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Copyright
Pronti a tutte le partenze
Dedica
Epigrafe
A retro va chi più di gir s’affanna
Tu lascerai ogne cosa diletta
Era già l’ora che volge il disìo
Pensa, lettor, se io mi sconfortai
E come amico omai meco ragiona
Ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni
Lo giorno se n’andava, e l’aere bruno
Mosser le labbra mie un poco a riso
Di nova pena mi conven far versi
Vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore
Come sa di sale lo pane altrui
Ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto
Novi tormenti e novi tormentati
Andai, dove sedea la gente mesta
Conosco i segni de l’antica fiamma
Di quella sozza e scapigliata fante
Saltò e dal proposto lor si sciolse
Né la nostra partita fu men tosta
Lo mio maestro, e io dopo le spalle
E io ch’avea d’error la testa cinta
Quelli che vince non colui che perde
Milano, quattro anni dopo
E riposato de la lunga via
Ringraziamenti
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