Un Cappello Pieno Di Ciliege
- Authors
- Fallaci, Oriana
- Publisher
- Rizzoli
- Tags
- drammatico , general , contemporary , psychology
- ISBN
- 9788817027816
- Date
- 2008-07-30T00:00:00+00:00
- Size
- 0.68 MB
- Lang
- it
"Un'opera di inedita poesia poiché a scandirne la poderosa metrica è la Storia." - La Stampa
"Commovente l'entusiasmo della Fallaci per il desiderio furioso degli analfabeti di impadronirsi della scrittura e della lettura come armi di riscatto e di rivincita morale." - Corriere della Sera
"Melodrammatico, eccessivo, appassionato, un monumento all'amore e allo scandalo." - Il Foglio
"Energia e fluidità narrativa." - Il Sole 24 Ore
Così la critica accoglie, nel luglio 2008, il romanzo postumo di Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege , pubblicato da Rizzoli seguendo le indicazioni lasciate dall'autrice prima di morire dopo una lunga lotta con il cancro nel settembre 2006. "Ora che il futuro s'era fatto corto e mi sfuggiva di mano con l'inesorabilità della sabbia che cola dentro una clessidra, mi capitava spesso di pensare al passato della mia esistenza: cercare lì le risposte con le quali sarebbe giusto morire. Perché fossi nata, perché fossi vissuta, e chi o che cosa avesse plasmato il mosaico di persone che da un lontano giorno d'estate costituiva il mio Io." La straordinaria epopea della famiglia di Oriana diventa una saga che copre gli anni dal 1773 al 1889, con incursioni nel passato (tra un'antenata leggendaria messa al rogo dall'Inquisizione per aver cucinato carne in Quaresima e un bisavolo rapito dai pirati di Algeri) e in un futuro che precipita verso il bombardamento di Firenze nel 1944, nel quale andrà distrutta anche la cassapanca con i cimeli delle generazioni di Fallaci, Launaro, Cantini, Ferrier... Dopo anni di ricerche, la cronaca familiare si trasforma in "una fiaba da ricostruire con la fantasia... E tutti quei nonni, nonne, bisnonni, bisnonne, trisnonni, trisnonne, arcavoli e arcavole, insomma tutti quei miei genitori, diventarono miei figli. Perché stavolta ero io a partorire loro, a dargli anzi ridargli la vita che essi avevano dato a me".