Raffaele Rio, Turismo in quarantena

Copyright © 2020 Tangram Edizioni Scientifiche

Gruppo Editoriale Tangram Srl

Via dei Casai, 6 – 38123 Trento

www.edizioni-tangram.it

info@edizioni-tangram.it

Prima edizione: marzo 2020

ISBN 978-88-6458-201-6 (Print)

ISBN 978-88-6458-953-4 (ePub)

ISBN 978-88-6458-954-1 (mobi)

Per citare il paper: R. Rio, Turismo in quarantena, Trento, Tangram Edizioni Scientifiche, 2020.


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IL LIBRO

Sono migliaia le persone contagiate dal Covid-19 in Italia. I continui aggiornamenti nel quartier generale della Protezione Civile a Roma non fanno altro che confermare la diffusione crescente del Coronavirus in tutto il territorio nazionale. Da quel momento, il susseguirsi dei provvedimenti governativi si intreccia con le preoccupazioni, oltre che per lo stato di salute della popolazione, anche per gli effetti sull’economia e sul sistema turistico, in particolare. L’impennata delle cancellazioni dei voli e delle disdette nelle strutture ricettive del Bel Paese fanno temere il peggio. E c’è addirittura chi invoca un Piano Marshall per immettere liquidità nel sistema turistico italiano. Ma cosa sta succedendo davvero? Come sta reagendo il mercato azionario settoriale? Cosa cercano online i potenziali turisti di tutto il mondo a proposito della Destinazione Italia? E, ancora. Quali potrebbero essere le ripercussioni del Covid-19 sull’incoming turistico italiano? Possiamo già archiviare, come perduta, l’imminente stagione estiva? Con oltre vent’anni di esperienza alle spalle nella programmazione e nell’analisi del mercato turistico, Raffaele Rio prova a rispondere a queste domande con un linguaggio semplice ma rigoroso. Il tutto nonostante uno scenario in continua evoluzione.

Il saggio ospita in esclusiva le stime aggiornate dell’Istituto Demoskopika che nel febbraio scorso furono riprese dai principali network di tutto il mondo: New York Times, The Washington Post, Le Figaro, El Economista, The Guardian, Al Jazeera e altri.

Ore 21:40 di lunedì 9 marzo 2020. Il presidente del Consiglio Conte convoca improvvisamente i giornalisti a Palazzo Chigi: l’Italia intera diventa area protetta. Spostamento solo per casi autocertificati di lavoro, necessità e salute. Scuole e università chiuse. Circa settantadue ore dopo, Piazza Affari perde il 16,92%, il peggior crollo di sempre. La Commissione europea blocca tutti gli ingressi non essenziali in Europa. E, intanto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara il Covid-19 pandemia mondiale. Quei lunghi giorni saranno scolpiti nella mente degli italiani come i più bui nella guerra contro il Coronavirus. E il turismo?

L’AUTORE

Raffaele Rio ha maturato una riconosciuta esperienza nell’analisi economica e sociale in prestigiosi istituti di ricerca, prima con Eurispes e successivamente con Demoskopika. Dal 2009 è alla guida del gruppo italiano per le indagini di mercato, Demoskopika, contribuendo all’ottenimento di prestigiosi riconoscimenti internazionali. Iscritto all’ordine dei giornalisti da vent’anni, è ideatore e direttore responsabile di Tablog, iniziativa editoriale di data-journalism. È stato autore di numerose pubblicazioni e research paper tra cui: L’impero della ’ndrangheta (Giulio Perrone 2013), La perfomnance sanitaria nelle regioni italiane (2017), Mappa del rischio di infiltrazione terroristica nelle regioni italiane (2018), Analisi del regionalismo differenziato (2019), Ritorno al turismo (Rubbettino 2019) e La reputazione turistica delle destinazioni regionali (Tangram Edizioni Scientifiche 2020).

Turismo in quarantena

Gli effetti del Coronavirus sul sistema italiano

Dedicato a tutti noi

che abbiamo l’ostinato desiderio

e la straordinaria caparbie

di ritornare ad abbracciarci

e di continuare a essere orgogliosi

della nostra Italia.

Il mondo è un bel posto

e per esso vale la pena

di lottare.

Italia, zona protetta

Ore 21.40 di lunedì 9 marzo 2020. Il presidente del Consiglio Conte convoca improvvisamente una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Milioni di italiani incollati agli schermi televisivi, si teme il peggio dopo l’aggiornamento della Protezione Civile che, qualche ora prima, aveva annunciato l’impennata dei casi positivi: 1.598 contagiati in un solo giorno1.

«I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti. È per questo che sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Non ci sarà più una zona rossa, non ci sarà più la zona uno e la zona due della Penisola, ci sarà un’Italia zona protetta». Queste, in sintesi, le parole rivolte dal primo ministro al Paese che precederanno, di qualche ora, l’entrata in vigore del nuovo provvedimento del governo indicante le misure di inasprimento.

Quelle ore, e i giorni che seguiranno, saranno scolpiti, nella mente degli italiani, come tra i più drammatici. Tutta Italia diventa area protetta. Spostamento solo per casi autocertificati di lavoro, necessità e salute. Scuole e università chiuse. Niente acquisti nel fine settimana oltre a bar e pub chiusi per evitare assembramenti. E, ancora. Sospeso il campionato di calcio, stop a tutte le gare sportive; da Modena a Foggia, inoltre, le carceri italiane esplodono; crollano le Borse con Piazza Affari che perde il 16,92%, il peggior crollo di sempre. La Commissione europea blocca gli ingressi non essenziali in Europa. Il tutto mentre l’Organizzazione mondiale della Sanità dichiara il Covid-19 “pandemia mondiale”. E, in effetti, quei lunghi giorni saranno ricordati dagli italiani come i più bui nella guerra contro il Coronavirus.

Ma facciamo un passo indietro. I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, sono stati confermati il 30 gennaio dall’Istituto Spallanzani, dove sono stati ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Tutto è partito da questa vicenda, almeno per l’Italia. Poi i continui aggiornamenti (ben 28 per l’esattezza al momento dell’uscita del presente lavoro) dal quartier generale della Protezione Civile a Roma sul numero delle persone risultate positive e malate di Covid-19. Si parte dalle 219 persone contagiate distribuite in 5 regioni del 24 febbraio fino a toccare i 41.035 casi accertati lo scorso 19 marzo, dopo appena una ventina di giorni. A essere coinvolto questa volta, seppur con una numerosità di casi differente per regione, tutto il territorio italiano, dalla Sicilia al Trentino-Alto Adige. Ben 33.190 le persone risultate positive al virus, 4.440 le guarigioni, 3.405 i deceduti, poco meno di 183 mila i tamponi effettuati2.

Fin qui il bollettino sull’andamento del contagio. Da quel momento, i continui provvedimenti governativi si intrecciano con le preoccupazioni, oltre che per lo stato di salute della popolazione, anche per gli effetti possibili sull’economia e sul sistema turistico, in particolare. Come nel caso del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 4 marzo 20203 con cui “sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”.

Oppure come il decreto-legge del 23 febbraio4 con cui “tenuto conto che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio ha dichiarato l’epidemia da Covid-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale” tra le misure adottate figura anche “la sospensione dei viaggi d’istruzione organizzati dalle istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione, sia sul territorio nazionale sia all’estero”; e, ancora, come le disposizioni introdotte dal più recente decreto “Cura Italia5 in favore anche del sistema turistico italiano nel quale si prevede la sospensione dei “termini dei versamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto in scadenza nel mese di marzo 2020 per le imprese turistico ricettive, le agenzie di viaggio e turismo e i tour operator” oltre a “un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali”.

Questo lavoro, redatto in piena diffusione del Coronavirus e in un contesto ambientale segnato dalla “paura da contagio” in Italia e nel mondo, tenta di ricostruire attraverso provvedimenti ufficiali, dichiarazioni, prese di posizione, dati e cifre, il momento difficile che sta attraversando il turismo italiano, un comparto che, nel 2018, ha generato il 13% della ricchezza nazionale con oltre 216 milioni di presenze, una spesa turistica degli stranieri pari a circa 42 miliardi di euro, in cui trovano occupazione poco meno di 3,5 milioni di persone6.

Il saggio, inoltre, aggiorna la stima dei possibili effetti sui sistemi turistici regionali diffusa lo scorso 4 febbraio dall’Istituto Demoskopika, alla luce del nuovo scenario dell’epidemia nei vari territori.

Infine, vengono presentati i risultati di un sondaggio, realizzato in esclusiva dall’Istituto Demoskopika, sulla percezione degli italiani in relazione ai possibili condizionamenti del virus sulle loro vacanze e sulle prospettive del settore turistico nel Belpaese per l’immediato futuro.

Il Bel Paese nella black list del mondo

La grande fuga dall’Italia per paura del Coronavirus fa moltiplicare le cancellazioni e le rimodulazioni dei voli aerei da e verso il nostro paese. Inoltre, si moltiplicano i paesi che hanno deciso di bloccare i viaggiatori o che consigliano la quarantena precauzionale di 14 giorni per i viaggiatori provenienti dall’Italia; o quelli, ancora, che “sconsigliano” le vacanze nel Belpaese.

Un elenco di restrizioni, in continua evoluzione, che rischia di compromettere ulteriormente il sistema turistico italiano condizionando le scelte e i comportamenti di acquisto dei potenziali turisti-consumatori per la stagione in corso.

«Stiamo affrontando una situazione delicata e come governo abbiamo il dovere di reagire in tempi celeri. Proprio per questo motivo stiamo mettendo in campo strumenti e iniziative che mirano a salvaguardare le imprese e il settore turistico italiano. In merito ai Paesi che stanno bloccando i nostri cittadini all’estero senza nessun criterio voglio dire che di fronte a forzature o blocchi insensati, sia chiaro, risponderemo. Perché l’Italia è un paese che merita ed esige rispetto, così come ogni singolo italiano».

Le dichiarazioni sono di Luigi di Maio, ministro degli Esteri, in una sua intervista al quotidiano La Stampa7.

E su questo aspetto non mancano di certo altre dure prese di posizione. «Mi ricorderò dei Paesi amici che ci stanno aiutando e di chi ci sta sbattendo la porta in faccia. Mai come in questi giorni mangiare italiano, viaggiare italiano, turismo italiano» tuona Matteo Salvini in diretta su Facebook. Poi il leader della Lega lancia la sua proposta: «Occorre un piano straordinario per il turismo, uno dei settori più colpiti, dove stiamo arrivando all’80% di disdette in entrata e uscita. E deve essere diffuso su tutto il territorio nazionale»8.

E l’Italia, in particolare, compare nella black list di numerosi paesi, tra i quali alcuni che generano la metà degli arrivi stranieri e della spesa turistica nel Belpaese: Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Cina. Tanto per citarne i principali. In particolare, secondo gli ultimi dati disponibili9, sono stati complessivamente 29,6 milioni i turisti, provenienti da queste aree, che hanno scelto di trascorrere una vacanza in Italia generando circa 107 milioni di presenze. Flussi considerevoli che hanno prodotto una spesa turistica pari a 20,5 miliardi di euro, il 49,3% del dato complessivo dei viaggiatori stranieri nel nostro paese.

Nelle prossime pagine si tenta una ricostruzione delle misure, delle restrizioni e degli interventi adottati nei cinque Paesi sopra menzionati non senza prima precisare che lo scenario è in continua evoluzione e che, pertanto, alcune di queste misure potrebbero essere soppresse, modificate o sostituite nell’arco di pochi giorni, se non di qualche ora.

Arrivi, presenze e spesa turistica dei paesi principali che hanno posto provvedimenti da e verso l’Italia.

Dati in valore assoluto

Fonte: elaborazione su dati Istat e Banca d’Italia, 2018.

La cautela della Germania

La Germania, con 8.198 casi confermati, è il terzo paese più colpito in Europa dopo l’Italia (41.035 casi), la Spagna (13.716) e la Francia (7.652 casi)10. Come era prevedibile, anche le autorità tedesche, hanno inserito l’Italia tra le mete a rischio, da evitare per viaggi e spostamenti per turismo all’estero anche se non risultano limiti per quanto riguarda i collegamenti aerei, salvo alcune riduzioni, per ragioni commerciali, nel numero dei collegamenti da e per il Bel Paese11.

Per determinare le aree a rischio in cui esiste il più che fondato sospetto di una trasmissione continua da persona a persona, il Robert Koch Institute12 utilizza vari indicatori tra cui l’incidenza delle malattie e la dinamica del numero di casi.

E così, il governo guidato dalla cancelliera Merkel, ha diffuso ai cittadini un advisory travel che recita testualmente: “Al fine di contenere la diffusione del COVID-19, le autorità tedesche invitano tutti coloro che sono nel paese e che negli ultimi 14 giorni siano entrati in contatto con persone di cui sia provata l’infezione da Coronavirus a prendere immediatamente contatto telefonico con le competenti autorità sanitarie, indipendentemente dall’insorgenza di sintomi. Coloro che nello stesso periodo abbiano viaggiato nelle aree considerate a rischio, tra le quali l’Italia, senza distinzioni regionali, sono invitati a rimanere precauzionalmente presso il proprio domicilio e a evitare i contatti non necessari con altre persone”13.

Ma la Germania, in maniera differente rispetto ad alcuni Paesi più intransigenti nell’innalzare i livelli di allerta nei confronti dell’Italia14, pur ammettendo che con i casi di infezione osservati in Italia, il Coronavirus ha sicuramente assunto una dimensione epidemica anche in Europa, non ha esitato a precisare che “si tratta di raccomandazioni non vincolanti”; e per voce del ministro federale della Sanità, Jens Spahn ha manifestato estrema gratitudine al governo italiano «per le misure che ha adottato al fine di prevenire la diffusione del Coronavirus». Secondo Spahn, l’esecutivo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha «giustamente agito con determinazione e rapidità per impedire la diffusione del virus e proteggere la propria popolazione, ma anche tutti noi in Europa». Il ministro della Salute tedesco ha, quindi aggiunto: «Per questo, vorrei esprimere un grazie di cuore al governo italiano e a tutti coloro che in Italia svolgono un’azione efficiente e caratterizzata da grande impegno»15.

E, intanto, la compagnia aerea Lufthansa ha deciso di ridurre drasticamente la capacità dei voli verso l’Italia, cancellando migliaia di voli per il periodo dal 29 marzo al 24 aprile. Il taglio, motivato da una drastica riduzione della domanda, riguarda essenzialmente i voli Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa.

Il “virus straniero” degli Stati Uniti

Con la sospensione temporanea per 30 giorni di tutti i viaggi in partenza e in arrivo dall’Europa e la dichiarazione dello stato di «emergenza nazionale», Donald Trump lancia la sua ricetta muscolosa per chiudere le porte degli Stati Uniti al “virus straniero”16.

L’inquilino della Casa Bianca non è nuovo a queste dure prese di posizione. Lo scorso 29 febbraio aveva raccomandato ai cittadini americani di evitare “alcune zone” dell’Italia, quelle in cui si era diffuso il contagio del Coronavirus. E il suo vice, Mike Pence, a capo della task force anti-virus, aveva rincarato la dose annunciando che il Dipartimento di Stato avrebbe elevato il livello di allerta sull’epidemia alla soglia 4 (il massimo livello previsto, «non viaggiare») in alcune regioni italiane17.

E le conseguenze di tale posizione sono pressoché immediate. American Airlines e Delta Airlines, le due maggiori compagnie aeree statunitensi e del mondo, hanno deciso di sospendere tutti i voli per Milano per via dell’emergenza Coronavirus. In particolare, l’American Airlines ha sospeso tutti i voli da New York e Miami per Milano fino al 24 aprile 2020, la Delta Airlines fino al 1° maggio dell’anno in corso.

La CNN, la televisione statunitense più guardata al mondo, ha pensato bene di mandare in onda una cartina in cui il focolaio Cina non esiste più e al suo posto c’è l’Italia, da cui partono tutte le frecce dirette ai vari paesi in cui è stato portato il contagio.

E, ancora. Almeno cinque università americane hanno già cancellato i programmi di studio in Italia. L’elenco comprende Elon University, Fairfield, Florida International, New York University e la Syracuse, quasi tutte con programmi a Firenze.

In particolare, la Faifield University ha chiuso immediatamente il programma di studi artistici e ha chiesto agli studenti interessati di lasciare l’Italia. La Elon University ha sospeso il suo programma a Firenze per il semestre. La Florida International University ha cancellato i programmi in Italia, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Studenti e impiegati devono tornare subito negli Usa. La New York University ha cancellato i corsi a Firenze e invitato gli studenti a lasciare la città. Anche la Syracuse University ha sospeso i corsi fiorentini e sta assistendo gli studenti per farli tornare in patria.

Sono due i documenti che segnano il destino tra Stati Uniti e Italia in relazione alla diffusione del Covid-19. L’ultimo, in ordine di tempo, si riferisce alla proclamation del presidente Trump che chiude l’ingresso negli Usa a tutti i viaggiatori che «nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso negli Stati Uniti, siano stati fisicamente presenti in uno dei Paesi dell’Area Schengen», inclusa l’Italia, poiché ciò minaccia «la sicurezza del nostro sistema di trasporto, le nostre infrastrutture e la sicurezza nazionale»18.

Ma sarà il contenuto di un travel advisory19, datato 29 febbraio 2020, che comparirà quasi in simultanea alle dichiarazioni nelle pagine del sito del Bureau of Consular Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, a precisare termini e regole del “consiglio” agli americani e, cioè, quello di “riconsiderare il viaggio in Italia a causa di un recente scoppio di Covid-19” e, inoltre, “non viaggiare verso Lombardia e Veneto a causa del livello di trasmissione del virus e dell’imposizione di procedure locali di quarantena”. E così, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha emesso un avviso sanitario di viaggio di “livello 3” per l’Italia che raggiunge il “livello 4” di massima sicurezza nel caso della Lombardia e del Veneto. Al momento, il CDC raccomanda ai viaggiatori di evitare qualsiasi viaggio non essenziale in Italia.

Ma cos’è il CDC? E perché è importante acquisire il significato dei livelli utilizzati dal governo americano per misurare l’allerta per i viaggi in Italia? Il Centers for Disease Control and Prevention – si legge nel sito del CDC – in quanto Agenzia nazionale di protezione della salute, salva vite e protegge le persone dalle minacce alla salute. Lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per proteggere l’America da minacce alla salute e alla sicurezza, sia all’estero che negli Stati Uniti.

Rispetto al secondo quesito – si apprende dalle spiegazioni diffuse online dalle istituzioni americane – i travel advisory usano un linguaggio semplice per aiutare i cittadini statunitensi a trovare e utilizzare importanti informazioni sulla sicurezza. Elaborando i dati rilevati dal Dipartimento di Stato americano, sono stati oltre 210 i travel advisory diffusi più di recente20, di cui la maggior parte, come era prevedibile, riguarda rispettivamente il “livello 1” (92 pari al 44%) e il “livello 2” (86 pari al 41%). A seguire i rimanenti 32 “consigli di viaggio” riguardanti i livelli di allerta più rilevanti: 17 per il “livello 3” e 15 per il “livello 4”.

In particolare, i travel advisory applicano fino a quattro livelli standard di consulenza, descrivono i rischi e forniscono chiare azioni da intraprendere per garantire la sicurezza dei cittadini statunitensi. Nella parte superiore della pagina di ciascun paese viene visualizzato un colore corrispondente a ciascun livello di allerta secondo il seguente schema:

Livello 1 – Exercise Normal Precautions (esercitare le normali precauzioni): questo è il livello di allerta più basso per la sicurezza. C’è qualche rischio in qualsiasi viaggio internazionale. Le condizioni in altri paesi possono differire da quelle negli Stati Uniti e possono cambiare in qualsiasi momento.

Livello 2 – Exercise Increased Caution (Maggiore cautela): prestare attenzione ai maggiori rischi per la sicurezza. Il Dipartimento di Stato fornisce consulenza aggiuntiva ai viaggiatori in queste aree nel travel advisory.

Livello 3 – Reconsider Travel (Riconsiderare i viaggi): evitare i viaggi a causa di gravi rischi per la sicurezza. Il Dipartimento di Stato fornisce consulenza aggiuntiva ai viaggiatori in queste aree nel travel advisory.

Livello 4 – Do Not Travel (Non viaggiare): questo è il livello di allerta più elevato a causa della maggiore probabilità di rischi potenzialmente letali. Durante un’emergenza, il governo degli Stati Uniti potrebbe avere una capacità molto limitata di fornire assistenza. Il Dipartimento di Stato consiglia ai cittadini statunitensi di non recarsi nel paese o di partire non appena è sicuro farlo.

La “pizza corona” della Francia

“Per il momento, i viaggiatori in arrivo in Francia dall’Italia non sono oggetto di nessun provvedimento particolare”. E mentre sono chiuse le frontiere esterne all’area Schengen, tranne che per coloro che rientrano in patria, “le frontiere interne (quindi anche quella con l’Italia) rimangono aperte”21.

Usano cautela, dunque, le autorità francesi nei confronti degli italiani decidendo di adottare misure restrittive sul modello italiano per contrastare la diffusione del Covid-19. Chiare, in tal senso, le parole del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron: «Siamo in guerra, in una guerra sanitaria, ha detto Macron parlando ai suoi concittadini. Non lottiamo contro un esercito o contro un’altra nazione, ma il nemico è invisibile e avanza. Serve la nostra mobilitazione generale»22. E ciò anche in ragione della crescente preoccupazione tutta interna ai confini nazionali: i casi confermati di Coronavirus sul suolo francese hanno subìto un’impennata, nell’ultimo periodo, con 7.652 casi e 175 persone decedute23.

Ma la Francia non è sempre stata così cauta nei confronti del Bel Paese. Un quindicina di giorni prima, i toni usati dalle autorità d’oltralpe erano differenti. In una comunicazione ufficiale24 sul sito del ministero della Salute francese alla luce dell’espandersi dei casi accertati di Covid-19 in Italia “si consiglia di posticipare tutti i viaggi non essenziali verso le regioni dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e del Veneto in Italia, aree in cui il virus circola attivamente”. E a complicare un quadro già di per sé contorto, arriva anche il video satirico della “pizza al coronavirus” messo in onda dalla TV francese Canal Plus che rischia di scatenare un incidente diplomatico Italia-Francia. Nel video si vedono scorrere le immagini di un pizzaiolo italiano che tossisce ripetutamente fino a sputare sulla pizza al Coronavirus. Polemiche e reazioni indignate non si fanno attendere, soprattutto sui social. Si inizia dall’Ambasciata francese in Italia che – riferiscono fonti diplomatiche francesi all’Ansa – si dissocia totalmente dalla satira comparsa nella trasmissione di un canale televisivo privato francese che non corrisponde in alcun modo al sentimento delle autorità e del popolo francesi. La Francia esprime la propria solidarietà all’Italia di fronte all’emergenza legata al Coronavirus25.

«Comprendo la satira e capisco tutto, – dichiara il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un post sulla sua pagina Facebook – ma prendersi gioco degli italiani in questo modo, con l’emergenza del Coronavirus che stiamo affrontando è profondamente irrispettoso. Come ministero degli Esteri abbiamo immediatamente attivato la nostra ambasciata a Parigi. Invito gli autori del programma a venirsi a mangiare una pizza in Italia, una pizza come non l’hanno mai mangiata nella loro vita. Li invito a rispettare i nostri prodotti e il Made in Italy eccellenze che non hanno pari nel mondo».

E sempre su Facebook, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni esprime grande soddisfazione perché «dopo la nostra denuncia, l’ambasciata francese è stata costretta a dissociarsi dal disgustoso video contro l’Italia, mentre la trasmissione ha chiesto scusa agli italiani e ha fatto sparire lo spot dai canali social e dal sito internet. Rimane la grande irritazione per un gesto che sembra veramente poco satirico e molto studiato per screditare il Made in Italy». E, ancora: «Il video andato in onda in Francia durante una trasmissione di Canal+ è vergognoso e raccapricciante. Pretendiamo delle scuse». Così su Twitter il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova.

Infine, arrivano, come da copione che si rispetti, le scuse della TV francese del gruppo Vivendi «ai nostri amici italiani per la trasmissione di una breve sequenza di pessimo gusto, soprattutto nel contesto attuale, facendo un riferimento caricaturale all’Italia in un programma satirico» specificando che «questa sequenza è già stata rimossa da tutte le repliche e riproduzioni del canale».

L’appello a “non viaggiare” del Regno Unito

Il Foreign & Commonwealth Office26 consiglia ai britannici di evitare qualsiasi viaggio non essenziale in tutto il mondo, Italia inclusa. Questo consiglio ha effetto immediato e si applica inizialmente per un periodo di 30 giorni. Inoltre, pur non prevedendo al momento restrizioni all’ingresso per chi proviene dall’Italia.

Il governo britannico richiede a tutti coloro che dall’Italia entrano nel Regno Unito e sviluppano sintomi, anche lievi, compatibili con COVID-19, di rimanere a casa, in auto-isolamento, per almeno 7 giorni. I sintomi per i quali occorre rimanere a casa sono: febbre alta o sopraggiunta tosse continua.

Una restrizione territorialmente più estesa, quindi, che, fino a poco tempo addietro, era limitata ai soli cittadini provenienti dai comuni del Veneto e della Lombardia27.

Almeno una dozzina di scuole in tutto il Regno Unito – si apprende dal quotidiano britannico The Guardian – hanno messo gli studenti e il personale in isolamento da sé dopo essere tornati a casa dall’Italia settentrionale colpita dal Coronavirus, poiché sono stati annunciati piani per testare i pazienti con influenza nel tentativo di individuare se la condizione altamente contagiosa si stia diffondendo.

Il premier britannico Boris Johnson ha finalmente deciso di chiudere tutte le scuole del Regno Unito. Meglio tardi che mai. La decisione dopo le polemiche scoppiate sulla mancata decisione del primo ministro o, come è più probabile, dopo che è trapelato un documento segreto del Public Health England (PHE), l’Agenzia per la protezione della salute e del dipartimento per l’Istruzione del governo inglese, secondo cui la pandemia di Covid-19 potrebbe durare fino alla primavera del prossimo anno, contagiare anche l’80% della popolazione nei prossimi dodici mesi e costringere 7,9 milioni di pazienti al ricovero in ospedale. Anticipando questo orientamento, due scuole sono state completamente chiuse a tutti gli alunni per una pulizia approfondita dopo un viaggio in Italia28.

Tra le compagnie che hanno deciso di tagliare i voli verso l’Italia, ci sono anche Ryanair e British Airways. Il vettore irlandese, in particolare, ha annunciato il taglio del 25% delle rotte verso l’Italia per tre settimane, da martedì 17 marzo a mercoledì 8 aprile. La decisione – spiega Ryanair in una nota diffusa nei giorni scorsi – è stata presa dopo il calo significativo delle prenotazioni tra marzo e inizio aprile, dovuto al Coronavirus. La compagnia ha precisato di non vedere per ora un impatto concreto delle cancellazioni nella guidance sui profitti di quest’anno e che «è troppo presto» per ipotizzare quali effetti il Coronavirus avrà sugli utili dell’esercizio 2021.

Nel caso di British Airways, l’International Consolidated Airlines, gruppo di controllo della compagnia di bandiera del Regno Unito, fa sapere che «la capacità sulle rotte italiane per marzo è stata significativamente ridotta attraverso un mix di cancellazioni e il cambiamento della dimensione degli aerei e ulteriori riduzioni di capacità saranno attivate nei prossimi giorni. Ci attendiamo di attuare una riduzione di capacità anche attraverso il nostro più ampio network a corto raggio».

L’adesione a “forza Italia” della Cina

Il Coronavirus è partito dalla Cina, ma se all’inizio la paura era che da lì dilagasse in tutto il mondo ora il timore è che, essendo lo Stato del Dragone in fase ascendente del contagio, il virus “rientri” dai Paesi maggiormente colpiti dalla diffusione del Covid-19. È per questo motivo che le autorità cinesi considerano l’Italia, una “sorvegliata speciale” e alcune Municipalità “stanno introducendo l’obbligo di quarantena, anche in strutture dedicate, per connazionali provenienti dal nostro Paese o dalle sue aree considerate a rischio”29.

Stando a quanto riportato dal network statale CGTN, la Cina ha registrato altri sette casi di contagio di ritorno dall’Italia aumentando i timori del Paese da cui tutto è partito e che in questi giorni registra invece una frenata consistente dell’epidemia.

Si è trattato di cittadini rientrati nella città cinese di Lishui, nell’ultima settimana di febbraio, che lavoravano nello stesso ristorante di Bergamo della donna di 31 anni che è rientrata in Cina il 28 febbraio scorso ed è risultata essere la prima contagiata certa. In particolare, sei di loro hanno viaggiato da Milano a Shanghai facendo scalo a Mosca, mentre la settima persona è arrivata a Shanghai con un altro volo, che ha fatto scalo in Germania.

Le autorità locali hanno individuato tutte le persone venute a stretto contatto con i sette in questi giorni, disponendo per circa settanta altre persone una quarantena di quattordici giorni.

Ma la Cina non smette mai di sorprendere e consapevole di aver posto un argine alla diffusione della pandemia30, non perde tempo a manifestare la sua vicinanza, la sua solidarietà e il suo aiuto all’Italia. E, così, al grido di “forza Italia” sono moltissimi i messaggi indirizzati dai cittadini cinesi al nostro paese.

Come il video, diventato subito virale, con il quale i ragazzi cinesi di tutto il mondo sono convinti che “solo insieme e con l’aiuto di tutti riusciremo a vincere, siamo tutti sotto lo stesso cielo”.

Poi la chiusa del messaggio di solidarietà: “Coraggio, è la parola d’ordine che ci unisce! Forza Cina! Coraggio Italia! Vinceremo questa battaglia! Italia tornerà più bella. Tutto andrà bene”.

E, ancora, in un video un gruppo di giovani artisti cinesi, che hanno studiato l’opera in diversi conservatori italiani, esprimono la loro vicinanza all’Italia, alle prese con l’emergenza Coronavirus mentre intonano insieme All’alba vincerò, la parte più celebre dell’aria della Turandot, e hanno mandato un messaggio di speranza in italiano e in cinese: “Forza cari amici, vi siamo vicini”.

E non possiamo non ricordare le immagini dell’arrivo a Roma del team di medici cinesi del National Health Commission of China e della Red Cross Society of China. Nove medici cinesi, impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19 nel loro paese, che atterrano in Italia portando con sé un bagaglio di strumenti e informazioni, rapporti di ricerca con protocolli e linee guida, da condividere con i sanitari italiani oltre a trentuno tonnellate di forniture tra cui ventilatori, monitor e defibrillatori ma anche medicine tradizionali a base di erbe che si sono dimostrate efficaci nella cura dei pazienti con il Coronavirus.

«In questi primi giorni di permanenza nella Capitale – hanno dichiarato Liang Zongan e Xiao Ning, rispettivamente professore di medicina polmonare all’ospedale di Sichuan e il vicedirettore dell’Istituto Nazionale delle malattie parassitarie e del centro nazionale per la prevenzione – ci confronteremo con medici, ricercatori, infermieri dei diversi ospedali della città.

Poi andremo al Nord. In base alle prime valutazioni, ci sono atteggiamenti da migliorare: non tutti coloro che stiamo vedendo in strada portano le mascherine o le portano in maniera corretta. Bisogna poi aprire le finestre ed evitare assembramenti. Solo se tutti rispetteranno in maniera rigorosa queste indicazioni se ne potrebbe uscire»31.

Il trend dell’indice “Viaggi e Tempo Libero”

Spaventati dall’emergenza Coronavirus, Piazza Affari e le altre borse europee continuano a scivolare, con una performance in linea con quella dei mercati USA e asiatici32.

Andamento dei principali mercati azionari mondiali

Dati in valore percentuale, 6 marzo 2020

Fonte: elaborazione su dati Ufficio Studi Teleborsa.

Tra i mercati del Vecchio Continente, gli esperti segnalano in caduta libera gli indici azionari di Francoforte, che affondano del 3,37%; pesante, inoltre, Londra, che segna una discesa di ben 2,62 punti percentuali; seduta drammatica anche per Parigi, che crolla del 4,14%.

In particolare, a Milano si registra un forte calo del Ftse Mib (-3,50%), l’indice italiano per eccellenza utilizzato, in genere, per far capire come sta andando la Borsa in Italia. Il paniere del Ftse Mib è costituito dai principali 40 titoli azionari italiani e rappresenta all’incirca l’80% della capitalizzazione complessiva del mercato della nostra penisola. Ma come funziona? Un algoritmo elabora in tempo reale l’andamento dei titoli che compongono l’indice e, sulla base dei pesi di quest’ultimi, calcola i punti indice, unità di misura dell’indice azionario, nonché la relativa variazione rispetto al dato precedente.

A ogni modo, non c’è da meravigliarsi più di tanto dell’andamento negativo del mercato poiché il trend ribassista dei titoli azionari italiani è influenzato, molto probabilmente, da alcuni provvedimenti assunti dal governo Conte, proprio in quelle ore, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: dal passaggio dell’Italia intera “a zona rossa” con tanto di restrizioni e inasprimenti, all’incertezza degli aiuti (ben 7,5 miliardi) chiesti da Roma a Bruxelles rispetto alle regole di sforamento del deficit.

Ciò ha fatto risalire rapidamente lo spread33, che, al termine delle negoziazioni dello scorso 9 marzo, si posiziona a più 224 punti base, con un forte incremento di oltre 70 punti base rispetto agli ultimi 90 giorni.

Andamento dello spread

Periodo 11 dicembre 2019 – 9 marzo 2020

Fonte: elaborazione su dati Ufficio Studi Teleborsa.

Quando si parla di titoli azionari, come appena descritto, spesso si utilizza un indice di Borsa come termine di riferimento, per capire se un mercato in particolare, oppure un determinato settore, sta performando positivamente oppure no. L’indice di mercato, che per costruzione è una media dei prezzi dei titoli, sintetizza in un unico valore l’intero mercato azionario o il settore di riferimento.

In questa direzione, è possibile analizzare, seppur in maniera non esaustiva, l’andamento del mercato turistico in Italia per meglio comprendere il possibile impatto del Coronavirus sul mercato settoriale? Un possibile tentativo è quello di analizzare il listino azionario raggruppato dall’indice settoriale Ftse Italia Viaggi & Tempo Libero.

Il vantaggio immediato è che, in quanto indice settoriale, svolge la funzione di rappresentare in maniera sintetica l’andamento del comparto legato ai viaggi e all’intrattenimento offrendo un’indicazione dell’andamento dei titoli appartenenti al paniere di riferimento.

Dall’analisi emerge una discesa a picco del settore Travel & Leisure. In particolare, l’indice, lo scorso 9 marzo, ha registrato il dato più basso degli ultimi dodici mesi totalizzando un decremento pari al 25,5%. Tendenza negativa ancora più in picchiata negli ultimi 30 giorni con un crollo dell’indice addirittura di 37,6 punti percentuali. Periodo, quest’ultimo, in cui ha iniziato a diffondersi più rapidamente il Covid-19 anche in Italia e nel quale hanno cominciato a manifestarsi le preoccupazioni degli operatori per l’incremento delle cancellazioni da parte dei turisti. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non ha dati precisi sulle cancellazioni negli hotel della penisola ma stima in media un calo del 50% delle presenze. «Con il blocco dei viaggi dalla Cina – spiega Bocca – il settore ha dovuto fare i conti con 400 mila arrivi in meno tra gennaio e febbraio. Con la messa in quarantena di intere Regioni italiane, il dato negativo degli arrivi si moltiplica».

Il presidente nazionale di Fiavet Ivana Jelinic parla di un crollo del 70% dei viaggi in entrata e in uscita dall’Italia.

Il presidente nazionale di Assoviaggi Gianni Rebecchi, descrive una crisi peggiore di quella seguita all’attentato alle Torri Gemelle e alla strage del Bataclan a Parigi. Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe, afferma che il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato fino a punte dell’80%. «Se la situazione non cambia in fretta – avverte Stoppani – si parla di oltre 20mila posti di lavoro a rischio»34.

A conferma dell’andamento negativo per il comparto “Viaggi e intrattenimento”, l’analisi evidenzia un aggressivo ribasso, nel periodo considerato, anche per il titolo I Grandi Viaggi S.P.A. una delle principali società italiane, attive a livello internazionale nel comparto turistico alberghiero. Il gruppo si occupa dei servizi relativi all’attività di tour operator e della completa gestione dei villaggi turistici e dei club vacanza.

Il gruppo opera attraverso le proprie agenzie, offrendo una vasta gamma di pacchetti vacanza di grande qualità con la formula all inclusive. Il titolo riflette, in chiave peggiorativa, l’andamento settoriale, archiviando la sessione del 9 marzo scorso – secondo quanto rilevano gli esperti – con una performance negativa pari al 49,4% rispetto all’anno precedente35.

Lo scenario su base annuale di “I Grandi Viaggi” rileva, infine, una costante presenza dell’andamento del titolo azionario sempre al di sotto della curva espressa dal Ftse Mib.

Il trend del settore Travel & Leisure

Periodo 8 marzo 2019 – 9 marzo 2020

Fonte: elaborazione su dati Ufficio Studi Teleborsa.

Il borsino turistico di Google Trends

È possibile osservare gli effetti del Covid-19 sul turismo partendo dalla rete? Un possibile tentativo è attraverso l’utilizzo di Google Trends, interessante strumento di analisi e ricerca gratuito che dà accesso a un campione, quasi senza filtri, di richieste di ricerca effettive fatte a Google. Prima di entrare nel core della risposta, si ritiene interessante, per tracciare un quadro di contesto più chiaro, comprendere meglio che cosa sia e come funzioni Google Trends. Lo scopo principale di Google Trends è, quindi, quello di analizzare le parole chiave che le persone cercano su Google. In particolare, cercare una keyword su Google significa, nella sostanza, digitare uno o più parole nella barra di ricerca della prima pagina di Google, procedere alla successiva analisi anche selezionando l’area geografica di proprio interesse, la lingua e persino la categoria d’argomento che si vuole prendere come riferimento.

Grazie ai risultati di analisi che vengono mostrati da Google Trends, chiamati, per ovvi motivi, trends, – come ben spiega il blogger Salvatore Aranzulla è possibile avere un quadro completo sull’andamento della popolarità delle keyword cercate valutandone i risultati nel corso del tempo. Per entrare più nello specifico, è possibile verificare l’andamento di un termine di ricerca prendendo come riferimento un arco temporale piuttosto lungo, anche di alcuni anni, oppure selezionare un arco temporale decisamente più corto (per esempio il volume di ricerca di una keyword negli ultimi 30 giorni o, addirittura, nell’ultima ora).

Nel dettaglio, la pagina principale di Google Trends è suddivisa in tre sezioni principali: nella parte superiore della pagina c’è la barra di ricerca, tramite la quale cercare le keyword di proprio interesse; nella sezione “Tendenze nelle ricerche” sono elencate le ricerche di tendenza più recenti, mentre nella sezione “Un anno di ricerche” è possibile scoprire quali sono i termini più cercati nel corso degli anni (dal 2001 a oggi).

Per effettuare una ricerca, è sufficiente digitare, quindi, la keyword di interesse nel campo di testo. Nella pagina che si apre, cliccando sui menu situati immediatamente sotto il box contenente i termini di ricerca si può selezionare il paese (es. Italia), il periodo di riferimento (es. Ultimi 7 giorni), la categoria (es. Tutte le categorie) e il tipo di servizio di Google sul quale è stata effettuata la ricerca (es. Google Immagini, Ricerca di YouTube ecc.).

Nel caso si abbia intenzione di confrontare più termini di ricerca, Google Trends consente l’inserimento fino a quattro ulteriori termini di confronto. Per l’analisi dei termini ricercati, infine, il tool consente di sfruttare al meglio le sue ultimissime funzioni: interesse nel tempo, interesse regionale, ricerche correlate e confronto tra termini di ricerca.

Ma ritorniamo al quesito posto all’inizio del presente paragrafo. È possibile osservare gli effetti del Covid-19 sul turismo partendo dalla rete? E, soprattutto, quanto il Coronavirus ha condizionato l’immagine turistica dell’Italia nel mondo? Partiamo con due tentativi pratici. Il primo tendente a osservare i volumi di ricerca della parola chiave “Italia” osservandone, in particolare gli scostamenti, nel tempo, degli argomenti e delle query correlate; il secondo tentativo è mirato a rilevare il livello di “popolarità da Coronavirus” tra i paesi europei con il maggior numero di casi accertati.

Procediamo con ordine. Digitando la keyword “Italia” sul tool di Google si evidenzia un dato immediato: negli ultimi 12 mesi, in tutto il mondo, la linea segue lo stesso andamento fino all’impennata nella settimana che va dal 23 al 27 febbraio dell’anno in corso. Cosa è successo, in particolare, in quel periodo da aver spinto l’interesse di ricerca della parola chiave al punto più alto del trend? I fatti non lasciano spazio a dubbi: un decreto-legge e due decreti attuativi firmati, in poche ore, dal presidente del Consiglio dei ministri Conte recanti misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Un’intensa emanazione di provvedimenti, quindi, mirata, tra le tante decisioni assunte, a sospendere gli eventi, le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati in tutti i comuni delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Liguria e Piemonte oltre ai viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Il trend della parola chiave Italia

Periodo 10 marzo 2019 – 7 marzo 2020

Fonte: elaborazione su dati Google Trends.

Un’accelerazione decisionale, peraltro, che non è passata inosservata. «Il 23 febbraio c’è stata una drammatizzazione improvvisa, Conte è stato in TV sette ore consecutive». A dichiararlo il direttore di Radio Capital, Massimo Giannini a “Otto e Mezzo”, programma di approfondimento quotidiano condotto da Lilli Gruber su La7. «Ho notato alcune incoerenze nella gestione del governo, – ha continuato Giannini – prima sembrava tutto sotto controllo, improvvisamente la domenica è sembrato che il controllo sfuggisse. Nei due giorni successivi si è fermata l’economia ed è scattata la grande retromarcia»36.

Per meglio comprendere la relazione tra l’immagine turistica dell’Italia e la diffusione del virus, il primo trimestre del 2020, periodo segnato dalla presenza del contagio, è stato confrontato con lo stesso periodo riferito all’anno precedente, in assenza dell’emergenza da Covid-19. Oggetto del confronto è stata la ricerca delle query; in altri termini, il tentativo è stato finalizzato a rilevare quanto la presenza del Coronavirus abbia influenzato gli argomenti e le parole chiave correlate alla ricerca del termine “Italia”. Il risultato emerso è alquanto interessante, poiché presenta una Italia completamente bicefala.

Nel primo periodo osservato, ossia dal 1 gennaio all’8 marzo del 2019, è emerso che chi ha cercato “Italia” ha manifestato un certo interesse per argomenti legati prioritariamente al turismo e, in modo particolare, ad alcune destinazioni turistiche italiane: Puglia, Sardegna, il parco delle Cinque Terre in Liguria. E, ancora, Matera, Lecce, Rimini, Napoli e Tropea. Se ci si sposta sulla sezione delle query, i termini di ricerca più usati sono stati hotel, Roma Italia, booking, mappa Italia, Ryanair, bella Italia ecc.37.

Spostando l’analisi sul secondo periodo oggetto di osservazione (1 gennaio – 8 marzo 2020) lo scenario si modifica radicalmente. Nella fattispecie, gli utenti che da tutto il mondo hanno cercato il termine “Italia” hanno manifestato interesse per argomenti direttamente collegati alla diffusione del virus: “Coronavirus” per ricevere informazioni più dettagliate sull’emergenza, l’agenzia giornalistica Ansa probabilmente per notizie e aggiornamenti in tempo reale sulla vicenda e, infine, “Lombardia” per conoscere l’evoluzione della diffusione in molte aree colpite del territorio regionale. In linea con quanto appena menzionato, anche la ricerca dei termini correlati, non lascia spazio a dubbio alcuno: Italia coronavirus, coronavirus Italia voli, voli bloccati Italia, Farnesina ecc.

Come già anticipato, il secondo tentativo è mirato a rilevare il livello di “popolarità da Coronavirus” tra i paesi europei con il maggior numero di casi accertati. Nello specifico, il riferimento è dunque, almeno al momento dell’uscita del presente lavoro, all’Italia con 7.373 casi accertati, alla Francia con 1.116 casi, alla Germania con 902 casi e, infine, alla Spagna con 589 casi stando ai dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Il grafico successivo è stato ottenuto confrontando le parole chiave dei Paesi analizzati (Italia, Francia, Germania e Spagna) categorizzati per la voce “viaggi” su Google Trends. Come è facile osservare, l’andamento dell’Italia è costantemente superiore a quello delle altre aree. Un dato apparentemente positivo se non fosse che il maggiore livello di ricerca da parte degli utenti per il Belpaese è fortemente condizionato dalla diffusione del virus. Ciò si desume dal fatto che tutte le query correlate, per ciascun Paese, si riferiscono al Covid-19, nel caso specifico dell’Italia, le parole più associate alla ricerca sono “ultima hora italia”, “situazione coronavirus italia”, “farnesina”, “posti terapia intensiva italia”, “cancelacion vuelos italia”, “covid 19 italia”, “viaggiare sicuri” ecc.

Insomma, nell’ultimo periodo, nel mondo un numero considerevole di persone pensa associa le principali destinazioni turistiche europee alla vicenda del Coronavirus, Italia in testa.

La “popolarità da Coronavirus” per Paese

Periodo 9 febbraio 2020 – 8 marzo 2020

Fonte: elaborazione su dati Google Trends.

Vacanze “contagiate”

«Siamo consapevoli di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c’è tempo. I numeri ci dicono di una crescita importante dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. Le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, e lo dobbiamo fare subito. Insieme ce la faremo». Sono le parole pronunciate dal premier Conte, a più riprese, in questo delicato periodo per il Paese. Fase in cui, oltre alla tutela della salute dei cittadini si affrontano quotidianamente anche le possibili strategie per scongiurare la recessione economica che, secondo l’opinione di numerosi analisti economici sarebbe oramai inevitabile.

Secondo l’agenzia Standard & Poor’s Global l’impatto del Coronavirus spingerà l’Italia in recessione nel 2020 generando una contrazione della ricchezza nazionale pari allo 0,3% e penalizzando, anche con ulteriori quarantene e restrizioni, le esportazioni di beni e servizi e, soprattutto, il turismo. Al ribasso anche l’analisi della banca d’affari giapponese Nomura che prevede che, in seguito alla pandemia l’Italia, quest’anno finirà in recessione con un PIL in calo dello 0,1% nello scenario migliore. In quello peggiore si arriva addirittura a – 0,9 per cento.

Non vi è alcun dubbio, che a giocare un ruolo centrale sarà il tempo. L’interrogativo principale di questi giorni per analisti e investitori – come per tutti, a partire dai governi – è se l’epidemia durerà pochi mesi provocando uno shock temporaneo all’economia o se si protrarrà anche nel secondo trimestre del 2020 causando una recessione globale. A preoccupare, contribuisce anche la cosiddetta infodemia, termine coniato di recente dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per definire un’altra epidemia, quella di informazioni fake sul virus e sulla sua diffusione che alimenta il disorientamento tra i cittadini condizionando, in maniera rilevante, le abitudini di acquisto, non ultime quelle legate alla scelta delle vacanze.

Ed è proprio di vacanze che si occupa questo paragrafo, ma in stretta relazione al Covid-19. Si analizzano, in altri termini, l’orientamento e il comportamento dei cittadini attraverso i risultati di un sondaggio38realizzato in esclusiva dall’Istituto Demoskopika.

Procediamo con ordine. Quanto il Coronavirus può condizionare le vacanze degli italiani nei prossimi mesi? È bene precisare, sin da subito, che prevale, come era prevedibile, la linea della rinuncia: il 65% degli italiani ha dichiarato di dare forfait per una vacanza nei prossimi mesi pur avendola già programmata. Di contro, a non lasciarsi condizionare è il 35% delle persone: il 20,3%, in particolare, non rinuncia alle vacanze pur provando un pizzico di paura mentre i “duri e puri” rappresentano un significativo 14,7% del campione interpellato.

Il Coronavirus può condizionare le sue vacanze?

Anno 2020

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Per quanto riguarda la destinazione, la probabile cancellazione della vacanza riguarderebbe una località italiana nel 66,9% dei casi mentre il rimanente 33,2% riguarderebbe una meta all’estero.

L’emergenza Coronavirus, dunque, non è solo sanitaria ma anche economica, costringendo a rivedere spostamenti, viaggi e vacanze. Piovono, a ritmo accelerato in questo periodo, cancellazioni e disdette in tutta Italia. Un atteggiamento di rinuncia che fa tremare gli operatori del settore che temono ricadute sulla Pasqua e sulla programmazione della stagione estiva.

«Siamo molto preoccupati. In pochissimo tempo la situazione è precipitata. Sino a qualche giorno fa, l’Italia risultava sostanzialmente indenne dall’epidemia, con un numero limitatissimo di pazienti sotto osservazione, per contagi contratti all’estero. Oggi siamo nell’occhio del ciclone e il danno d’immagine si è già trasformato in danno economico», spiega al Corriere della Sera, Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. «Al contrario di quel che si potrebbe credere, non siamo in bassa stagione: basti pensare al Carnevale, alle settimane bianche, alle gite scolastiche e a importanti manifestazioni fieristiche».

A fare da eco, la presa di posizione di Turismo-Verde, che rappresenta migliaia di attività agrituristiche in tutta Italia per conto dell’associazione italiana agricoltori. «La situazione che sta vivendo il Paese non deve essere sottovalutata. Eppure, l’impatto del Coronavirus sul turismo è stato immediato e fortissimo.

Prenotazioni quasi azzerate anche per aprile con le festività di Pasqua che rappresentano uno dei periodi più importanti per la stagione turistica. Ma il danno economico coinvolge gli agriturismi di tutta Italia, con una riduzione fino al 50% delle richieste di soggiorno».

E, ancora. «La Pasqua è già fortemente compromessa, il rischio è che lo sia l’intera stagione estiva». A dirlo, è Ivana Jelinic, presidente Fiavet, la federazione delle imprese di viaggi e turismo che poi precisa che «in parte il danno è stato già fatto.

Ci vorrà uno sforzo straordinario per ritornare ai numeri di prima. Circa il 70% delle prenotazioni è stato disdetto ed è una media territoriale purtroppo destinata a crescere con le disposizioni di chiusura che stanno prendendo i governi».

E già, in molti si stanno chiedendo quali potrebbero essere le conseguenze della pandemia sulla programmazione delle vacanze nei prossimi mesi. Peraltro, con il periodo delle festività pasquali imminenti e il “più rilevante”, in termini quantitativi, periodo estivo, la preoccupazione, come appena descritto, principalmente per gli operatori del sistema turistico, è quale sarà l’orientamento degli italiani e dei turisti provenienti da oltre confine.

In questa direzione, senza voler assurgere ad alcuna risposta esaustiva, si è provato a comprendere, nonostante l’assoluta instabilità emotiva e decisionale dell’opinione pubblica dettata dal delicato momento, quale potrebbe essere il comportamento dei potenziali consumatori-turisti italiani e stranieri alla luce della presenza condizionante del Covid-19; quali potrebbero essere, inoltre, le possibili ricadute economiche sul comparto turistico nostrano. Proviamo a riavvolgere il nastro: oltre 6 italiani su 10, come già descritto in precedenza, hanno deciso di rinunciare alle vacanze per i prossimi mesi. Un livello più che significativo di abbandono che non può non ripercuotersi sulla voce “viaggi e tempo libero” dei potenziali vacanzieri.

Secondo la rilevazione realizzata dall’Istituto Demoskopika, il peso della diffusione del Coronavirus si fa sentire e anche pesantemente: sarebbero 24,5 milioni gli italiani che avrebbero deciso di rinunciare a trascorrere la Pasqua “fuori porta” con una contrazione della spesa turistica stimata in circa 3 miliardi di euro39. Applicando una relazione direttamente proporzionale tra l’incidenza degli arrivi italiani per regione e la contrazione della spesa turistica, si può pervenire, in chiave preliminare, alla ricostruzione del quadro su base regionale.

E, dunque, come era prevedibile, a subire i maggiori contraccolpi sarebbero potenzialmente le mete preferite dai viaggiatori e dagli escursionisti italiani. Emilia-Romagna in testa su tutte con una sforbiciata stimata per il periodo pasquale pari a 392 milioni di euro, immediatamente seguita dalla Lombardia con 359 milioni di euro e dal Veneto con 320 milioni di euro. Rilevante anche la contrazione della spesa per altre tre destinazioni turistiche italiane: Toscana (296 milioni di euro), Trentino-Alto Adige (248 milioni di euro) e, infine, Lazio con circa 216 milioni di euro.

«La situazione – spiega Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – è drammatica. Stanno arrivando disdette anche per aprile e maggio. Purtroppo sono a rischio Pasqua e Maggio dei Monumenti. Per l’effetto del Coronavirus persi in Campania 250 milioni di euro in 15 giorni nel comparto del turismo, con una media di 20 milioni di euro di perdite al giorno di mancati incassi. Le disdette per le attività ricettive superano il 60%»40.

E anche per la stagione estiva il tasso di rinuncia dichiarato dal campione intervistato si muoverebbe su livelli altrettanto rilevanti. In particolare, il 26,8% dei cittadini ha dichiarato che, con molta probabilità, rinuncerà alla prossima vacanza “sotto il sole” nonostante fosse già stata programmata. Inferendo, anche in questo caso, questa percentuale all’intera popolazione italiana maggiorenne si evince, quindi, che sarebbero circa 13,6 milioni i rinunciatari della prossima stagione estiva con un possibile decremento della spesa turistica pari a 5,8 miliardi di euro41.

Spostando l’analisi sul livello regionale, lo scenario ovviamente non muta considerato che, anche per il periodo estivo, è stata tenuta ferma la stessa relazione ipotetica del periodo pasquale. Il “tasso di rinuncia” penalizzerebbe, quindi, prioritariamente l’Emilia-Romagna con 747 milioni di euro, la Lombardia con 685 milioni di euro e il Veneto con 611 milioni di euro.

Il livello stimato di contrazione della spesa turistica per i prossimi mesi

Anno 2020 – Periodo Pasqua e Estate

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Una successiva domanda dell’indagine demoscopica è stata rivolta, infine, a comprendere quali potrebbero essere le destinazioni regionali maggiormente penalizzate dall’effetto Coronavirus.

Al fine di ottenere una lettura più agevolata e confrontabile dei dati rilevati, le destinazioni regionali sono state suddivise in tre cluster in relazione al loro differente peso del livello di rinuncia manifestato dal campione.

Una ripartizione adottata sia per il periodo pasquale che per quello estivo.

E così, nella cosiddetta “zona rossa” sono state collocate le realtà regionali che risulterebbero più penalizzate dalle dichiarazioni di cancellazione delle vacanze da parte degli italiani. Nella “zona arancione” sono stati inclusi i territori che presentano un livello intermedio; e, infine, a far parte della “zona gialla” risultano quelle aree caratterizzate da un “tasso di rinuncia” meno rilevante rispetto alle precedenti, ma comunque non privo di ripercussioni sui sistemi turistici locali.

È sufficiente dare un’occhiata al grafico successivo per rendersi conto, soffermandoci per brevità descrittiva alla sola “zona rossa”, di alcune differenze abbastanza significative tra i due periodi osservati. Sono quattro, le destinazioni regionali a presentare un livello di rinuncia maggiore per la Pasqua: Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia. Numerosità che cresce quando ci si sposta sulla cartina raffigurante i mesi estivi, da sempre caratterizzati da un accentuato movimento di flussi turistici nel Bel Paese. Oltre alla conferma delle destinazioni precedenti si aggiungono, infatti, anche Emilia-Romagna, Lazio e Campania.

Livello di penalizzazione per rinuncia di una vacanza già programmata per regione e per periodo di vacanza

Anno 2020

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Incoming turistico a picco

Nel 2020, l’emergenza Coronavirus potrebbe generare un segno negativo per l’incoming turistico italiano, con una contrazione della spesa turistica di ben 9,2 miliardi di euro, pari circa al 9,7% per cento del prodotto interno lordo del settore42, il cui 70 per cento, pari a oltre 6,7 miliardi di euro, concentrata in quattro sistemi turistici regionali: Veneto, Lazio, Lombardia e Toscana. Le stime dell’Istituto Demoskopika43 sono state riviste al rialzo rispetto allo scorso 4 febbraio tenuto conto della crescente diffusione del Coronavirus in tutto il mondo e, in particolare, in tutte le realtà regionali italiane44.

La contrazione del consumo totale di beni e servizi da parte del viaggiatore nel paese visitato (alloggio, pasti, intrattenimenti, souvenir, regali, altri articoli per uso personale ecc.), sarebbe diretta conseguenza della riduzione degli arrivi, quantificata in 15 milioni di turisti, che genererebbero, a loro volta, ben 52 milioni di presenze in meno rispetto al 2018.

E, in effetti, il crescente andamento dei contagi e la conseguente estensione dei limiti per i viaggi non fa che aumentare la preoccupazione degli stakeholder del turismo italiano. «La situazione è drammatica per tutto il comparto – commenta il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patané – purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus, anzi il peggior virus è l’isteria, grazie a questo siamo considerati come degli untori e così temuti e tenuti lontano»45.

La preoccupazione è alle stelle, in maniera assolutamente trasversale e senza pretese di ricette miracolose. Non fosse altro che in ballo c’è la sopravvivenza del turismo, settore che in Italia pesa per circa il 13% sul PIL nazionale garantendo un’occupazione a ben 3,5 milioni di persone.

«In questo contesto – dichiara la vice presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – le imprese del turismo rischiano di chiudere o fallire in poche settimane senza un piano straordinario di intervento governativo. Abbiamo pertanto chiesto misure straordinarie al governo attraverso un documento in cui sollecitiamo, tra le tante misure, la possibilità di posticipare di 12 mesi il versamento dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette; una moratoria totale sui mutui; una riduzione, per almeno un anno, del 50% dell’Irap e dell’Imu; strumenti agevolati di accesso al credito e strumenti straordinari di gestione del personale. Così come per incentivare il ritorno di turisti stranieri che in questi giorni stanno cancellando le loro prenotazioni si potrebbe valutare la sospensione dell’imposta di soggiorno per tutto il 2020»46.

Il tasso di rinuncia agli spostamenti, condizionato dalla diffusione della pandemia, rischia di ripercuotersi, dunque, maggiormente su quelle aree che storicamente hanno dimostrato un maggior appeal turistico verso le destinazioni italiane e sulle quali si è concentrata la nostra stima. Quali sono questi paesi? Ben 15 secondo il numero decrescente degli arrivi47.

Dagli ultimi dati resi disponibili dall’Istituto nazionale di statistica, inoltre, come già indicato nelle pagine iniziali, si evidenzia che tra le principali aree top player per l’Italia figurano Germania, Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Cina che nel 2018 hanno totalizzato ben 29,6 milioni di arrivi, poco meno di 107 milioni di pernottamenti e una spesa turistica pari a oltre 20,5 miliardi di euro.

In altri termini, queste aree hanno generato circa la metà dell’incoming complessivo italiano e dei suoi consumi nel 2018. Ed è proprio a ciò che sta accadendo in queste realtà che bisogna prestare la massima attenzione nel tentativo di comprendere i possibili scenari turistici in Italia per l’anno in corso.

La stima dell’Istituto Demoskopika è stata ottenuta attraverso alcune fasi metodologiche. In primo luogo, per definire il “peso” di ciascuna regione sono state poste in relazione due variabili: il totale dei casi accertati per regione secondo i dati ufficiali rilevabili dal sito della Protezione Civile (aggiornati al 17 marzo 2020) e l’interesse di ricerca della keyword “vacanze _nome regione” (es. “vacanze puglia”) categorizzata per la voce “Viaggi” rinvenibile dal tool Google Trends.

A questo punto, per ridurre possibili distorsioni e per una confrontabilità delle variabili utilizzate, si è proceduto alla costruzione di un indice complessivo attraverso l’impiego della metodologia di aggregazione dell’indice MPi (Mazziotta-Pareto index) ovvero un metodo di sintesi non compensativo sia tra indicatori della stessa area che tra indicatori parziali di aree diverse48. Ciò ha consentito di poter raggruppare le regioni italiane in tre cluster diversi, ognuno dei quali caratterizzato da un differente presunto taglio percentuale sugli arrivi turistici49 che si basa su un’ipotesi ritenuta plausibile dai ricercatori di Demoskopika rispetto al fenomeno oggetto della stima.

E, così, si va dal gruppo di cui fanno parte le realtà regionali dove si presume una contrazione maggiore dei flussi turistici (taglio del 25%), al cluster intermedio (taglio del 20%), per arrivare all’ultimo raggruppamento di destinazioni con una sforbiciata prevista sui numeri dell’incoming turistico pari al 15%.

L’ipotesi di partenza è che i viaggiatori residenti fuori dai confini italiani, a causa del prolungarsi nel tempo delle restrizioni attuali endogene ed esogene all’Italia (blocco voli aerei, controlli, divieti di ingresso o di partenza ecc.) oltre che per paura, psicosi o timore, reagiscano cancellando prenotazioni o limitando gli spostamenti in aereo verso le destinazioni turistiche del Bel Paese.

Se fino al 21 febbraio scorso le prenotazioni erano in calo del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, calcola la società di big data e business intelligence ForwardKeys, con la conferma del primo focolaio in provincia di Lodi già il giorno successivo il dato era sceso a meno 75% per toccare il meno 100% lunedì 24 febbraio50.

Monitorare i provvedimenti restrittivi delle autorità dei paesi top player appena menzionati, può aiutare, dunque, a prevedere, nel bene o nel male, gli esiti della stagione turistica nel nostro Paese. Partendo da questi presupposti risulta più lineare interpretare alcune prese di posizione degli attori istituzionali ed economici del sistema turistico italiano.

Come nel caso, per esempio, del sindaco di Firenze Dario Nardella che, appena appresa la notizia dell’innalzamento del livello di allerta degli Stati Uniti verso l’Italia, non ha certamente accolto di buon auspicio le misure della Casa Bianca definite «ingiuste, un’altra mazzata al nostro Paese che ci lascia del tutto stupiti». Poi l’appello del primo cittadino «a tutte le imprese americane che lavorano a Firenze e con le quali abbiamo un rapporto straordinario e a tutti i cittadini americani che conoscono e amano Firenze di aiutarci a spiegare la verità e appellarsi all’ambasciatore Usa a Roma per far rientrare la misura restrittiva sui viaggi in Italia. L’amicizia tra Usa e Italia è così forte e antica da non poter passare in secondo piano rispetto a queste decisioni».

Una preoccupazione più che fondata se si considera che, nel solo 2018, le presenze dei turisti statunitensi sono state oltre 14,5 milioni con 5,7 milioni di arrivi e una spesa turistica generata pari a poco più di 5 miliardi di euro. Stessa attenzione, non può non essere dedicata anche al paese del Dragone la cui spesa per viaggi, si apprende dalla Banca d’Italia, è aumentata in un solo anno del 46,2%51.

A partire da Richard Colegate Dale III, fondatore di Ctrip Group, la prima piattaforma di prenotazioni asiatica e la seconda nel mondo, con circa 300 milioni di utenti, nata a Shanghai nel 1999 e quotata al Nasdaq, che ha detto: «Conosciamo la domanda turistica e crediamo che quando tutto ciò finirà, dalla Cina le persone che ora sono sedute in attesa nelle loro stanze vorranno venire in Italia più che mai»52.

Ma torniamo alla realtà dei numeri generati dall’analisi contenuta in queste pagine. Potrebbero essere circa 15 milioni i turisti che per ridurre i rischi di contagio rinuncerebbero all’Italia come destinazione turistica per la loro vacanza nel 2020 generando una contrazione complessiva di 52 milioni di pernottamenti.

Effetti e conseguenze? Una tendenza al ribasso del turismo straniero ipotizzata anche da alcune autorevoli organizzazioni del comparto turistico.

E così tra i primissimi a lanciare l’allarme è stato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.

«A febbraio l’anno scorso ci son stati 450-500 mila arrivi. E quest’anno zero! Non c’è un calo, è zero e basta. E riteniamo che almeno nel primo semestre di quest’anno il mercato cinese sarà off limits»53.

Inoltre, con una visione premonitrice rispetto a quanto accadrà dopo qualche giorno, Bocca ha rimarcato che «ci stiamo preparando a contare danni ancora più gravi. E non saranno perdite indifferenti, possiamo già dirlo. Sono infatti convinto che ancora non abbiamo percepito la vera dimensione del problema e che ancora non la sappiamo assolutamente tutta la storia. Penso che purtroppo il peggio debba ancora venire. Noi di cancellazioni e disdette ne stiamo già vedendo moltissime, specialmente a livello di gruppi e tour operator. Se i contagi si allargassero in tutta Europa questo significherebbe metterci in difficoltà anche su tutti gli altri mercati. Penso per esempio al mercato americano, che è molto sensibile a questi fenomeni. Se cominciassimo a parlare di casi a Parigi, casi a Londra, casi in Italia gli americani si tirerebbero indietro senza dubbio»54.

Anche Luca Patanè, presidente di Confturismo – Confcommercio, del gruppo italiano del turismo Uvet e della compagnia aerea Blue Panorama sembra non avere dubbi rispetto a una discesa rilevante degli arrivi provenienti da oltre i confini italiani.

«Rischiamo che quest’anno gli stranieri non vengano in Italia. Quest’anno rischiamo una bolletta salatissima da parte degli stranieri perché siamo stati il primo paese a entrare in emergenza e speriamo di essere anche il primo paese a uscirne anche se ci aspettiamo dati non positivi in un quadro non facile: ricordiamo che sono fallite nel mondo in due anni 82 compagnie aeree. L’anno scorso è fallito il grande tour operator Thomas Cook, Air Italy prima dell’esplosione del Coronavirus e vedremo adesso come saranno i collegamenti con la Sardegna, chi li farà e se Alitalia ci sarà o no. Blue Panorama non viaggia: non possiamo andare all’estero perché ci mandano indietro i nostri turisti. Il trasporto aereo è totalmente in ginocchio»55.

Analizzando il quadro per singolo paese emerge che il rischio di contrazione più rilevante si registrerebbe dalla Germania: – 2,8 milioni di arrivi e – 13,3 milioni di presenze. A seguire gli Stati Uniti con una contrazione pari a 1,4 milioni di arrivi e 3,6 milioni di presenze; la Francia con una riduzione pari a 1,1 milioni di arrivi e 3,4 milioni di presenze. Rilevanti anche le possibili rinunce alla vacanza italiana per britannici e cinesi quantificabili rispettivamente in 908 mila arrivi e 3,3 milioni di presenze per i primi e in 790 mila arrivi e 1,3 milioni di presenze per i secondi.

L’emergenza Coronavirus, inoltre, potrebbe generare un segno negativo per l’incoming turistico italiano anche sul versante della spesa turistica con una contrazione stimata pari 9,2 miliardi di euro di cui ben 4,2 miliardi, pari al 45,3%, in “quota” a tre soli paesi: Germania, Stati Uniti e Cina. L’analisi per territorio di provenienza colloca, per questo indicatore macroeconomico, gli Stati Uniti in testa con un possibile decremento della spesa turistica pari a 1.694 milioni di euro, immediatamente preceduta, in direzione decrescente, dalla Germania e dalla Cina rispettivamente con una flessione della spesa per viaggi pari a 1.253 milioni di euro e 1.240 milioni di euro. Più che significativa, la riduzione della spesa turistica anche per altri cinque paesi: Giappone (596 milioni di euro), Regno Unito (535 milioni di euro), Francia (372 milioni di euro), Russia (346 milioni di euro) e Australia (305 milioni di euro).

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica. Paesi top 15

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Sarebbero quattro le realtà regionali, infine, i cui sistemi turistici locali sarebbero maggiormente bersagliati dalle conseguenze del Coronavirus: Veneto, Lombardia, Lazio e Toscana. È il Veneto a subire i maggiori contraccolpi causati dal Covid-19. In particolare, per il suo sistema turistico la stima degli effetti di un prolungato “allarme da Coronavirus” potrebbe generare conseguenze allarmanti con un calo di 3,2 milioni di arrivi, di oltre 12,3 milioni di presenze e, infine, con una contrazione della spesa turistica pari a oltre 1,9 miliardi di euro rispetto all’anno di riferimento individuato.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Preoccupanti anche i possibili “postumi da virus” per il turismo in Lombardia, con un calo di 2,3 milioni di arrivi, di poco più di 6 milioni di presenze e con una contrazione della spesa in viaggi pari a circa 1,4 miliardi di euro; nel Lazio, con un calo di poco meno di 2 milioni di arrivi, di 5,8 milioni di presenze e con una rilevante contrazione della spesa turistica pari a circa 1,5 miliardi di euro; in Toscana, infine, con un calo di circa 2 milioni di arrivi, di 6,6 milioni di presenze e con una contrazione della spesa turistica pari a quasi 1,4 miliardi di euro.

Da evidenziare, inoltre, anche le possibili sforbiciate sull’andamento dei sistemi turistici regionali, per il Trentino-Alto Adige (-1,3 milioni di arrivi; – 6,1 milioni di presenze; – 586 milioni di euro di spesa turistica), per l’Emilia-Romagna (-776 mila arrivi; – 2,7 milioni di presenze; – 456 milioni di euro di spesa turistica).

In coda, con impatti stimati meno significativi, Calabria (-51 mila arrivi; – 308 mila presenze; – 25,2 milioni di euro di spesa turistica), Abruzzo (-30 mila arrivi; – 133 mila presenze; – 15,5 milioni di euro di spesa turistica), Basilicata (-21 mila arrivi; – 44 mila presenze; – 14 milioni di euro di spesa turistica) e, infine, Molise (-1,7 mila arrivi; – 5,3 mila presenze; 862 mila euro di spesa turistica).

Houston, abbiamo un problema

Tutti abbiamo sentito parlare o ricordiamo la missione spaziale Apollo 13. Doveva essere la terza missione a sbarcare sulla Luna dopo quelle di Apollo 11 e Apollo 12, ma è diventata celebre per il guasto che impedì l’allunaggio e rese difficoltoso il rientro sulla Terra.

Un’esplosione a bordo costrinse l’Apollo 13 a fare il giro della luna senza atterrare. I tre astronauti (Swigert, Haise e Lovell) furono costretti a trasferirsi nel modulo lunare Aquarius, utilizzandolo come navicella per il ritorno anziché come mezzo per atterrare sulla Luna. Il ritorno, durato quattro giorni, fu freddo, scomodo e teso. La missione Apollo 13 è servita, tuttavia, a dimostrare la capacità del programma di affrontare situazioni di crisi imprevedibili, portando in salvo tutto l’equipaggio.

Il parallelo con quanto sta accadendo al comparto turistico italiano, per gli effetti dovuti alla pandemia del Coronavirus, appare quanto mai calzante. Un condizionamento avvertito dai sistemi turistici locali allarmati dalle pesanti ripercussioni che “il nemico Covid-19” potrebbe arrecare alla programmazione turistica dei territori.

È per questo motivo, pertanto, che in questo paragrafo, si cerca di dar voce agli stakeholder delle destinazioni turistiche locali, alle loro preoccupazioni e alle loro proposte mirate a raggiungere, come nel caso della vicenda dell’Apollo 13, un unico obiettivo: uscire dall’emergenza, quanto prima, per ritornare in temi brevi a riaccendere i motori del turismo nel Bel Paese alimentando nuovamente l’interesse dei viaggiatori internazionali e autoctoni. Un flusso continuo di reazioni provenienti dai territori che si è cercato di costruire attraverso una ricognizione sulla rete di articoli di testate, interviste o note ufficiali.

Una caratteristica appare, sin da subito, del tutto evidente, e cioè che il contenuto delle dichiarazioni sembra seguire una correlazione lineare con i numeri del contagio che giornalmente arrivano, attraverso il bollettino della Protezione Civile, nelle case degli italiani. A oggi risultano positivi quasi oltre 33 mila casi. L’analisi per livello regionale evidenzia che gli individui attualmente positivi sono 13.938 in Lombardia, 4.506 in Emilia-Romagna, 3.169 in Veneto, 2.754 in Piemonte, 1.622 nelle Marche, 1.422 in Toscana, 883 in Liguria, 741 nel Lazio, 605 in Campania, 522 in Friuli-Venezia Giulia, 491 nella Provincia autonoma di Trento, 449 in Puglia, 421 nella Provincia autonoma di Bolzano, 321 in Sicilia, 366 in Abruzzo, 328 in Umbria, 209 in Valle d’Aosta, 204 in Sardegna, 164 in Calabria, 37 in Basilicata e 38 in Molise56.

È per questi numeri che il mercato mondiale (potenziale e reale) guarda con attenzione all’evolversi della pandemia in Italia; anche perché è da essa che troverà gli spunti necessari per riavviare le presenze nel Bel Paese per la stagione in corso o, al contrario, assumere la decisione di “tirare il freno” ai movimenti turistici. Ed è per gli stessi motivi che rappresentanti istituzionali, associazioni datoriali, sindacati e operatori turistici non lesinano prese di posizione, appelli o interventi.

E così, dall’analisi delle “uscite” dei portatori di interesse sembra palesarsi un’unica categoria, quella dei “resilienti”; in altri termini, di chi manifesta la capacità di affrontare e superare l’evento traumatico anche dell’epidemia economica, attraverso la continua messa a punto di proposte o misure concrete.

Come in Trentino dove tutte le aziende del settore turismo potranno accedere da subito a un Fondo di solidarietà per fare fronte al calo di attività, servizi e prenotazioni del mercato a seguito dell’emergenza Coronavirus. Gli assessori provinciali al Turismo, Roberto Failoni, e allo Sviluppo economico, Achille Spinelli, hanno convocato un tavolo operativo con i rappresentanti del turismo della provincia per definire nel dettaglio la procedura da seguire per accedere all’assegno ordinario di integrazione e tutelare così, in questa prima fase, i dipendenti del ricettivo, dei bar e dei ristoranti, delle agenzie viaggi, degli impianti a fune, del commercio, dei servizi e del trasporto57.

E sempre in direzione di tutela degli occupati nel comparto, anche la richiesta del consigliere regionale Sara Battisti (PD):

«Ammortizzatori sociali straordinari da parte del governo per salvare il settore turistico della Regione Lazio che rischia un tracollo a causa del Coronavirus». In questo contesto «gli ammortizzatori sociali straordinari da parte del governo sarebbero quindi una misura necessaria per preservare i posti di lavoro e salvaguardare le imprese e gli assetti che ruotano intorno al settore»58.

Un appello che non può essere sottaciuto viste le allarmanti previsioni sui flussi turistici nel territorio regionale, Roma Capitale in testa.

«A Roma – dichiara l’assessore al Commercio e turismo della Capitale, Carlo Cafarotti, si è registrato un impatto negativo sulle attività commerciali e turistiche che se anche rientrasse l’allarme e ritornassimo a una normalità entro la fine di giugno, al momento il danno è limitato a 800 milioni di euro»59.

Nella stessa direzione la presa di posizione dell’assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan secondo cui:

«non possiamo e non vogliamo che il virus metta in ginocchio il cuore produttivo d’Italia. Dobbiamo preservare tutte le potenzialità produttive del sistema-Veneto, che vale oltre 160 miliardi di PIL, pronti a ripartire quando l’emergenza sanitaria sarà superata. Il primo strumento è tutelare il lavoro e le imprese, attraverso gli ammortizzatori sociali, in particolare nelle piccole aziende, con meno di 6 dipendenti, e nei settori non tradizionalmente coperti dalla cassa integrazione. In Veneto le risorse già disponibili, grazie a una oculata gestione delle crisi aziendali fatta negli anni dalle parti e dalla Regione, ammontano a 58 milioni di euro, cui si aggiungono 5,5 milioni di euro sbloccati oggi grazie all’approvazione in Giunta di una variazione di bilancio»60.

E l’importanza degli ammortizzatori sociali, come strumento immediato per fronteggiare le criticità che si stanno verificando a seguito dell’emergenza Coronavirus, ha indotto l’assessore al Lavoro e al Turismo della Regione Liguria Gianni Berrino a scrivere ai ministri Nunzia Catalfo e Dario Franceschini per chiedere interventi immediati. In particolare:

«al ministro del Lavoro – spiega l’assessore Berrino – ho chiesto che venga consentito l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari, in deroga alle norme vigenti anche per chi non ne ha diritto, ai dipendenti delle imprese che subiscono una contrazione della propria possibilità produttiva. In particolare penso ai lavoratori delle piccole imprese e dei settori del commercio, del turismo e dei servizi che in Liguria stanno registrando già in questi giorni un rilevante impatto negativo sul reddito a causa del Coronavirus»61.

E per riportare rapidamente a crescere tutti i settori economici del territorio, non solo con misure straordinarie, si stanno muovendo tempestivamente anche altre realtà regionali.

È il caso del Piemonte che si sta adoperando – come annunciato dall’assessore regionale alla Cultura, turismo e commercio, Vittoria Poggio – anche in per l’attuazione del Piano di Competitività che prevede nel Dossier per il Turismo numerose azioni inerenti, fra le altre, la valorizzazione del distretto UNESCO Piemontese, la promozione del cicloturismo, il potenziamento e il miglioramento della ricettività e dei servizi turistici, lo sviluppo dell’offerta turistica dei territori montani, la valorizzazione e la promozione dell’outdoor e delle manifestazioni e iniziative fieristiche oltre che, naturalmente, la promo-commercializzazione dei prodotti turistici. Un pacchetto di misure per rilanciare in modo deciso il “Brand Piemonte”, non appena terminerà la fase emergenziale62.

Il turismo è come un’unica zona rossa e come tale va trattato, perché si rischia il disastro. Servono misure straordinarie, anche in tempi brevi, perché l’effetto Coronavirus si sta abbattendo sull’intero settore come uno tsunami. Lo dice con chiarezza Daniele Barbetti, presidente regionale di Federalberghi e titolare di alcuni hotel a Chianciano Terme:

«Nelle città d’arte, che in questo periodo e poi in primavera sono sempre le più visitate, le imprese del turismo sono in ginocchio, ma gli effetti arriveranno presto anche nelle zone stagionali, tanto che, i segnali sono molto chiari, molti alberghi potrebbero non aprire a Pasqua (cade il prossimo 12 aprile), per mancanza di prenotazioni. E quelle che avevano sono state in gran parte disdette»63.

E c’è chi, partendo dall’andamento delle cancellazioni e delle disdette, richiede una terapia shock per rilanciare il comparto turistico con il “ritaglio” di rilevanti risorse finanziarie, evocando il piano Marshall messo in campo dagli Stati Uniti per la ricostruzione dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Oppure con il ricorso a misure straordinarie.

«Gli alberghi a Milano sono calati, a causa del Coronavirus, dall’85 al 10% di presenze. La cassa integrazione è solo questione di giorni» esterna il presidente di Confturismo Luca Patanè. E nel confronto con la crisi economica iniziata nel biennio 2007-2008 precisa che, nel caso della crisi innescata dal Coronavirus «il picco è molto più violento e molto rapido. Mi aspetto un ritorno alla normalità in 2-3 mesi. Normalità che non sarà mai comparabile con l’anno scorso ma sarà, secondo me, molto negativa anche sull’estate. Il settore ha bisogno di qualcosa di più: di un piano Marshall per ricominciare»64.

«Il turismo – secondo l’assessore regionale al Turismo e commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini – è il settore maggiormente colpito dall’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Occorrono misure straordinarie per tutta la filiera, a partire da un Fondo nazionale di sostegno e da un piano strategico industriale per il rilancio del settore. Per far fronte alla situazione incerta determinata dagli effetti del Coronavirus, servono interventi straordinari, investimenti pubblici e attenzione alle nostre relazioni con i Paesi esteri con cui dobbiamo operare per rilanciare il turismo ed essere pronti a ripartire nel momento in cui questa emergenza sarà superata»65.

«La situazione per le strutture turistico-ricettive valdostane sta diventando veramente preoccupante, commenta Filippo Gérard, presidente dell’Associazione degli albergatori e delle imprese turistiche della Valle d’Aosta. Nel giro di pochissimi giorni si sono di fatto svuotate le nostre strutture, sono precipitate le presenze e i fatturati, mettendo in archivio una stagione invernale che si stava prospettando positiva e lasciando spazio solo alla preoccupazione. Purtroppo, infatti, pur capendo perfettamente le apprensioni dal punto di vista sanitario, a oggi il panico e la psicosi collettiva sono stati più contagiosi del virus. Ora è necessario agire con prontezza mettendo in campo una serie di misure straordinarie anticrisi»66.

Dati e cifre impietose della crisi del comparto che in qualche caso, come in Liguria, sono stati sottoposti alle istituzioni in un dossier che secondo il presidente di Confcommercio imprese per l’Italia, Enrico Lupi disegna molto bene:

«la disastrosa situazione del comparto turistico. Servono interventi concreti e immediati per ridare fiato a un’economia che rischia di provocare una tremenda recessione con conseguenze pesanti per le imprese e per i lavoratori. La regione Liguria deve essere considerata come Lombardia, Veneto ed Emilia, perché l’ordinanza ligure ha provocato la stessa situazione e la desertificazione economica. Quindi anche per la Liguria cassa integrazione in deroga e tutte le provvidenze necessarie»67.

Non passa inosservato, inoltre, il grido d’allarme della sezione di Confindustria Marche che per bocca del suo presidente, Ludovico Scortichini, descrive contrazioni e gravi ripercussioni del comparto:

«Il turismo si è fermato nel Paese e anche nella nostra regione. Niente più viaggi di nessun tipo, eventi, congressi, gite scolastiche: piovono disdette da tutte le parti, i fatturati calano a picco: non possiamo resistere a lungo, se continuiamo così chiudiamo tutti. Cosa fare allora? Proprio in questi giorni ci siamo riuniti a livello nazionale, tutte le associazioni del turismo e abbiamo formulato una serie di richieste al governo. Prima fra tutti il riconoscimento dello stato di crisi del comparto, che consente di adottare misure straordinarie per consentire la sopravvivenza delle aziende»68.

Impietosa anche l’analisi del “borsino” delle cancellazioni che arriva dalla rilevazione di CNA Balneari Sicilia effettuata, nel territorio regionale, su un campione di 120 operatori.

«Trentotto per cento di impatto negativo sulle aziende con un 31% di cancellazioni già alla data odierna. “Una cifra altissima – spiega il coordinatore Gianpaolo Miceli – se si pensa che solo un terzo degli operatori in Sicilia ha già aperte prenotazioni per l’estate. In pratica tutti registrano cancellazioni»69.

Gli fa immediatamente eco il segretario di CNA Sicilia, Piero Giglione:

«Un quadro complicatissimo che stride fortemente con la grande voglia di riscatto di un settore fondamentale per il turismo siciliano. Un settore che attende le condizioni minime per poter investire ingenti risorse private. Risorse che non potranno venire dal mondo del credito vista l’imminente scadenza delle concessioni al 2020».

La crisi che si sta affrontando investe tutta l’economia italiana e non solo. È convinzione diffusa tra esperti, e analisti del settore che l’industria del turismo che rappresenta il 13,2% del PIL nazionale e dà lavoro a quasi il 15% degli occupati è in ginocchio. Non è un caso che nel cosiddetto decreto «Cura Italia» a sostegno dell’economia, le misure riguardanti anche il turismo sono rivolte agli operatori di tutta Italia e non soltanto alle zone a oggi più colpite dalla pandemia. Esse prevedono tra i vari interventi, con uno stanziamento complessivo di 25 miliardi di euro, anche la sospensione dei versamenti delle ritenute fiscali e dei contributi INPS per tutti gli alberghi e voucher per consentire alle agenzie turistiche di rimborsare le disdette di hotel e voli oltre ad alcune forme di sostegno alla liquidità delle imprese.

Nella stessa direzione anche i governi regionali si stanno adoperando per reperire risorse necessarie a limitare le conseguenze dell’epidemia economica che rischia di abbattersi, in maniera rilevante, soprattutto sui sistemi turistici locali.

E così, per esempio, su proposta del presidente della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il governo regionale ha messo in campo alcuni provvedimenti con una dotazione iniziale di 7,5 milioni di euro (più 4 milioni dai Confidi), estensibili, individuando una serie di misure a favore delle imprese correlate con gli interventi statali, al fine di evitare sovrapposizioni e una duplicazione di adempimenti rispetto alle iniziative che verranno assunte dal governo. In particolare, il governatore Fedriga ha precisato che:

«l’Amministrazione vuole così dare una prima risposta a fronte di quelli che sono gli effetti del Coronavirus sul tessuto produttivo regionale. Criticità che, per esempio, nel settore turistico hanno comportato l’80 per cento in meno di presenze: un dato preoccupante, che rischia di mettere in ginocchio tanti piccoli imprenditori che non possono essere lasciati soli»70.

Non è da meno la Sardegna il cui consiglio regionale, sotto l’impatto del Coronavirus e delle cancellazioni delle prenotazioni, ha approvato una legge che stanzia circa 25 milioni di euro per sostenere lavoratori e imprese del settore. Per i lavoratori del turismo licenziati o sospesi potranno, inoltre essere finanziati ammortizzatori sociali e percorsi di formazione.

«Sono al lavoro per predisporre in tempi rapidi nuovi provvedimenti a sostegno del tessuto economico e imprenditoriale sardo. L’azione della Giunta non si ferma qui, assicura il presidente della Regione Christian Solinas, che anche lanciato un appello all’unità per affrontare la crisi. “Nuovi provvedimenti arriveranno nei prossimi giorni per sostenere le imprese e i lavoratori che rischiano di pagare il prezzo più alto di questa situazione di incertezza globale»71.

E non si è fatta attendere la risposta del governo regionale dell’Umbria che ha adottato un provvedimento urgente a sostegno del nostro tessuto produttivo. In particolare sono stati stanziati complessivamente 31 milioni di euro derivanti dalla rimodulazione dei Piani finanziari del Por Fesr 2014-2020 per 21 milioni di euro e del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 per 10 milioni di euro. Una rimodulazione a sostegno del Turismo e della Piccola Media impresa anche per fronteggiare la ricaduta sul tessuto produttivo dello scenario di crisi generato dall’emergenza del Coronavirus.

«La situazione di particolare criticità derivante dall’emergenza sanitaria in corso – dichiara la presidente della Regione Donatella Tesei – richiede un intervento immediato a sostegno del nostro tessuto economico e delle imprese che lo compongono. Insieme con gli assessori Paola Agabiti, Michele Fioroni e Roberto Morroni abbiamo, dunque, ritenuto necessario varare un concreto piano finalizzato a sostegno del sistema imprenditoriale dell’Umbria con l’obiettivo di supportarne la ripresa e accrescerne la competitività e l’innovazione, in un particolare e complesso momento come quello che stiamo vivendo»72.

Documenti

Provvedimenti relativi all’emergenza Coronavirus emanati dal Governo con in evidenza le misure che riguardano direttamente o indirettamente il turismo

Il 30 gennaio 2020, in seguito alla segnalazione da parte della Cina (31 dicembre 2019) di un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota (poi identificata come un nuovo coronavirus Sars-CoV-2) nella città di Wuhan, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale l’epidemia di Coronavirus in Cina.

Il giorno successivo il governo italiano, dopo i primi provvedimenti cautelativi adottati a partire dal 22 gennaio, tenuto conto del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, ha proclamato lo stato di emergenza e messo in atto le prime misure di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale.

Decreto-Legge 18 marzo 2020, n. 18, Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17-3-2020.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto #CuraItalia, recante le nuove misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti dell’emergenza Coronavirus sull’economia.

Il provvedimento, fatte salve le misura a valere sull’intero sistema imprenditoriale, adotta, nello specifico, alcune misure direttamente legate al comparto turistico.

In particolare, il decreto-legge riconosce un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione.

Inoltre sospende i termini dei versamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto in scadenza nel mese di marzo 2020 per le imprese turistico ricettive, le agenzie di viaggio e turismo e i tour operator.

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Protocollo del 14 marzo 2020 – Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 11 marzo 2020 - Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, sono state adottate ulteriori misure che prevedono la chiusura di tutte le attività commerciali, di vendita al dettaglio, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, di prima necessità, delle farmacie e delle parafarmacie.

Sono sospese, inoltre le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), a esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto.

Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

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Decreto Legge 9 marzo 2020, n. 14 - Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 - Ulteriori misure urgenti per il contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale

Il provvedimento estende le misure di cui all’art. 1 del Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. In particolare, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, è necessario evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute; sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati; sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza a esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitari; sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura; sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati; sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica congressuale.

Con l’entrata in vigore del Dpcm 11 marzo 2020 cessano di produrre effetti, ove incompatibili, le misure di cui al Dpcm 8 marzo 2020 e Dpcm 9 marzo 2020.

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Decreto-Legge del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 n. 11 – Misure straordinarie e urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 – Ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.

Il Dpcm, in attuazione del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6 prevede, all’art. 1, la creazione di un’area unica, comprendente il territorio della Regione Lombardia e di altre 14 Province (cinque dell’Emilia-Romagna, cinque del Piemonte, tre del Veneto e una delle Marche). Nell’ambito di tale area viene prevista l’applicazione di misure rafforzate di contenimento dell’infezione alla luce della dinamica epidemiologica sviluppatasi tra cui la sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici, la sospensione anche delle manifestazioni di carattere, fieristico, culturale, ludico, sportivo e religioso e la chiusura dei musei.

L’art. 2 provvedimento prevede la rideterminazione delle misure di contrasto dell’epidemia, soggette a uniforme applicazione sul resto del territorio nazionale tra le quali la sospensione di congressi, meeting e altra attività convegnistica; la sospensione le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; la sospensione dell’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.

Con l’entrata in vigore del Dpcm 11 marzo 2020 cessano di produrre effetti, ove incompatibili, le misure di cui al Dpcm 8 marzo 2020 e Dpcm 9 marzo 2020.

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Delibera del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2020.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 – Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.

Secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, comprese le fasi distrettuali, provinciali o regionali dei campionati studenteschi programmate dalle istituzioni scolastiche. La sospensione vale fino al 3 aprile 2020.

Sospese, inoltre, le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

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Decreto legge del 02 marzo 2020, n. 9 -Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Le disposizioni introdotte mirano ad assicurare un primo necessario supporto economico ai cittadini e alle imprese che affrontano problemi di liquidità finanziaria a causa dell’emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e agli episodi di diffusione del virus verificatisi in Italia.

Con il decreto si interviene anche in ambito turistico.

In particolare si prevede, per le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator, la sospensione fino al 30 aprile del versamento dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali.

Per gli utenti che non abbiano potuto viaggiare da e per la “zona rossa”, o usufruire di pacchetti turistici a causa delle misure di contenimento e di prevenzione della diffusione del Covid-19 disposte dalle autorità italiane o straniere si prevedono specifiche forme di compensazione.

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Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 01 marzo 2020 – Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il Presidente Conte ha firmato, in attuazione del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, un nuovo Dpcm che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e ne introduce ulteriori, volte a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale all’attuazione dei programmi di profilassi.

Si sospendono, dunque, per l’intero territorio nazionale, i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fino alla data del 15 marzo 2020. Si predispongono, inoltre, interventi straordinari di sanificazione dei mezzi, per le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza.

Con l’entrata in vigore di questo Dpcm, cessa la vigenza di tutti quelli precedenti, adottati in attuazione del decreto-legge 3 febbraio 2020, n. 6.

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Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020 – Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il 25 febbraio il Presidente Conte ha firmato un nuovo Dpcm che introduce nuove misure in materia di svolgimento delle manifestazioni sportive di ogni ordine e disciplina, di organizzazione delle attività scolastiche e della formazione superiore, di prevenzione sanitaria presso gli Istituti penitenziari, di regolazione delle modalità di accesso agli esami di guida, di organizzazione delle attività culturali e per il turismo.

In particolare, tra le misure di contenimento adottate si prevede anche la sospensione fino al 15 marzo 2020 dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

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Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2020 – Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Decreto-Legge del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2020 – Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il decreto interviene in modo organico, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria internazionale dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità, allo scopo di prevenire e contrastare l’ulteriore trasmissione del virus. Allo scopo di evitare il diffondersi del Covid-19, nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile a una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio del menzionato virus, il provvedimento prevede, tra l’altro, il divieto di allontanamento e quello di accesso al Comune o all’area interessata; la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato; la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole e dei viaggi di istruzione; la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei.

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Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 – Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Prime proposte delle regioni italiane per un piano straordinario di misure per affrontare l’emergenza Coronavirus. Incontro con il presidente del Consiglio dei ministri

Di seguito si stralciano dall’intero documento, le sezione delle proposte relative al sistema turistico, fieristico e di sostegno al Made in Italy.

5) Sostegno a favore del Turismo

Un’azione specifica di sostegno alla domanda dovrà essere indirizzata al settore del turismo che conta ormai per il 10% sul nostro PIL; si tratta di prevedere azioni integrate a livello nazionale e internazionale attraverso Enit accompagnando tale promozione con un rafforzamento della programmazione delle attività a scala territoriale riguardanti i beni ambientali, culturali, le rassegne, i festival ecc. per ridare forza alle comunità provate dall’emergenza del Coronavirus.

In relazione a questo settore strategico per la nostra economica si evidenziano le seguenti misure necessarie e, in particolare:

  1. estensione e attivazione immediata della CIG in deroga per tutte quelle aziende del settore turismo alle quali non si applicano gli ammortizzatori sociali esistenti e semplificazione della procedura di accesso alla CIG-CIGS-FIS per le aziende a cui si applicano tali strumenti, oltre al necessario prolungamento della cd “disoccupazione” per i lavoratori stagionali del comparto turistico non riassunti;
  2. estensione e proroga a tutto il territorio nazionale delle misure fiscali e tributarie: differimento e sospensione almeno fino al 30 settembre 2020 dei termini del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette anche locali, comunque per un periodo congruo e correlato agli sviluppi dell’emergenza, prevedendo al termine della sospensione un periodo di almeno sei mesi per la rateizzazione;
  3. sospensione del pagamento delle rate dei mutui bancari e dei relativi interessi;
  4. accesso facilitato al Fondo di garanzia delle PMI per sostenere l’accesso al credito delle aziende turistiche prevedendo un incremento delle risorse a disposizione;
  5. utilizzazione dei fondi e delle risorse comunitarie per immettere liquidità nel settore turistico, prevedendo lo snellimento delle attuali procedure ai fini di un rapido impiego delle risorse disponibili, anche attraverso una rimodulazione degli interventi già programmati;
  6. interventi di indennizzo alle aziende e ai lavoratori autonomi che abbiano subito danni rilevanti diretti;
  7. necessità di individuare in una fase successiva congrue e ulteriori risorse in conto capitale per un programma di investimenti e ristrutturazione che possa servire da rilancio del settore ma anche da volano dell’economia, al pari della previsione di un Piano di intervento straordinario di promozione;
  8. è necessario prevedere risarcimenti per il minore fatturato degli operatori pubblici e privati, con dichiarazione dello stato di crisi economica per il settore per gli interi territori regionali;
  9. creazione di un fondo unico per la comunicazione finanziato dal MISE per un’azione di marketing internazionale, in accordo con le Regioni, sui mercati esteri per tutelare e promuovere l’immagine; il risarcimento del rimborso sulle cancellazioni delle prenotazioni.
  10. si chiede inoltre di eliminazione la riduzione a un terzo della capienza degli impianti di trasporto chiusi in particolare per i comprensori sciistici.

6) Sistema fieristico

Per quanto concerne il settore fieristico si ritiene necessario un vero e proprio piano straordinario diretto sia a favore dei Quartieri e degli organizzatori, sia indiretto a favore dell’indotto, da notificare alla Commissione europea, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto per far fronte agli extra-costi derivanti dalla ri-calendarizzazione degli eventi, prestiti ponte a tasso zero, sostegno della liquidità e voucher per i partecipanti.

7) Sostegno al Made in Italy e misure per il rilancio del­l’in­ternazionalizzazione

In occasione della presentazione del Piano Made in Italy, la Conferenza delle Regioni ha già presentato al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Di Maio, un documento recante un “pacchetto” di misure straordinarie a supporto delle policy per l’internazionalizzazione delle imprese, riportato in allegato.

Si richiede, in particolare, la previsione di veri e propri “Piani industriali di sostegno all’export e all’internazionalizzazione pluriennali” con un “pacchetto” di interventi attuativi (missioni di sistema e settoriali; formazione; piani di comunicazione integrata; pacchetti ad hoc di sostegno finanziario) verso i Paesi “maturi” ritenuti strategici, anche con il coinvolgimento delle Regioni.

La libera circolazione di merci e persone in condizioni di sicurezza innanzitutto all’interno dell’Unione Europea è la condizione fondamentale per la ripresa degli scambi e della domanda. Un’azione immediata da intraprendere riguarda pertanto il rapporto con la nostra Rappresentanza a Bruxelles e il raccordo con le nostre ambasciate all’estero, motore peraltro degli eventi a livello internazionale, a partire dalla prossima Expo Dubai.

Coronavirus, turismo e disdette: le regole italiane in campo73

Impossibilità sopravvenuta

La parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta, non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta (Articolo 1463 Codice civile).

Eccessiva onerosità

Se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto, con gli effetti stabiliti dall’art. 1458 C.c. (Articolo 1467 Codice civile).

Recesso unilaterale

Qualora sia stata stipulata la prestazione di un corrispettivo per il recesso, questo ha effetto quando la prestazione è eseguita. È salvo in ogni caso il patto contrario (Articolo 1373 Codice civile).

Recesso nei pacchetti turistici

In caso di circostanze inevitabili e straordinarie verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze e che hanno un’incidenza sostanziale sull’esecuzione del pacchetto o sul trasporto di passeggeri verso la destinazione, il viaggiatore ha diritto di recedere dal contratto, prima dell’inizio del pacchetto, senza corrispondere spese di recesso, e al rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto, ma non ha diritto a un indennizzo supplementare (Articolo 41 del Codice del turismo).

Recesso nelle locazioni

Il conduttore, qualora ricorrano gravi motivi, può recedere in qualsiasi momento dal contratto, dando comunicazione al locatore con preavviso di sei mesi (Articolo 3 comma 6 legge 431/1998).

Recesso nel contratto d’albergo

La revoca della prenotazione da parte del cliente integra unilaterale sottrazione al vincolo contrattuale e determina l’obbligazione di tenere indenne della perdita subita l’albergatore che non abbia effettivamente utilizzato la camera per il periodo prenotato (Cassazione, sezione Terza civile, 17150 del 03 febbraio 2002).

Bibliografia

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Cina, pioggia di disdette: “A febbraio zero arrivi”. Già persi 500 mila turisti, a cura di Paolo Baroni, La Stampa, 4 febbraio 2020.

Coronavirus, cresce la tensione. E adesso anche il turismo trema, Quotidiano di Sicilia, 29 gennaio 2020.

Patanè: «Turismo, per ripartire serve accesso al credito a tasso zero», a cura di Emily Capozucca, Corriere della Sera, 11 marzo 2020.

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Coronavirus, Battisti (PD): turismo Lazio, governo intervenga. Servono ammortizzatori straordinari. Agenzia Askanews, 5 marzo 2020.

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Coronavirus, assessore Berrino scrive ai ministri dei trasporti e del turismo: “Chiesta cassa integrazione in deroga e ammortizzatori sociali per i dipendenti di aziende colpite dall’emergenza sanitaria e interventi immediati per il comparto turistico. Nota stampa, Regione Liguria, 26/02/2020.

L’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio invita tutti i settori economici del territorio a riorganizzare il Piemonte dopo l’emergenza Coronavirus. Piemonteinforma, 3 marzo 2020.

Coronavirus, Federalberghi toscana: «Il turismo come la zona rossa, misure urgenti o è il disastro», a cura di Guido Fiorini, Il Tirreno, 2 marzo 2020.

Coronavirus, in ginocchio turismo e compagnie aeree, a cura di Antonio Michele Santoro e Gioia Salvatori. Euronews, 6 marzo 2020.

Coronavirus, chiesto al Governo un piano speciale per turismo, commercio e infrastrutture. Nota stampa, Regione Emilia-Romagna, 6 marzo 2020.

Coronavirus, in ginocchio le imprese. Confcommercio: «Per la Liguria cassa integrazione in deroga e tutte le provvidenze necessarie», a cura di Milena Arnaldi, il Secolo XIX, 3 marzo 2020.

Coronavirus, albergatori e politica chiedono misure anticrisi, a cura di Luca Ventrice, Aostasera.it, 4 marzo 2020.

“Coronavirus, Scortichini: “Turismo in ginocchio, di questo passo chiuderemo tutti”, a cura di Alessandra Napolitano, Centropagina.it, 27 febbraio 2020.

Coronavirus e turismo, 31 per cento di cancellazioni per la prossima stagione balneare siciliana la rilevazione di Cna balneari Sicilia, BlogSicilia.it, 7 marzo 2020.

Coronavirus: Giunta, 11,5 milioni a sostegno economia Fvg, Notizie dalla Giunta, Regione Friuli Venezia Giulia, 9 marzo 2020.

Il coronavirus colpisce il turismo in Sardegna, Agenzia AGI, 6 marzo 2020.

Coronavirus, la Regione stanzia 31 milioni di euro a sostegno tessuto produttivo. Una rimodulazione a sostegno del Turismo e della Piccola Media impresa, Notizie dalla Giunta, Quotidiano dell’Umbria, 27 febbraio 2020.

Allegato statistico

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Australia

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Austria

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Belgio

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Brasile

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Cina

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Francia

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Germania

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Giappone

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Paesi Bassi

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Polonia

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Regno Unito

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Russia

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Spagna

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Stati Uniti

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Svizzera

Anno 2020. Valori stimati in valore assoluto

Fonte: R. Rio (Istituto Demoskopika), Turismo in quarantena, Tangram Edizioni Scientifiche, Trento 2020.

1 Purtroppo, nei giorni successivi si verificheranno picchi giornalieri più elevati di contagiati, prossimi alla soglia psicologica dei tremila casi.

2 Coronavirus: sono 33.190 i positivi, Comunicato stampa, Protezione Civile, 19 marzo 2020.

3 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 4-3-2020.

4 Decreto-Legge 23 febbraio 2020, n. 6, Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 45 del 23 febbraio 2020.

5 Decreto-Legge 18 marzo 2020, n. 18, Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17-3-2020.

6Datatur, Trend e statistiche sull’economia del turismo. Federalberghi & Format, Roma 2020; Istat 2018 e Indagine sul turismo internazionale, Banca d’Italia, 2018.

7 Di Maio: “L’Italia esige rispetto. No ai blocchi contro di noi, a cura di Andrea Malaguti, La Stampa, 3 marzo 2020.

8 Coronavirus. Le proposte di Salvini: piano straordinario per turismo e allungare l’anno scolastico, Rai News, 25 febbraio 2020.

9 Dati Istat e Banca d’Italia, 2018.

10 World Health Organization. Dati aggiornati al 19 marzo 2020.

11 Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Informazioni aggiornate al 16 marzo 2020.

12 Il Robert Koch Institute (RKI) è l’istituzione centrale del Governo federale tedesco i cui compiti sono il rilevamento, la prevenzione e il controllo delle malattie, in particolare le malattie infettive.

13 Avviso del 16 marzo 2020 delle autorità tedesche, pubblicato sul sito del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

14 Si legga paragrafo successivo, Il “virus straniero” degli Stati Uniti.

15 Coronavirus: ministro Salute tedesco Spahn ringrazia governo italiano per prevenzione, Agenzia Nova, Berlino, 25 febbraio 2020.

16 What historians hear when Trump calls coronavirus “Chinese” and “foreign”, a cura di Catherine E. Shoichet, CNN, 17 marzo 2020.

17 Il riferimento riguardava, nello specifico, Lombardia e Veneto.

18 Proclamation—Suspension of Entry as Immigrants and Nonimmigrants of Certain Additional Persons Who Pose a Risk of Transmitting 2019 Novel Coronavirus, Donald J. Trump, 11 marzo 2020.

19 Italy Travel Advisory, Bureau of Consular Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, 29 febbraio 2020.

20 Dati dal 12 dicembre 2018 al 13 marzo 2020. Bureau of Consular Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

21 Avviso del 17 marzo 2020 delle autorità francesi, pubblicato sul sito del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione.

22 Coronavirus, Macron annuncia serrata come in Italia: “Per almeno 15 giorni si potrà uscire solo per lavoro o fare la spesa. Siamo in guerra”, a cura di F.Q., Il Fatto Quotidiano, 16 marzo 2020.

23 World Health Organization. Dati aggiornati al 17 marzo 2020.

24 In data 2 marzo 2020, www.solidarites-sante.gouv.fr.

25Video su pizza, Canal+ si scusa, Di Maio: pizza con ambasciatore, Agenzia Ansa, 3 marzo 2020.

26 È il dicastero del Regno Unito responsabile della promozione degli interessi del Paese all’estero.

27 Per meglio comprendere il perimetro italiano interessato dalle misure appena menzionate, le autorità di Oltremanica avevano individuato per l’Italia le cosiddette lockdown areas (aree di blocco) che comprendono i Comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano per la Lombardia e di Vo’ Euganeo per il Veneto.

28 Coronavirus: a dozen UK schools send pupils home after Italy trips, a cura di Helen Pidd, The Guardian, 25 febbraio 2020.

29 Avviso del 7 marzo 2020 delle autorità cinesi, pubblicato sul sito del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione.

30 La commissione nazionale della Salute (Cns) in Cina ha confermato il consolidamento, nella settimana dal 9 al 15/03/2020, del trend decrescente dei contagi. A Wuhan, epicentro dellepidemia, – secondo quando si apprende dallAdn Kronos – il 72,9% dei pazienti è stato dimesso. La proporzione di quanti sono guariti in tutta la provincia di Hubei è del 92,7%, mentre per tutta la Cina si arriva al 97,3%. Lultimo bilancio registra 13 nuove vittime per un totale di 3.189 decessi e 11 nuovi contagi per un totale di 80.824. Il numero di casi gravi è sceso da 3.610 a 410.

31 Coronavirus, medici cinesi in Italia. Telefonata tra Xi e Mattarella, affaritaliani.it, 14 marzo 2020.

32 Teleborsa.it. Il dato si riferisce al 6 marzo 2020.

33 La parola inglese che all’ingrosso potrebbe essere tradotta con il termine “scarto” indica in generale una differenza fra due grandezze. La stragrande maggioranza delle volte in cui viene citato dai quotidiani lo spread fa riferimento alla differenza tra i rendimenti dei due titoli di stato, in genere fra l’Italia e la Germania. Cosa significa dunque che lo spread Italia – Germania è salito a 224 punti base? Significa in parole povere che, siccome prestare soldi all’Italia è ritenuto più rischioso che prestarli alla Germania, sul mercato si chiede al Bel Paese il 2,24% in più di quanto non si chieda per lo stesso prestito alla Germania. In altri termini, ciò vuol dire che il rendimento chiesto da chi investe nel debito italiano è cresciuto rispetto a quello chiesto sul debito tedesco. Questo significa che l’Italia è considerata ancora più a rischio rispetto alla Germania che al contrario, è ritenuta più sicura.

34 Il coronavirus sta mettendo in ginocchio il turismo italiano, a cura di S. Inghirami, Agi Agenzia Italia, 26 febbraio 2020.

35 Analisi tecnica, Ufficio Studi Teleborsa.

36 Otto e Mezzo – La7, puntata del 4 marzo 2020.

37 Nel box “Argomenti correlati” di Google Trends è possibile trovare informazioni utili circa gli argomenti correlati che gli utenti hanno cercato e che sono riconducibili al termine di ricerca oggetto di interesse, mentre nel riquadro “Query associate” vengono raggruppate le query (cioè i termini di ricerca) che hanno cercato gli utenti interessati al termine di ricerca che si sta monitorando. In ambedue i casi, a fianco degli argomenti correlati o delle query associate, il punteggio espresso va da 0 a 100 (se si decide di filtrare i risultati selezionando l’impostazione “più cercati”) oppure il punteggio espresso in percentuale relativo all’aumento di interesse degli argomenti correlati e delle query associate (se si filtrano i risultati selezionando l’impostazione “in aumento”).

38 La necessità di sondare la situazione a livello regionale in tempi brevi ha reso necessario il ricorso all’estrazione di un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne o universo di riferimento, ossia del totale dei cittadini residenti in Italia secondo gli ultimi dati Istat 2019. Per questo tipo di indagine è stato utilizzato un campione casuale pari a 1.011 cittadini, pesati per ciascuna provincia, che consente l’inferenza campione- popolazione. Con il campione utilizzato è stato calcolato che il margine di errore relativo ai risultati dell’indagine sul totale dei casi, a livello di significatività del 95%, è compreso fra +/-3,1%. Questo sottoinsieme (campione) dovrebbe rappresentare adeguatamente la popolazione globale, nel senso che, l’informazione ottenuta esaminando lo stesso, dovrebbe possedere lo stesso grado di accuratezza di quella che si otterrebbe esaminando l’intera popolazione. Il piano di campionamento è stato costruito controllando le quote sesso, età e area geografica al fine di omogeneizzare il campo di indagine con la distribuzione effettiva della popolazione italiana. Lo strumento d’indagine, infine, è stato un questionario anonimo che ha consentito a ciascun soggetto intervistato di esprimere liberamente la propria opinione con sincerità, mostrando, senza timore, le proprie aspettative, i propri valori di riferimento e gli atteggiamenti circa i temi oggetto dell’indagine. La rilevazione, infine, è stata condotta attraverso metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) lo scorso 11 marzo 2020.

39 La spesa è stata ottenuta moltiplicando il numero dei potenziali consumatori-turisti (% di chi ha dichiarato che rinuncerà alle vacanze di Pasqua inferita sulla popolazione maggiorenne residente in Italia secondo gli ultimi dati Istat 2019) per 2 giorni (11-12 aprile 2020) per la spesa media giornaliera rilevata.

40 Coronavirus Campania, Confesercenti: “Persi 250 milioni in 15 giorni. Subito stato di crisi”, a cura di Pierluigi Frattasi, Fanpage.it, 3 marzo 2020.

41 La spesa è stata ottenuta moltiplicando il numero dei potenziali consumatori-turisti (% di chi ha dichiarato che rinuncerà alle vacanze estive inferita sulla popolazione maggiorenne residente in Italia secondo gli ultimi dati Istat 2019 per 6,7 giorni (somma della permanenza media dei turisti italiani rilevata dall’Istat relativa al periodo luglio-agosto 2018) per la spesa media giornaliera.

42 Il PIL turistico italiano utilizzato si riferisce al cosiddetto impatto diretto della spesa dei turisti sull’economia stimato con la metodologia del conto satellite del turismo dal WTTC. Per approfondimenti si consiglia PIL del turismo in Italia: quanto vale?, a cura di Antonio Pezzano, Officina Turistica, 26 febbraio 2020.

44 Per un confronto si veda Coronavirus. In Italia “a rischio” ben 4,5 miliardi di spesa turistica, Istituto Demoskopika, Roma 4 febbraio 2020.

45Coronavirus, per il turismo perdite stimate di 7,4 miliardi, a cura di Maurizio Tropeano, La Stampa, 4 marzo 2020.

46 Coronavirus: Federturismo chiede misure straordinarie per il settore. Nota stampa, Federturismo Confindustria, Roma 28 febbraio 2020.

47 Si veda nota 43.

48 L’indice MPi si propone di fornire una misura sintetica nell’ipotesi che ciascuna componente elementare non sia sostituibile con le altre e che tutte abbiano la stessa importanza. Si trasforma ciascun indicatore elementare in una variabile standardizzata con media uguale a 100 e s.q.m uguale a 10.

In questo modo gli indicatori sono indipendenti dall’unità di misura e dalla loro variabilità ed è possibile identificare le unità al di sopra della media (valori superiori a 100) e al di sotto della media (valori inferiori a 100). L’ipotesi di base del MPi comporta l’introduzione di una penalità per quelle unità che non presentano valori bilanciati degli indicatori. La funzione di aggregazione è ottenuta come media aritmetica dei valori standardizzati e viene corretta mediante un coefficiente di penalità che dipende per ogni unità dalla variabilità degli indicatori rispetto al valore medio.

49 Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi provenienti dai Paesi esteri. Dati per regione, Istat 2018.

50 Coronavirus, trasporto aereo in crisi: prenotazioni di voli per l’Italia azzerate in 8 giorni, a cura di Leonard Berberi. Corriere della Sera, 6 marzo 2020.

51 Indagine sul turismo internazionale, Banca d’Italia, 18 giugno 2019.

52 Coronavirus: quanto “pesa” il turismo cinese in Italia, a cura di Alberto Battaglia, Wall Street Italia, 3 febbraio 2020.

53 Cina, pioggia di disdette: “A febbraio zero arrivi”. Già persi 500 mila turisti, a cura di Paolo Baroni, La Stampa, 4 febbraio 2020.

54 Coronavirus, cresce la tensione. E adesso anche il turismo trema, Quotidiano di Sicilia, 29 gennaio 2020.

55 Patanè: «Turismo, per ripartire serve accesso al credito a tasso zero», a cura di Emily Capozucca, Corriere della Sera, 11 marzo 2020.

56 Dati aggiornati al 19 marzo 2020, Protezione Civile.

57 Coronavirus. Provincia Trento: subito operative misure per turismo. Agenzia Dire, 2 marzo 2020.

58 Coronavirus, Battisti (PD): turismo Lazio, governo intervenga. Servono ammortizzatori straordinari. Agenzia Askanews, 5 marzo 2020.

59 Coronavirus: a Roma danni già per 800 milioni. Il Tempo, 03/03/2020.

60 Coronavirus: Donazzan, “Ammortizzatori sociali in deroga, in veneto accordo quadro approvato all’unanimità. AVN, Regione Veneto, 10/03/2020.

61 Coronavirus, assessore Berrino scrive ai ministri dei Trasporti e del Turismo: “Chiesta cassa integrazione in deroga e ammortizzatori sociali per i dipendenti di aziende colpite dall’emergenza sanitaria e interventi immediati per il comparto turistico. Nota stampa, Regione Liguria, 26 febbraio 2020.

62 L’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio invita tutti i settori economici del territorio a riorganizzare il Piemonte dopo l’emergenza Coronavirus. Piemonteinforma, 3 marzo 2020.

63 Coronavirus, Federalberghi toscana: «Il turismo come la zona rossa, misure urgenti o è il disastro», a cura di Guido Fiorini, Il Tirreno, 2 marzo 2020.

64 Coronavirus, in ginocchio turismo e compagnie aeree, a cura di Antonio Michele Santoro e Gioia Salvatori. Euronews, 6 marzo 2020.

65 Coronavirus, chiesto al Governo un piano speciale per turismo, commercio e infrastrutture. Nota stampa, Regione Emilia-Romagna, 06/03/2020.

66 Coronavirus, in ginocchio le imprese. Confcommercio: «Per la Liguria cassa integrazione in deroga e tutte le provvidenze necessarie», a cura di Milena Arnaldi, il Secolo XIX, 3 marzo 2020.

67 Coronavirus, albergatori e politica chiedono misure anticrisi, a cura di Luca Ventrice, Aostasera.it, 4 marzo 2020.

68 “Coronavirus, Scortichini: “Turismo in ginocchio, di questo passo chiuderemo tutti”, a cura di Alessandra Napolitano, Centropagina.it, 27 febbraio 2020.

69 Coronavirus e turismo, 31 per cento di cancellazioni per la prossima stagione balneare siciliana la rilevazione di Cna balneari Sicilia, BlogSicilia.it, 7 marzo 2020.

70 Coronavirus: Giunta, 11,5 milioni a sostegno economia Fvg, Notizie dalla Giunta, Regione Friuli Venezia Giulia, 9 marzo 2020.

71 Il coronavirus colpisce il turismo in Sardegna, Agenzia AGI, 6 marzo 2020.

72 Coronavirus, la Regione stanzia 31 milioni di euro a sostegno tessuto produttivo. Una rimodulazione a sostegno del Turismo e della Piccola Media impresa, Notizie dalla Giunta, Quotidiano dell’Umbria, 27 febbraio 2020.

73 Fonte: Il Sole 24Ore, Norme & Tributi, 3 marzo 2020.

Indice dei grafici

Andamento dei principali mercati azionari mondiali

Andamento dello spread

Il trend del settore Travel & Leisure

Il trend della parola chiave Italia

La “popolarità da Coronavirus” per Paese

Il Coronavirus può condizionare le sue vacanze?

Il livello stimato di contrazione della spesa turistica per i prossimi mesi

Livello di penalizzazione per rinuncia di una vacanza già programmata per regione e per periodo di vacanza

Indice delle tabelle

Arrivi, presenze e spesa turistica dei paesi principali che hanno posto provvedimenti da e verso l’Italia.

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica. Paesi top 15

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Australia

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Austria

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Belgio

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Brasile

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Cina

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Francia

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Germania

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Giappone

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Paesi Bassi

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Polonia

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Regno Unito

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Russia

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Spagna

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Stati Uniti

Contrazione dell’incoming turistico italiano e della spesa turistica per regione. Svizzera