L'inventore di storie

L'inventore di storie
Authors
Charles Lewinsky
Publisher
SEM
Date
0101-01-01T00:00:00+00:00
Size
0.98 MB
Lang
it
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Nessuno sa dire com’è che il Mezzabarba sia arrivato fra noi; da un giorno all’altro era qui, ecco tutto. Alcuni credono di sapere con certezza che è stato visto per la prima volta la Domenica delle Palme, altri metterebbero la mano sul fuoco che invece no, era il Venerdì Santo. Una volta per questo è perfino scoppiata una rissa.

Finita la Quaresima, la gente vuole liberarsi della sete arretrata, e così il Kryenbühl Martin si era comprato da un salmerista due botti di vino, una piccola di Malvasia e una grande di Räuschling, e in quel Räuschling, così ho sentito dire, era nascosto lo straniero. Ci si era rannicchiato dentro facendosi piccino come un ghiro che di giorno si rintana in un albero morto, e poi intorno a mezzanotte è sgusciato fuori dalla spina e, con lo stesso rantolo di un moribondo che esala l’ultimo respiro, si è gonfiato recuperando le sue dimensioni. Ma chi l’ha raccontato era il Rogenmoser Kari, quello che dopo cinque quartini aveva anche visto il diavolo con gli occhi di fuoco affiorare dal lago di Ägeri. Altri dicono che lo straniero è sceso giù dalla montagna quando c’è stata la piccola frana e poi è rimasto per un anno in quell’ammasso di pietre senza che nessuno si accorgesse di lui, coperto di polvere come, d’inverno, una tomba sotto la neve. Dicono che è rotolato giù lungo la parete in mezzo ai macigni e, come per miracolo, non si è spezzato nemmeno un osso, solo la faccia gli si è sfracellata, la parte destra, per questo ha l’aspetto che ha. Neanche chi lo giura l’ha visto con i propri occhi, ma una bella storia si ascolta sempre volentieri, quando le notti sono lunghe e l’Anneli del belzebù è in un altro villaggio.