Sulla Giustificazione. Una Tentazione

Sulla Giustificazione. Una Tentazione
Authors
Walser, Martin
Publisher
Ariele
Tags
filosofia , religione , letteratura
Date
2018-08-01
Size
0.87 MB
Lang
it
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Un volta la cosa più importante era essere giustificati. Gli Stati si legittimano con le leggi. I governi con le elezioni. Ma il singolo?Per esempio Josef K. nel Processo di Franz Kafka. Per Martin Walser, il più grande scrittore tedesco vivente, il libro è il “romanzo di un’indagine della coscienza, di una ricerca della giustificazione”, così come Josef K. è per lui l’ultimo eroe del romanzo che vive la mancanza di giustificazione come dramma e in esso perisce: “Se mangerai di questo frutto indubbiamente morrai... Se dopo aver acquisito questa conoscenza vorrai perseguire la vita eterna dovrai distruggere te stesso che sei lostacolo...”Da lungo tempo nei confronti di tutto ciò noi viviamo senza il bisogno della giustificazione, anzi, anche senza interrogarci su di essa. La giustificazione viene sostituita dall’aver ragione. Che ci basti aver ragione, pensa Martin Walser, è un impoverimento. Per chiarire a tutti noi quello che abbiamo perduto, egli ritorna al passato: da Kafka ad Agostino; a Lutero, Calvino e Max Weber; a Nietzsche e Karl Barth, nel confronto con i quali il libro trova il suo culmine. “Senza di essi”, egli dice, “potrei addormentarmi. Ho bisogno però di tutti e due per risvegliarmi da questo e da quel torpore.”Sulla giustificazione è esplorazione della coscienza e ricerca, avvicinamento a modelli e maestri, per arrivare attraverso “movimenti seduttivi del linguaggio” alle domande decisive della vita, della fede e dello scrivere. O almeno ad intuire ciò che manca: “Il mondo nel modo più profondo non ci corrisponde... Abbiamo parole con cui reagiamo al nostro non-sapere, con cui corrispondiamo al nostro non-sapere... Scrivere significa corrispondere ad un mondo che non ci corrisponde. Scrivendo rispondiamo ad una mancanza. Ci viene in mente quel che ci manca... Quanto più necessario sarebbe Dio: ora diventa tanto più chiaro che egli consìste soltanto di linguaggio. Invece di qualcosa abbiamo parole.”