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Copertina
L’immagine Il libro Gli autori
Frontespizio LA BAMBINA DEL LAGO Prologo. Dove si narra del dottor Astorre e di Gialdiffa, sua moglie; di come i due avevano discusso sul nome da imporre alla neonata e di altre amenità. Insomma, cos’è accaduto prima che inizi la storia. Capitolo primo. Viaggiando sulla statale in Balilla (cos’è lo leggerete), il dottor Astorre e Aladina arrivano al paese dal nome strano che faceva sorridere Aladina ogni volta che lo sentiva pronunciare. Capitolo secondo. Dove conosciamo Gilberto, Milcare, la puledrina Morella, il bicchiere del benvenuto, Tina la padrona dell’osteria, piazza Vittorio Giosuè XV, Argentina, Tintinnabula e Gravona. Anche il liguarro, animale che si fa vedere solo da qualcuno, e la formula Oga magoga cadorta. Capitolo terzo. Con la Casona e Cleonice, la stanza dove dormiva Gialdiffa e una lacrima nascosta, un salto sulla nuvola che scricchiola, Gildone e le sue mucche e Libertario podestà socialista. Capitolo quarto. Leggerete di una cena svogliata e della prima notte di Aladina alla Casona. Della Grandequercia e del mondo che nasconde. Dei profumi, sapori e prima colazione in montagna. Dell’incontro di Aladina con Cococo, una gallina che vorrebbe parlare. E della porta della soffitta chiusa misteriosamente a chiave. Capitolo quinto. Con i silenzi di Aladina, il Professore e il ritorno nella storia di Cococo. Si aggiungono Argentina, Tintinnabula e Gravona. Poi, nuovi arrivi: Codanera, che la fa da padrone della Grandequercia; Teresotta e Fringuella. Oltre alla triste sorte di quattro sfortunati giovani che tentarono di esplorare la caverna del fiume. Capitolo sesto. Dove si racconta la triste sorte dei quattro giovani che tentarono di esplorare la caverna, del loro ritorno dopo secoli, del mistero del ponderoso manoscritto, della bacchetta magica, del fuso e del Posso, comando e voglio. Capitolo settimo. Alle prese con un libro di novelle, un genietto malevolo che si prende gioco dei mondi di Aladina, e la strana richiesta della ragazza al dottor Astorre. Capitolo ottavo. Con il Professore che beve il suo liquore di rugiada che non finisce mai, Aladina che s’imbatte nei segreti e nei pericoli del Palazzaccio, ma la curiosità di vederlo è troppo forte e prima di tornare alla Casona.. una brutta sorpresa. Capitolo nono. Dove Codanera e lo strano animale che gli fa compagnia sulla Grandequercia offrono una noce ad Aladina, e Aladina scopre che nascosti nel cavo di un antico castagno ci si sente più sicuri che nel Palazzaccio, protetto da un gigante cattivo e tutto nero. Capitolo decimo. Con Aladina, Teresotta e Fringuella al lago “a sentire le campane”. Incontro con Tina l’ostessa, Milcare del Podetto e Morella. Sentono le campane, ma non quelle che Aladina si aspetta. Capitolo undicesimo. Dove si racconta di muclån, ragazôl, ragâz, zuvnôt e ômen; dove la puledra Morella si vergogna, i ragazzini hanno una scuola strana e strani soprannomi. Chi è Verginia e cos’è il male invisibile. Capitolo dodicesimo. Dedicato a chi gioca in piazza, a chi va al lago, a chi non manda giù soprusi e a chi sente le campane. Capitolo tredicesimo. Con una cena poco piacevole, una notte di studio e una domanda senza risposta. Capitolo quattordicesimo. Dove si passa dal din don al din don dan, e dove vediamo i timori di un padre, l’osteria della Tina come luogo di riflessione, una nuova forma di terapia, la tranquillità di chi ha la visione complessiva e una strana proposta del Professore. Capitolo quindicesimo. Dove si vede il paese e dintorni dall’alto, Aladina non ottiene risposta alla sua domanda, i campanari suonano la mezza, il Professore sta dalla parte della ragazzina e alcune altre cose notevoli. Capitolo sedicesimo. Nel quale anche Aladina passa un bel pomeriggio, ma la vita non è tutta e sempre piacevole. Sorprese ne riserva molte e a volte sgradevoli, come Drago che.. Capitolo diciassettesimo. Nel quale non tutti cenano; con nostalgia si ricorda Gialdiffa, Aladina non è una gallina ma va a letto con le galline, passa una notte fra buio e silenzio e vuole ciò che è suo per testamento, mentre i pazienti del dottore continuano ad aumentare. Capitolo diciottesimo. Dove si è aperta la porta della soffitta. No, non si è aperta. E io ti dico che si è aperta. E invece non si è aperta. Capitolo diciannovesimo. Con la spiegazione di un avvenimento inspiegabile, con la gita al lago e l’incontro con la bella e sfortunata Melania che voleva fare la pittrice. Ci sono anche le virtù e i malefici dell’albero del fuso. Capitolo ventesimo. Dove il diavolo in persona esce dalla Grotta del Cigolo per far del male alle donne. Poi: la madre di Gufo, Verginia. Il racconto di Cleo ad Aladina. La madre è un po’ matta e il figlio disgraziato. Ma Aladina non ci crede. E una storia che Cleonice credeva di aver dimenticato. Capitolo ventunesimo. Dove alcuni avvenimenti spiacevoli sulla via del mercato e al mercato turbano Aladina. Cleo incontra il parroco, che le dice parole incomprensibili, mentre il dottor Astorre si sente impotente e colui che ormai è diventato il suo amico, il dottor Carl Gustav Jung, non gli è di nessun aiuto. Capitolo ventiduesimo. Aladina sente le campane, quindi l’autorità deve intervenire. Due personaggi della storia si incontrano ed espongono diverse teorie sulla fantasia e sulla realtà che lasciano le cose come sono: irrisolte. Ma il podestà ha un piano segreto per risolvere il dilemma e il Professore alcune abitudini da rispettare. Capitolo ventitreesimo. Una passeggiata con panorama e Santuario. Una chiacchierata all’ombra della Grandequercia che non convince Astorre, ma.. Capitolo ventiquattresimo. .. ma alle dieci del giorno dopo si presentano in municipio Aladina, timorosa, Astorre, arrabbiato, e il Professore che si riserva un teatrale colpo di bastone. Capitolo venticinquesimo. Oltre la porta del sotterraneo comincia un viaggio nel passato durante il quale si presenta un certo Stortignaccolo. Aladina scopre, ma non subito, che c’è chi vive ancora sotto il lago e si chiede se è vero o è una fantasia nata dal desiderio che il passato sopravviva. Capitolo ventiseiesimo. Aladina e l’ostessa tornano dal loro viaggio nel passato e Aladina fa una gita al Santuario. Appare il figlio del diavolo, che prima di sparire le mostra un bellissimo disegno trovato non si sa dove. Capitolo ventisettesimo. Dove si racconta di uno strano bambino, o forse un animale, che si presenta alla finestra della stanza di Aladina e la invita a una passeggiata notturna; dove la bambina scopre un mondo sconosciuto alla ricerca del liguarro e che Barbaza non è quello che sembra. Capitolo ventottesimo. Barbaza racconta di bambini scomparsi e di Clara, bianca e delicata come una parpàia. Aladina insegna qualcosa a Gufo, che spera di aver trovato il modo per guarire Verginia dal suo male invisibile. Ma quando sarà la prossima notte di luna piena? Lo aiutano Barbanera e Aladina. Capitolo ventinovesimo. Dove Aladina passa una brutta serata, un romanzo racconta tempi andati e la notte è tormentata dalla Borda, dai pozzi nel sotterraneo del Palazzaccio e dalle grida di Barbaza. Capitolo trentesimo. Dove Gufo mostra la sua abilità di scultore del legno e Aladina la sua di apprendista fattucchiera. Ma gli incantesimi sono difficili di questi tempi. Capitolo trentunesimo. Dove si narra di un fulmine a ciel sereno, di un’onda strana che forse travolgerà i due, di come non si sia mai soddisfatti e se i ragazzini siano riusciti o no a costruirsi il loro fuso del comando. Capitolo trentaduesimo. Nel corso del quale Aladina dorme un po’ troppo e forse sa perché il fuso di Gufo non funziona. E il fulmine? E il tuono? E l’onda che voleva riprendersi il fuso? Cleonice non ha tempo: deve andare a levar le uova per il mercato, mentre Cococo.. Capitolo trentatreesimo. Dove sentiremo di un podestà che ha bisogno del medico, di quando non c’erano i manifesti per comunicare al popolo le decisioni dell’autorità e dell’ultimo Tamburino e, uditeudite, sapremo finalmente il vero nome del paese di Aladina. Capitolo trentaquattresimo. Dedicato all’arrivo di misteriose attrezzature, alla sensibilità di Morella, alla preparazione dell’esperimento e all’incontro fra due personalità note e stimate in tutto il mondo. Manca solo un alalà. Capitolo trentacinquesimo. La domenica tanto attesa rischia di trasformarsi da esperimento scientifico in sagra di paese con spuntini, damigiane, cannelle per succhiare il vino e balli all’aperto a suon di fisarmonica e violino. Per fortuna arriva un autocarro carico di.. Capitolo trentaseiesimo. Se un mattino d’estate un viaggiatore, nella valle del Cigolo.. Interrogatorio per Aladina, inizia l’esperimento, Cleonice si arrabbia e, chissà come e da dove, spunta un Gufo affamato. Capitolo trentasettesimo. Con tuffi di ranocchie, boccheggiar di pesci fuor d’acqua, richiami d’amore del liguarro, gorgogliar di chissà quale animale, forse un gufo: strani suoni escono dalla misteriosa scatola dove si sono accumulati i rumori di una giornata che non capita spesso. E il Cavaliere? Capitolo trentottesimo. Comincia con la malinconia di Aladina e il diario di Gialdiffa; prosegue con la scoperta della biblioteca incatenata del Professore mentre sotto la superficie del lago accadono cose misteriose. Come le passeggiate di anime né morte né vive e altri misteri di Paesangà. Capitolo trentanovesimo. Con i segnali inquietanti che salgono dal lago, le anime vaganti, l’antica sinopia e un paesaggio che Aladina ha già visto. Capitolo quarantesimo. Dove Aladina promette al Professore di accompagnarlo al Santuario, assieme a Gufo, ma Gufo sparisce e Aladina si arrabbia con Astorre. Il Professore sembra improvvisamente ringiovanito. Al Santuario li aspetta una sorpresa. Anzi, due. Capitolo quarantunesimo. Nel quale c’è un sotterraneo che né torce elettriche né lumiere né lanterne possono illuminare e dove Gufo tiene segreto un suo segreto. Resterà tale per chissà quanti secoli. Capitolo quarantaduesimo. Con storie di delitti e mistero: la strana morte di Clara. In osteria incontriamo il nuovo capo nucleo di Culdivalle, tale Zagolin Corrado, che ha sostituito il Panzagrassa Florindo, promosso ad altro incarico. O trasferito per inadeguatezza? Capitolo quarantatreesimo. Si comincia con una breve nuotata nel lago, si continua con una fuga nei boschi, in mutande e scalzi e con la paura per Aladina di essersi perduta. Sennonché un incontro inaspettato la soccorre. Voluto o fortunato? Capitolo quarantaquattresimo. Dove leggeremo della straordinaria passeggiata sotto il lago: la meravigliosa avventura con liguarro, tritoni, sardine, serpentelli e lenticchie d’acqua. Di Paesangà, del ponderoso manoscritto, di Giotto, do’ Vizèz e Stortignaccolo. Capitolo quarantacinquesimo. E ultimo, nel quale anche Gufo ha dei dubbi sui racconti della compagna di giochi. E il Professore cosa ne pensa? Pensa che Giotto non è Giotto ma Giotto e che la sinopia è di carta. Insomma, una gran confusione. Conclusione. Dove il Professore sostiene che i bambini non dovrebbero essere costretti a sdraiarsi sul letto di Procuste. Procuste? Chi è costui? E la storia finisce qui. Per ora. Copyright
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Chief Librarian: Las Zenow <zenow@riseup.net>
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