I piatti che si mangiano (o si potrebbero mangiare) in questo libro:
2: la feijoada è una minestra di fagioli, della quale ogni regione del Portogallo presenta una variante originale, ricca di carni diverse (d’obbligo quella di maiale), salsicce, verdure.
3: il sarrabulho à moda do Douro: inutile descrivere questa ricca pietanza della regione del Nord, poiché la Moglie del Signor Casimiro ne dà la ricetta. I papos de anjos de Mirandela (pappagorge degli angeli) sono dolcetti a base di uova e mandorle, di origine conventuale.
Il Reguengos de Monsaraz è un rinomato vino rosso prodotto nell’omonima località del Basso Alentejo.
4: migas, açorda e sargalheta sono specialità della regione dell’Alentejo. Delle migas, come il plurale sta a significare, esistono molte varianti: la base è sempre costituita da pane casereccio raffermo, lavorato sul fuoco con poco grasso finché si riduce in una specie di farinata fritta ed asciutta, che può servire di accompagnamento a carne o pesce. L’açorda è un pancotto di pane casereccio raffermo, generalmente aromatizzato con aglio e coentros (foglioline di coriandolo fresco). Può servire di accompagnamento a carne o pesce, o come base di ricette più complicate. La variante più nota è l’açorda de mariscos citata al cap. 6, nella quale il pancotto è condito con gamberi, frutti di mare e legato da uova fresche. La sargalheta è una minestra invernale composta da lardo, salsiccia, uova, patate e cipolle.
5: il Sumol di ananas (o di arancia) è una bibita gazosa aromatizzata ai rispettivi frutti, molto zuccherata. Il “Janelas Verdes’ Dream”, creazione del Barman del Museo di Arte Antica (quindi dell’Autore), è così chiamato perché il Museo è anche noto come Museu “das Janelas Verdes” (finestre verdi), dal nome della strada in cui è ubicato.
6: l’arroz de tamboril è riso cucinato con rana pescatrice (tamboril), pomodoro, aglio e foglioline di coriandolo, servito bollente in tavola nel suo recipiente di cotto. L’açorda de mariscos è descritta nella nota al cap. 4. La zuppa alentejana della quale si parla si suppone sia la più semplice della cucina di quella regione, basata, come tutte le cucine povere, su pochi e semplici ingredienti (in questo caso: acqua bollente e sale, pane abbrustolito ed agliato, foglie di coriandolo fresco e uova crude), ma ricca, come tutte le cucine povere, di zuppe e minestre.
7: l’ensopado de borreguinho à moda de Borba, specialità alentejana, è uno stufato di carne ed interiora d’agnello aromatizzato all’aceto e servito su fette sottili di pane, in modo da farne una zuppa. La poejada è una zuppa di pane raffermo, aglio, cipolle e formaggio fresco, aromatizzata coi poejos (specie di menta selvatica).
9: come tutti i menu di “cucina creativa”, o di nouvelle cuisine, anche quello della Mariazinha – che ha lavorato in una pousada, albergo di lusso a gestione statale ricavato da antichi castelli o ville o conventi (qualcosa di simile ai paradores spagnoli, o ai relais et châteaux francesi) –, è del tutto di fantasia. Ma è un menu “letterario”. Vale la pena allora di chiarirne i riferimenti.
Ricorderemo che “Amor de Perdição” (1863) è il titolo del romanzo più famoso di Camilo Castelo Branco (1825-1890), grande scrittore dell’età romantica. Fernão Mendes Pinto (1510?-1583), navigatore dalla vita avventurosa, trascorsa in gran parte nei paesi dell’Estremo Oriente, è autore della “Peregrinação”, sorta di grandioso poema epico in prosa. Sempre con avventure di mare ha a che fare la “História trágico-marítima”, miscellanea, dovuta a vari autori, di relazioni di sopravvissuti a naufragi tra Cinque e Seicento. L’“Intersezionismo” è un movimento artistico creato da Fernando Pessoa nel 1914, con la pubblicazione della poesia “Chuva oblíqua” (“Pioggia obliqua”). Le “Cantigas de escárnio e maldizer” (“lasse di scherno e maldicenza”) sono la forma satirica, comico-realistica, della lirica gallego-portoghese, tra la fine del secolo XII e la prima metà del secolo XIV. Quanto alla laguna di Gafeira, è il luogo della fantasia nel quale José Cardoso Pires ha ambientato l’azione del suo romanzo “O Delfim” (1968). La ricetta delle enguias da Gafeira à moda do “Delfim”, fortunatamente coincidente con quella, tradizionale, delle enguias à moda da Murtosa, è descritta nel testo.
La zona di Colares, vicino a Sintra, è famosa per la produzione di uno squisito vino bianco.
(N.d.T.)