1

Per gli aspetti biografici, abbiamo fatto riferimento all’opera già citata di E. Young-Bruehl, Hannah Arendt. 1906-1975. Per amore del mondo, Bollati Boringhieri, Torino 1994.

2

H. Arendt, Der Liebensbegriff bei Augustin. Versuch einer philophischen Interpretation, Julius Springer, Berlin 1929; trad. it. Il concetto di amore in Agostino. Saggio di interpretazione filosofica, SE, Milano 1992.

3

H. Arendt, Rahel Varnhagen: The Life of a Jewess, East and West Library, London 1958; trad. it. Rahel Varnhagen. Storia di un’ebrea, Il Saggiatore, Milano 1988.

4

Cfr. H. Arendt, Il futuro alle spalle, Il Mulino, Bologna 1981 (19952). In questa seconda edizione segnaliamo anche la premessa di Lea Ritter Santini, pp. V-IX. Il volume contiene saggi su Heinrich Heine, Franz Kafka, Walter Benjamin, Bertold Brecht, Charlie Chaplin.

5

H. Arendt, Men in Dark Times, Harcourt, Brace & World, New York 1968.

6

H. Arendt, On Revolution, Viking Press, New York 1963; trad. it. Sulla rivoluzione, Edizioni di Comunità, Milano 1983.

7

«L’idea che politica e libertà siano correlate [...] percorre come un filo rosso il pensiero e l’agire dell’umanità europea fino ai nostri giorni. Solo i regimi totalitari e le relative ideologie [...] hanno osato recidere questo filo» (H. Arendt, Was ist Politik?, R. Piper GmbH Co KG, München 1993; trad. it. Che cos’è la politica, Edizioni di Comunità, Milano 1997, p. 32).

8

H. Arendt, Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil, The Viking Press, New York 1963; trad. it. La banalità del male. Eichmann in Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964.

9

H. Arendt, On Violence, Harcourt, Brace & World, New York 1970; trad. it. Sulla violenza, Mondadori, Milano 1971.