L'Erede Di Montezuma
![L'Erede Di Montezuma](/cover/FgoMPbsfNNobXgmR/big/L%27Erede%20Di%20Montezuma.jpg)
- Authors
- Coccioli, Carlo
- Publisher
- Piccolo Karma Edizioni
- Tags
- narrativa
- ISBN
- 9788833534404
- Date
- 2012-09-30T00:00:00+00:00
- Size
- 0.45 MB
- Lang
- it
“Io Cuatemoch, figlio di Ahuizo, io Aquila-che-cade, colui-che-parla, re di Tenotichlan, capo della Triplice Alleanza, imperatore, undicesimo e ultimo signore del Messico, capo degli uomini…”: l’erede di Montezuma. Aspettando la morte per mano degli spagnoli, l’indomito re, nudo ma avvolto da una divina luce verde che è “pace e gioia”, chiama a raccolta le forze della memoria per narrare la sua vita e il dramma di cui è attore e testimone: il crollo della società azteca. Sfilano i ricordi: le durezze dell’infanzia e del collegio, le figure carismatiche della madre e del maestro; i preti e i potenti con le loro manovre, i mercati, le feste, le solennità; l’eleganza delle vesti, degli ornamenti e dell’eloquio, lo splendore dei palazzi, dei templi, dei canali; le guerre “fiorite” e i sacrifici umani; le voci, i versi, le canzoni, le luci e le ombre, i foschi presagi e le crepe nell’edificio politico preesistenti all’entrata in scena dei bianchi, colpo di teatro della storia. E ricorrono le domande: perché tutto questo si sfascia come un castello di carte sotto il soffio di un manipolo di barbari? Fatale coincidenza dell’antica profezia annunciante il ritorno degli dei esiliati da Oriente con lo sbarco degli Esseri – volgari, infidi, rapaci, affamati d’oro – sui lidi degli uomini e la spettrale inerzia di Montezuma, “malato di Dio”? O era scritto, o c’è dell’altro? Nel suo volo d’addio, l’Aquila azteca rivede ogni cosa al ralenti per cogliere i più fini frammenti dell’enigma planando ad ali distese verso il tragico finale.Con L’Erede di Montezuma, Coccioli tocca vette creative vertiginose. Adottando l’ottica dell’indigeno – geniale esperimento copernicano – squaderna zone inesplorate di un universo meraviglioso; infondendo vita e poesia ai sedimenti inerti della tradizione storico-antropologica, svela a sorpresa il volto innocente della maestosa civiltà sepolta degli Aztechi.