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Annette teneva Francois a terra. Nessuno di loro aveva delle armi, quindi sembrava che stessero cercando di uccidersi l'un l'altra a morsi. Lanciai un'occhiata a lei, e poi ai miei ragazzi. Ancora non vedevo Juan. Doveva essere dall'altra parte del furgone. Mi fermai, poi lanciai una lama quando notai che la mano di Hatchet stava cominciando a scivolare verso il coltello che aveva nel petto. Gli finì precisamente in fronte.
«La prossima ti darà il colpo finale» ringhiai. «Non mettermi ulteriormente alla prova.»
Juan fece un volo sopra il furgoncino. Era ammaccato su tutto il corpo, ma la sua frequenza cardiaca era stabile. Maledettamente alta, ma stabile, e io saltai per afferrarlo prima che si schiantasse al suolo.
«Guarda dove vai» dissi con un rapido sorriso, mentre lo rimettevo in piedi e poi saltavo sul tettuccio del furgoncino. Da quel punto d'osservazione più alto, vidi il vampiro biondo con cui aveva combattuto Juan che stava quasi per raggiungere la catasta di armi. Non esitai, ma mi spinsi giù dal lato del furgone come se fosse un trampolino e mi scagliai contro di lui. Cadde violentemente, mentre lo tenevo per la schiena.
«Juan, assicurati che quei due vampiri non si strappino i coltelli che hanno addosso!» riuscii a gridare prima che un gomito in faccia m'interrompesse. Ohi ohi ohi! Mi si ruppe il naso e sentii il sapore del sangue. Il che, però, non m'impedì di restituire il favore sbattendo il viso del vampiro contro il pavimento, cosa che produsse uno scricchiolio soddisfacente.
«Ora siamo pari» ansimai, poi tirai fuori un coltello dagli stivali e glielo conficcai precisamente nella schiena. «E ora sono in vantaggio io.»
«Cat, attenta!» urlò Cooper.
Alzai di scatto la testa per vedere un altro vampiro che mi volava incontro. Allungai una mano negli stivali... e non trovai niente. Non avevo più coltelli, e nemmeno il tempo di scappare.
Poi il vampiro fu improvvisamente gettato di lato. La testa di Tate comparve dal groviglio di membra volanti. Doveva essere atterrato sul vampiro all'ultimo secondo. Mi diressi carponi verso i coltelli d'argento, graffiandomi terribilmente le ginocchia sul cemento, ma mi ritrovai con tante adorabili lame luccicanti.
«Attenti!» annunciai. I miei ragazzi si accucciarono subito, quei pugnali finirono dentro carne non-morta, provocando nuove urla. Tate saltò all'indietro sul vampiro che aveva cerato di tendermi un agguato, e gli lanciai una lama che prese on una mano sola prima di dirigerla nella schiena del vampiro.
«Non ruotarla, non ruotarla!» gli ricordai, unendomi al combattimento di Cooper.
Cinque minuti dopo avevamo finito. Francois era l'ultimo vampiro a essere preso in trappola, e quando lo tirai via da Annette, sistemandogli fermamente un coltello nella schiena, a stava ancora maledicendo.
«Perché?» le chiese infine, con un tono che rendeva le parole quasi incoerenti.
Annette era tutta ricoperta di sangue, un po' suo, un po' di Francois. Con quella pelle perfetta e il sangue rappreso che la rivestiva di rosso, sarebbe potuta passare per una Sissy Spaek tutta curve alla fine diCarrie - Lo sguardo di Satana.
«Lo vedi chi è?» domandò bruscamente a Francois, con uno scatto della testa nella mia direzione. «Il tuo signore la vuole. Il mio signore la ama. Mi dispiace, Francois, ma io sono fedele a Crispin, non a Ian.»
Condussi Francois verso il furgone, dove Annette cominnciò ad avvolgergli il nastro adesivo intorno ai polsi. Normalmente non sarebbe bastato a trattenere un vampiro, ma troppi guizzi avrebbero spinto il coltello nel cuore di Francois, e lui lo sapeva.
«Tanto valeva che mi uccidessi» osservò amaramente Francois. «Perché sarà quello che farà Ian quando scoprirà che siamo stati ingannati e abbiamo fallito.»
«Non credo» replicai. «Altrimenti dirò a tutti che a febbraio Ian è caduto nella stessa trappola. Vedi, Francois, l'ho avuto nella stessa posizione in cui sei tu adesso, e Ian sembra proprio il tipo arrogante che non vorrebbe che diventasse di dominio pubblico. Se voi ragazzi vi comportate bene, vi prometto che vivrete per mordere un altro giorno.»
Tate si avvicinò. Si tolse la camicia e me la porse.
«Ti sta ancora sanguinando il naso, Cat.»
Già, lo sapevo. Ne sentivo il sapore, perché mi stava lentamente gocciolando in bocca. Mi strofinai il viso con la carni-cia di Tate. Dopo aver finito con i polsi di Francois, Annette si ferì il palmo di una mano, tenendolo a un centimetro da me.
Incrociai il suo sguardo... E poi mi portai la sua mano alla bocca. Il taglio era stato profondo, e sebbene la ferita fosse guarita all'istante, il sangue che aveva fatto uscire rimase. Lo succhiai per un secondo, notando con indifferenza che lei aveva un sapore diverso da Bones, poi sentii il naso pizzicare mentre guariva.
«Grazie» dissi, lasciando ricadere la sua mano.
Un lieve sorriso le increspò le labbra. «Non vorrei che il visino ti si sciupasse proprio adesso, no? Dopotutto, hai un'altra festa a cui andare.»
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Ringraziamenti
Incipit
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