12. Da Mitra a San Clemente
1 Cfr. a questo proposito, l’approccio critico al rapporto tra neuroscienze e psicoanalisi che abbiamo stabilito nel primo capitolo di A ciascuno il suo cervello, laddove postulavano che neuroscienze e psicoanalisi siano due domini incommensurabili, pur considerando che hanno in comune il punto critico della traccia e della plasticità neuronale, François Ansermet e Pierre Magistretti, A ciascuno il suo cervello. Plasticità neuronale e inconscio, Bollati Boringhieri, Torino 2008.
2 «Non vi è altra causa se non ciò che non funziona» (Jacques Lacan, Il seminario, testo stabilito da Jacques-Alain Miller, edizione italiana a cura di Antonio Di Ciaccia, Libro XI: I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi. 1964, Einaudi, Torino 2003) e «Reale che può pure, lui, non essere determinato» (ibid.).
3 Thomas S. Kuhn, Le rivoluzioni scientifiche, il Mulino, Bologna 2008.
4 François Ansermet, Ce que la psychanalyse peut apprendre aux neurosciences, «Lettre mensuelle. Ècole de la cause freudienne», CCLXXI, 2008, pp. 4-7.
5 Possiamo citare alcune intersezioni evocate i questo libro e che potrebbero essere oggetto di numerosi sviluppi: traccia, plasticità, riconsolidamento, insieme di neuroni, discontinuità, sincronia, detezione di coincidenze, stati somatici, processi omeostatici, stato basale, default mode network. Inoltre il confronto tra neuroscienze e psicoanalisi porta a una critica del determinismo e introduce la questione del divenire al di là dello sviluppo. A proposito di default mode, cfr. i lavori di Raichle citati nel capitolo 14 e il loro commento da parte di Ponce, Etat basal, acte et action, in Pierre Magistretti e François Ansermet (a cura di), Neurosciences et psychanalyse, Odile Jacob-Collège de France, Paris 2010, pp. 73-79.
6 Lacan, Riassunto redatto per l’annuario della Scuola pratica di studi avanzati (1965), in Il seminario, Libro XI cit.
7 Seguendo il Lacan di La scienza e la verità, in Scritti, a cura di Giacomo B. Contri, Einaudi, Torino 2002.
8 Jean-Claude Milner, L’Œuvre claire. Lacan, la science, la philosophie, Seuil, Paris 1995.
9 «Neurons that fire together wire together» (Donald O. Hebb, The Organization of Behavior, John, Wiley & Sons, New York 1949, p. 70).
10 Henri Bergson, Materia e memoria. Saggio sulla relazione tra il corpo e lo spirito, Laterza, Roma-Bari 2009.
11 Christine McBride, The Plot against Narration. Disavowal in «The Spoils of Poynton», «The Henry James Review», XXVIII, 2007, pp. 249-58.
12 «Possiamo soltanto ribadire che nella vita psichica la conservazione del passato è regola più che sorprendente eccezione» (Sigmund Freud, Il disagio della civiltà (1929) in Opere, edizione diretta da Cesare L. Musatti, X: 1924-1929. Inibizione, sintomo e angoscia e altri scritti, Boringhieri, Torino 1978, p. 564).
13 «L’essenziale è interamente conservato, anche ciò che appare completamente scomparso sussiste ancora in qualche forma e in qualche luogo ma sepolto, inaccessibile all’individuo» (Freud, Costruzioni nell’analisi (1937), Opere cit., XI: 1930-1938. L’uomo Mosè e la religione monoteistica e altri scritti, Boringhieri, Torino 1979, p. 541).
14 Ansermet e Magistretti, Redibit, non muerit. Plasticità del divenire e divenire della plasticità, in A ciascuno il suo cervello cit.
15 «Un personaggio originale chiamato Boguslawski ha ultimamente annunciato in una città della Russia l’apertura di una mostra di un genere nuovo: erano semplicemente 480 ritratti fotografici, rappresentanti tutti la stessa persona, lui, Boguslawski, e sempre nella stessa identica posa. Da vent’anni, con una regolarità ammirevole, il primo e il 15 di ogni mese, quest’uomo si recava dal suo fotografo e si trovava ora nella condizione di condividere col pubblico il frutto delle sue fatiche. Non ho bisogno di dirvi che se, in questa massa, si prendevano in considerazione due fotografie contigue sulla parete, si aveva sott’occhio lo stesso Boguslawski, ma se si prendevano la n. 480 e la n. 1, si ottenevano due diversi Boguslawski» (Ferdinand de Saussure, Deuxiéme conference a l’Université de Genève, dicembre 1891, (referenza che ci ha fatto scoprire Claudia Mejia Quijano, Le Cours d’une vie. Portrait diachronique de Ferdinand de Saussure, Editions Cécile Defaut, Nantes 2006).
16 Termine introdotto da Ferdinand de Saussure, cfr. Emile Costantin, Ferdinand de Saussure. Troisième cours de linguistique générale. 1910-1911, «Cahiers Ferdinand de Saussure», LVIII, 2005, p. 261.
17 Cfr. Lacan, L’inconscio freudiano e il nostro e Tuché e automaton, in Il seminario, Libro XI cit.
18 Come sviluppa in modo molto pertinente Eric Laurent nel suo libro, Lost in Cognition. Psychanalyse et sciences cognitives, Editions Cécile Defaut, Nantes 2008.
19 Cfr. a proposito dell’istante come discontinuità lo sviluppo di Giorgio Agamben, in Infanzia e storia, Einaudi, Torino 2007, il capitolo Critica dell’istante e del discontinuo, e infine, su sincronia e diacronia, Che cos’è il contemporaneo?, nottetempo, Roma 2008.
20 Cfr. il colloquio con Pascal Dusapin, in Valentine Dechembre et al., Pascal Dusapin. Composer avec la vie, «La Cause freudienne», LXX, 2008, pp. 213-28.
21 Freud, Progetto di una psicologia (1895), in Opere cit., II: 1892-1899. Progetto di una psicologia e altri scritti, Boringhieri, Torino 1968.
22 In effetti Freud afferma, nella sua lettera del 6 dicembre 1896, che vi sono prima delle associazoni simultanee – ciò che ha già detto in altro modo nel Progetto di una psicologia con il concetto di Gleichzeitigkeit, di simultaneità, questa avendo un carattere inaugurale. A queste associazioni simultanee succedono relazioni causali; è così che ciò che sarà successivo è stato prima simultaneo.
23 Lettera a Wilhelm Fliess del 6 dicembre 1896, in Freud, Lettere a Wilhelm Fliess, Boringhieri, Torino 1986.
24 Ibid.
25 Ibid.
26 Ibid.
27 Freud, Nota sul notes magico (1924), in Opere, X cit., p. 68.
28 Freud, La negazione (1925) in Opere, X cit., p. 197.
29 Mark F. Bear, Barry W. Connors e Michael A. Paradiso, Neuroscience. Exploring the Brain, Lippincott Williams & Wilkins, Philadelphia 2007, p. 564.
30 Ibid., p. 566.
31 «Di conseguenza il processo del pensiero, per quanto sia attraverso di esso che avviene l’accesso alla realtà, il Not des Lebens, che mantiene un certo livello di investimento dell’apparato, si trova nel campo dell’inconscio» (Lacan, Il seminario cit., Libro VII: L’etica della psicoanalisi. 1959-1960, Einaudi, Torino 2008).
32 Cfr. Michel Foucault che commenta Georges Canguilhem: «La vita è ciò che è capace di errore» (Michel Foucault, La vita, l’esperienza e la scienza (1985), in Interventi, colloqui, interviste, Feltrinelli, Milano 1985).