IL LIBRO

A gli abbeverati nel Fonte Caballino1.

Voi che tettate di muse da mamma2,

E che natate3 su lor grassa broda

Col musso4, l’eccellenza vostra m’oda,

Si fed’e caritad’ il cuor v’infiamma.

Piango, chiedo, mendico un epigramma,

Un sonetto, un encomio, un inno, un’oda

Che mi sii posta in poppa over in proda5,

Per farmene gir lieto a tata6 e mamma

Eimè ch’in van d’andar vestito bramo,

Oimè ch’i’ men vo nudo com’un Bia7,

E peggio: converrà forse a me gramo8

Monstrar scuoperto alla Signora mia

Il zero9 e menchia10, com’il padre Adamo,

Quand’era buono dentro sua badia.

Una pezzentaria

Di braghe mentre chiedo, da le valli

Veggio montar gran furia di cavalli11.