1 Nel gennaio 1958 un colpo di Stato rovesciò il governo dittatoriale di Marcos Pérez Jiménez. Di questi fatti – che sono già stati accennati nelle prime pagine – parleremo ampiamente più avanti.
2 «Registro delle ditte, denuncia di cessazione numero 581556», Camera di commercio, industria e agricoltura di Milano. Milano, 7 dicembre 1962.
3 Abbiamo già menzionato l’ipotesi fantasiosa secondo cui lo scienziato sarebbe fuggito in compagnia di un criminale nazista. Tale ricostruzione – come detto – si basa su una fotografia che palesemente non ritrae Majorana. Eviteremo dunque di prenderla ancora in considerazione.
4 Erasmo Recami, Il caso Majorana: epistolario, documenti, testimonianze, Mondadori, Milano 1987.
5 Ibidem.
6 Ibidem.
7 Ibidem.
8 Ibidem.
9 Ibidem. La qualifica si rivelerà errata: pur avendo lo stesso cognome del grande scrittore, le sorelle Manzoni non hanno con lui alcun legame di parentela.
10 Ibidem.
11 Ibidem.
12 Ibidem.
13 Bruno Russo è un giornalista che ha investigato sulla scomparsa di Majorana, autore del documentario e del libro Ettore Majorana. Un giorno di marzo.
14 Erasmo Recami, Il caso Majorana: epistolario, documenti, testimonianze, Di Renzo Editore, Roma 2011.
15 Erasmo Recami, op. cit.
16 Leonardo Sciascia, lettera confidenziale a Erasmo Recami, Palermo 10 settembre 1986.
17 Salvatore Esposito, La cattedra vacante. Ettore Majorana: ingegno e misteri, Liguori, Napoli 2009.
18 Ibidem.
19 Ibidem.
21 L’operazione avverrà postuma. All’epoca, come vedremo, Elvira Barassi era infatti già defunta da quasi due decenni.
22 Sul sito del Cemla la signora Vincken risulta provenire dal Belgio. Sarebbe nata a Liegi nel 1905 e sarebbe arrivata in Argentina nel 1926. È registrata come «artista».
23 La cosa è molto probabile. Sulla scheda del sito del Cemla, datata 1928, il nostro uomo è infatti registrato come «agronomo», mentre nella ficha del 1945 risulta «ingegnere». È probabile dunque che si sia laureato a Buenos Aires tra il 1928 e il 1945.