Aby Warburg a Ludwig Binswanger,
30 marzo 1925

Caro dottor Binswanger,

Devo ringraziarLa per due lettere molto cordiali, anche se la prima mi ha portato la notizia, per me molto penosa, della Sua rinuncia per il 25 aprile. Due ragioni mi hanno consentito di rassegnarmi più facilmente: per prima cosa, il Suo scritto precedente mi faceva già sospettare una fuga; che il dottor Kurt si debba di nuovo dipingere con i colori di guerra, ma da guerriero di riserva, non mi sembra motivo sufficiente, perché Lei ha già istruito così bene anche il dottor Benda e il dottor Kolpe [sic] da poter rimanere via un paio di giorni; per seconda cosa, avrò d’altra parte l’opportunità, grazie alla Sua rinuncia, di potermi un giorno mostrare di fronte a Lei in condizioni di salute auspicabilmente migliori, poiché in maggio voglio fare una cura da Heinsheimer a Baden-Baden, che spero mi aiuti a togliermi di dosso una volta per tutte la parte peggiore dei miei fastidi, i crampi vasomotori, causati dal nervus vagus. Dal momento che quest’ultimo ostacolo si presenta in modo molto doloroso proprio in occasione di un discorso a un gruppo più folto di persone, non so se farei di fronte a Lei e a Sua moglie quella bella figura che la mia vanità di convalescente desidera. In cambio deve però decidersi ad accordarmi nel corso dell’anno la gioia di una visita da parte Sua e di Sua moglie, vale a dire non appena l’edificio della Biblioteca, che viene progettato nonostante tutti gli ostacoli, sarà pronto all’uso. Sarà forse difficile che ciò accada prima dell’autunno inoltrato, ma poi deve venire, altrimenti saranno guai. Prima vorrei pregarLa di fare il possibile perché Le riesca di visitarmi una volta da medico-amico a Baden-Baden; potrò allora informarLa più per esteso sullo stato del mio corpus. Per quanto riguarda la cosa principale, sono lieto di riferire che dal colletto in su funziona di nuovo, e che ho di nuovo in mano la direzione della Biblioteca dal punto di vista tecnico, economico e politico, un miracolo che ogni giorno di nuovo mi sorprende e mi aiuta a superare le molte difficoltà che ho incontrato. Anche di ciò posso riferirLe più in dettaglio – come dite voi in Svizzera1 – a voce.

Mi fa molto piacere sentire che le cose vanno così bene nel Suo Istituto; mi farebbe piacere sapere come vanno per alcuni degli altri pazienti, e Le chiederò a suo tempo al riguardo. Sta meglio ***? E che cosa fa **** e soprattutto la signora *****, che La prego di salutare cordialmente, esce più spesso dal cerchio magico delle sue coazioni, senza che Lei debba tirarla fuori di persona? Mi saluti Dieterle, quel bel tipo, da parte dello zio Warburg ci-ci2; penserò io a che si ricordi di me a Pasqua. Ci saluti l’infermiera Lydia: tutti a casa hanno di lei un ottimo ricordo. Alber3 si è adattato magnificamente al servizio in biblioteca.

Con i più cordiali saluti a Lei, a Sua moglie e a tutti i bambini.

Il Suo devoto

Warburg.

Cordiali saluti anche al dottor Benda.