Il libro di ossa

Deserto, sterpaglia e una città sotto il sole: Phoenix, Arizona.

«Lavoro?» chiese la donna seduta accanto a Parker mentre l’aereo si preparava all’atterraggio. Non si rivolgevano la parola da quando erano partiti dal Texas, ma Parker aveva avvertito la sua curiosità. Le era passato accanto mentre saltava i controlli di sicurezza e veniva scortato all’imbarco da due agenti federali palesemente armati. Era sorpreso che le ci fosse voluto tutto quel tempo per attaccare discorso. Doveva avere un ammirevole autocontrollo.

«Chiedo scusa?» rispose.

Doveva avere poco più di quarant’anni, valutò, ed essere divorziata da poco. Il cerchietto pallido sull’anulare si stagliava sulla carnagione olivastra del Sudovest. I suoi capelli erano scuri, gli occhi gentili ma cauti. Probabilmente la separazione era stata dolorosa.

«Mi chiedevo se stesse viaggiando per lavoro.»

«Sì.»

Parker tornò a guardare fuori dal finestrino, ma la donna non si lasciò scoraggiare.

«Le dispiace se le chiedo che lavoro fa?»