L'invenzione degli italiani
- Authors
- Marcello Fois
- Publisher
- Einaudi
- Date
- 2021-07-21T12:00:00+00:00
- Size
- 0.44 MB
- Lang
- it
Come Giorgio Vasari, un pittore professionista, ma non geniale, inventa il Rinascimento, cosí Edmondo De Amicis con la pubblicazione di Cuore, e il suo successo planetario, inventa l’«Italietta» dando anima e corpo alla formula «italiani brava gente». Per capire quanto inossidabile sia quell’invenzione ci basta accendere la tv generalista pomeridiana – popolata di madri separate, figli eroici, padri lontani, ricongiungimenti da oltre oceano, atti di microeroismo –, che riversa nelle nostre case un oceano di «cuorismo» e che ci fa pendere verso il manicheismo un po’ egoista di chi si sente comunque nel giusto.
Edmondo De Amicis costruisce un’opera che non ha solo valore letterario ma anche normativo, auspicando la nascita di una nazione a tutti gli effetti moderna. Cuore deve sí insegnare il valore dell’istruzione e della solidarietà sociale, ma deve anche e soprattutto insegnare agli italiani a catalogarsi prima che si scoprano menefreghisti, pusillanimi, sanguigni, guardinghi. Ne scaturirà un modello del tutto nuovo di cittadino che produrrà, a sua volta, un impatto tale da convincerci di essere geneticamente sentimentali, generosi e atti al sacrificio. De Amicis progetta, in vitro, il carattere del nostro popolo eludendo scientificamente tutta una parte non secondaria di quello che, anche, eravamo, e siamo, veramente. Eravamo, e siamo, anche, infantili, egoisti, forcaioli, livorosi. De Amicis ci ha resi, esclusivamente, brava gente. All’interno di questa categoria consolidata s’inseriscono spesso quegli stessi che, per calcolo o per paura, osannano chi costruisce nuovi nemici da combattere, e non chi produce solidarietà.