Luoghi Comuni · Da Catullo a Battisti Il Gioco Eterno Delle Passioni
- Authors
- Broccoli, Umberto
- Publisher
- Rizzoli
- Tags
- social science , popular culture
- ISBN
- 9788858662632
- Date
- 2013-11-20T00:00:00+00:00
- Size
- 1.80 MB
- Lang
- it
“Non ci sono più le mezze stagioni.” Questo è un classico luogo comune, di quelli che possiamo sentire al bar o in treno. E che ogni volta ci innervosiscono.
Ma i luoghi comuni che ci svela Umberto Broccoli in questo viaggio entusiasmante alla scoperta di tutte le sfumature delle passioni, dall’odio all’amore, attraverso la gelosia, la nostalgia, l’amicizia e mille altre, non sono irritanti banalità. Sono invece la prova che i secoli passano, le civiltà sorgono e tramontano, la tecnologia si evolve vertiginosamente, ma la natura umana rimane nei millenni uguale a se stessa. Per cui ci innamoriamo, tradiamo, invidiamo o rincorriamo le illusioni, oggi come nell’Antichità e nel Medioevo.
È così che Broccoli – grazie a una cultura a 360° gradi, dall’archeologia alla musica pop, e soprattutto a una sensibilità fuori dal comune (quella sì) – riesce a individuare un eterno fil rouge delle emozioni che va da Properzio a Guccini, da Umberto Saba a Hermann Hesse. La maledizione di Didone, abbandonata da Enea, per voce di Virgilio (“questo infame soccomba prima del tempo e rimanga insepolto sopra la nuda e solitaria spiaggia”) ha la stessa disperazione dell’amante tradito raccontato da Baglioni in Quanto ti voglio: “Ti odio, perché non scompari? Perché non ti uccidi? E perché ti voglio tanto, io”. Riguardo all’amicizia, invece, c’è un comune sentire in Ennio (“l’amico certo si riconosce nel momento incerto”) e in Cocciante (“Perché un amico se lo svegli di notte esce in pigiama e prende anche le botte”), come in Seneca e Flaiano. Quant’è bello poi riscaldarsi al tepore della nostalgia, scavando nei ricordi di una giovinezza più o meno lontana, magari evocando come Gozzano le “buone cose di pessimo gusto” di casa della nonna…
La lettura di queste pagine è, insieme, un serio invito a riflettere su se stessi, una scorribanda luccicante fra classici e pop, entrambi immortali, e un dolcissimo farmaco dell’anima. La quale si consola e gioisce rispecchiandosi nelle anime di ogni tempo e di ogni luogo.