La casa del felice ritorno
- Authors
- Lander, Leena
- Publisher
- Iperborea
- ISBN
- 9788870911053
- Date
- 1997-01-01T00:00:00+00:00
- Size
- 5.10 MB
- Lang
- it
L’intero mondo della natura, l’aria, la terra, il fuoco e l’acqua, è popolato di spiriti, nella mitologia finlandese, e non vi è pietra, albero o fiore, né essere umano o creatura vivente che non sia legato a un demone. Ed è con i demoni che devono confrontarsi i personaggi di Leena Lander nella loro ricerca della “Casa del Felice Ritorno”, quella terra promessa dell’anima dove è possibile riconciliarsi con la vita. Il demone della passione e del desiderio, della solitudine e dell’abbandono, del tradimento e della nostalgia, della follia e della crudeltà, il demone di segrete pulsioni e di un passato che non si lascia dimenticare senza esigere la sua espiazione. È il passato che risorge improvviso con una lettera che porta Lys Bergman e Olavi Harjula a ritrovarsi, dopo decenni dalla dolorosa rottura del loro amore giovanile, per tornare a indagare sulla lontana scomparsa della loro amica Hanna e sui tanti enigmi rimasti irrisolti in quel dramma. Era colpevole il padre di Lys, l’ambiguo dottor Bergman, colto teologo e pastore troppo attratto dal fascino femminile e dai miti pagani, accusato di averla uccisa? Qual era il significato dei dipinti primitivi che aveva scoperto su un’antica pietra, novello Mosè pronto a confondere la Bibbia con le sue ossessioni? Perché Lys era impazzita? Qual è stato il ruolo delle signorine Lang, che ospitavano Hanna nel loro orfanotrofio? E soprattutto chi era Hanna, da dove veniva e dov’è scomparsa, cosa nascondeva il suo silenzio, era davvero volata via trasformata in cigno, come sognava di fare e confermava Lys nella sua pazzia? Man mano che si scioglie il groviglio dei misteri, le vite dei personaggi si rivelano inestricabilmente legate alla storia del loro paese, sconvolto dall’imperversare dei demoni della guerra e del nazismo con i loro riti sanguinari, e colpevole, nell’illusione di salvare dal male almeno i bambini, di avere condannato decine di migliaia di piccoli profughi inviati all’estero a un futuro di orfani sradicati. Storia e vicende che, come il destino di Hanna, ricordano “quanto fragile sia la corazza della civiltà, di fronte alle tentazioni pagane in agguato nel più profondo dell’animo”.