Ritorno dall'inferno
- Authors
- Isherwood, Cristophber
- Publisher
- Garzanti
- Tags
- letteratura inglese
- Date
- 2021-07-27
- Size
- 1.24 MB
- Lang
- it
I quattro episodi del romanzo sono uniti fra loro da un personaggio che parla in prima persona e che si chiama come l’autore: ma chi è esattamente? Il Christopher Isherwood ventitreenne che va a trovare il signor Lancaster in Germania non è il medesimo che cinque anni più tardi (1933) passa l’estate con Ambrose in un’isola della Grecia. Un terzo e diverso Christopher, a Londra, con Dorothy e Waldemar, segue la crisi storica di Monaco; e ancora un altro è quello che conosce Paul in California e vive con lui fino al suo suicidio, durante gli anni quaranta.Il classico filo delle «confessioni» è qui trasformato dall’idea moderna dell’inferno segreto di ciascuno, in contraddizione con « gli altri » e senza sicura continuità e identità con se stesso. I quattro Christopher sono osservati da un quinto, l’Isherwood più maturo. E con questi piani diversi, in una scrittura limpida e scintillante, si compone una cronaca degli anni folli e della disgregazione dei loro riti, sui temi delle relazioni omosessuali di Isherwood. L’alcool, la droga, lo yoga, l’amore irregolare e sregolato, il regime vegetariano, il parapsichismo, e persino il « culto del proletariato », sono gli ingredienti. Lo scrittore è della specie di Proust, di Gide; ma ha conosciuto il mondo della seconda guerra mondiale, e la sua comprensione dei rapporti fra gli individui è più direttamente drammatica e insieme ironica.Questo libro ci viene dal grande filone « internazionale » della generazione perduta dei Fitzgerald e degli Hemingway; nello stesso periodo in cui uscivano Gatsby o Addio alle armi Isherwood cominciava ad essere celebre. Più oltre scrisse in collaborazione con Auden lavori teatrali e un volume di viaggi. Dalla Germania, dalla Cina, dall’America, ha mandato poi in Inghilterra i suoi libri, che in parte sono composti « nella maniera di E. M. Forster », maestro riconosciuto, e in parte sono, come egli definisce questo, « ritratti dinamici ». Il titolo originale del libro, che è il suo libro recentissimo, lungamente atteso, vuol dire che i viaggi compiuti presso gli altri sono per Isherwood una discesa nel suo inferno; e insieme contiene un’affermazione della distanza del linguaggio artistico dallesperienza vissuta, anche se vissuta sino in fondo.