruciarono carne abbronzata, viziata. L’élite di Manhattan, con un odore da barbecue, illuminò le strade deserte, i negozi chiusi – LIQUIDAZIONE TOTALE – e i megaschermi spenti.
Il Padrone evidentemente aveva calcolato l’esatto equilibrio, il numero di vampiri necessario per stabilire il dominio senza compromettere il sistema d’approvvigionamento di sangue; il suo approccio al problema era razionale e matematico. Gli anziani e gli infermi furono anch’essi radunati ed eliminati. Fu una purga e un putsch. Circa un terzo della popolazione umana venne sterminato in un lasso di tempo di settantadue ore, che da allora fu noto come “Notte Zero”.
Le orde presero il controllo delle vie. La polizia antisommossa, la SWAT e l’esercito statunitense furono colti alla sprovvista dalla marea di mostri. Quelli che si arresero e si sottomisero divennero guardie e sorveglianti.
Il piano del Padrone ebbe un successo clamoroso. Con un approccio brutalmente darwiniano, lui aveva selezionato i sopravvissuti in base all’arrendevolezza e alla malleabilità. La sua forza, in costante crescita, era a dir poco terrificante. Distrutti gli Antichi, il suo controllo sull’orda e, tramite essa, sul mondo, si era ampliato ed era divenuto ancora più raffinato. Gli strigoi non giravano più per le vie come zombi furiosi, assalendo la gente e cibandosi a piacere. Agivano con movimenti coordinati. Come api in un alveare o formiche in un formicaio, ciascuno aveva ruoli e responsabilità ben definiti. Erano gli occhi del Padrone.
All’inizio la luce del giorno era del tutto scomparsa. Solo quando il sole era allo zenit si poteva scorgere di sfuggita, per pochi secondi, un debole chiarore, ma a parte quello il buio era incessante. Dopo due anni, il sole filtrava nell’atmosfera avvelenata per un paio d’ore al giorno, ma la sua luce livida non aveva niente a che fare con quella che un tempo scaldava la terra.
Gli strigoi erano dappertutto, come ragni o formiche, ed esercitavano un controllo costante sui vivi...
Comunque, la cosa più sconvolgente era quanto poco in realtà la vita fosse cambiata. Il Padrone aveva sfruttato a proprio vantaggio il caos sociale dei primi mesi. Le privazioni – la mancanza di cibo, acqua potabile, assistenza sanitaria e di interventi per il mantenimento dell’ordine pubblico – avevano terrorizzato la popolazione, perciò, una volta riattivate le infrastrutture di base, stabilito un programma di razionamento dei viveri e ripristinata la rete elettrica che aveva scacciato l’oscurità delle lunghe notti, la gente mostrò gratitudine e ubbidienza. Per rendere il bestiame mansueto c’è bisogno d’ordine e di routine, l’inequivocabile fondamento del potere.
In meno di due settimane, la maggior parte dei sistemi fu ripristinata. Acqua, energia... la televisione via cavo fu riattivata, pur trasmettendo solo repliche, senza spot pubblicitari. Sport, notizie: tutto era una ripetizione. Non veniva prodotto niente di nuovo. E alla gente... piacque.
Mezzi di trasporto rapidi rappresentavano una priorità nel mondo nuovo, perché le automobili private erano estremamente rare. Considerate bombe potenziali, non trovavano posto nel nuovo Stato di polizia. Tutti i veicoli in strada appartenevano ai servizi pubblici: i mezzi della polizia, dei vigili del fuoco e del pronto soccorso erano tutti operativi, con equipaggi di esseri umani compiacenti.
Agli aerei era toccata la stessa sorte. L’unica flotta ancora in attività era controllata dalla Stoneheart, la multinazionale con interessi nei settori della distribuzione alimentare, dell’energia elettrica e dell’industria militare della quale il Padrone aveva assunto il controllo per conquistare il pianeta. Consisteva all’incirca nel sette per cento degli aerei che un tempo attraversavano i cieli del mondo.
L’argento fu posto fuori legge e divenne moneta di scambio, molto ricercata e barattata con coupon o tessere annonarie. La giusta quantità d’argento poteva perfino comprare, per se stessi o per i propri cari, una via d’uscita dalle fattorie.
Le fattorie erano l’unica vera innovazione in questo mondo. Quelle e la sparizione del sistema educativo. Niente scuole, niente letture, niente pensiero.
Nei recinti e nei mattatoi c’era personale ventiquattr’ore al giorno, sette giorni alla settimana. Custodi addestrati e mandriani fornivano agli strigoi le sostanze nutrienti di cui abbisognavano. In breve fu stabilito il nuovo sistema di classe. Un sistema di caste biologiche: gli strigoi preferivano il sangue di tipo B positivo. Qualsiasi gruppo sanguigno andava bene, ma il B positivo forniva benefici supplementari, come accade con differenti tipi di latte: era più saporito, di migliore qualità e più adatto alla conservazione. Chi aveva sangue diverso dal tipo B faceva l’operaio o l’allevatore, la bassa manovalanza. I B positivo erano le bistecche Kobe, tagli di manzo di prima scelta. Erano coccolati, avevano diritto ad agevolazioni e a sostanze nutrienti. Veniva addirittura concesso loro di esporsi agli UV per il doppio del tempo, per garantirgli il necessario apporto di vitamina D. La routine quotidiana, l’equilibrio ormonale e la riproduzione di questi individui erano regolati per sostenere il fabbisogno di sangue.
Così andavano le cose. Le persone si recavano al lavoro, guardavano la TV, consumavano i pasti e andavano a letto. Ma nel buio e nel silenzio piangevano e si agitavano, sapendo fin troppo bene che i loro conoscenti, coloro a cui volevano bene e perfino quelli con i quali dividevano il letto sarebbero potuti sparire all’improvviso, divorati dalla struttura della fattoria più vicina. E si mordevano le labbra e gridavano, perché non avevano altra scelta che sottomettersi. C’era sempre qualcuno (genitori, fratelli o figli) che dipendeva da loro. Sempre qualcun altro che dava loro la licenza di avere paura, il beneplacito alla codardia.
Chi l’avrebbe mai detto che guardandoci indietro avremmo provato così tanta nostalgia per i tumultuosi anni Novanta e l’inizio del 2000? I tempi delle agitazioni, della meschinità politica e delle frodi finanziarie che avevano preceduto il collasso dell’ordine mondiale erano un’età dell’oro al confronto. Tutto ciò che eravamo si era perso: la società e l’ordine come li conoscevano i nostri padri e nonni. Eravamo divenuti un gregge. Bestiame.
Quelli di noi che sono ancora vivi ma non hanno accettato il sistema... sono l’anomalia. Parassiti. Animali che si cibano d’immondizia. Prede.
Senza nessuna risorsa per rispondere all’attacco...