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Esegesi dei luoghi comuni
Indice INTRODUZIONE
Un dopo Bouvard e Pécuchet?
NOTA ALLA TRADUZIONE ESEGESI DEI LUOGHI COMUNI
A RENÉ MARTINEAU* I. Dio non chiede mai troppo II. Niente è assoluto, tutto è relativo III. Il meglio è nemico del bene IV. L’ospedale non è fatto per i cani V. La povertà non è vizio VI. Nessuno al mondo è perfetto VII. I disonesti temono la luce del sole VIII. I bambini non chiedono di nascere IX. Bisogna mangiare per vivere X. Non si può vivere senza danaro XI. Far produrre il danaro XII. Gli affari sono affari XIII. Ho la legge dalla mia parte XIV. Non è possibile avere tutto XV. Non tutti possono essere ricchi XVI. Bisogna morir ricco XVII. Quando si è in commercio... XVIII. Non ci si rifa XIX. La medicina è un sacerdozio XX. Tutte le opinioni sono rispettabili XXI. Sono come san Tommaso... XXII. Me ne lavo le mani come Pilato XXIII. Predicare nel deserto come san Giovanni XXIV. Essere nelle nuvole XXV. Essere come si deve XXVI. Essere pratici XXVII. «Stare a cavallo» sui princìpi XXVIII. Essere poeta in determinate ore XXIX. Essere in stato interessante XXX. Bisogna essere del proprio secolo XXXI. Non si deve essere più cattolici del Papa XXXII. Tutti i gusti esistono nella natura XXXIII. Non sempre conviene dire tutte le verità XXXIV. Complicarsi inutilmente la vita ovvero Cercare di far suonare mezzogiorno alle due XXXV. Ci sono dei limiti che non bisogna sorpassare XXXVI. Ogni eccesso è difetto XXXVII. Bisogna stare nel branco ovvero Ululare con i lupi XXXVIII. Soltanto la verità offende XXXIX. Per ambizione si perdono i grandi uomini XL. Non siamo sulla terra per divertirci XLI. Non sono un santo XLII. Non mi reputo migliore di quel che sono XLIII. La parola è d’argento e il silenzio è d’oro XLIV. Mi son ben meritato il riposo XLV. Il danaro non fa la felicità, ma... XLVI. Rientrare nel denaro speso XLVII. Tutti devono vivere XLVIII. Tutte le strade portano a Roma XLIX. Parigi non è stata costruita in un giorno L. La pioggia e il bel tempo LI. Il fior fiore della gente perbene LII. L’onore delle famiglie LIII. I doveri del mondo LIV. L’abitudine è una seconda natura LV. Non c’è piacere dove c’è disagio LVI. Non c’è gioia senza dolore LVII. Non si fa la frittata senza rompere le uova LVIII. Non ho spiccioli LIX. Potrei essere vostro padre LX. Si muore una volta sola LXI. Beato lui, non soffre più! LXII. È morto senza accorgersene LXIII. Si direbbe che dorma LXIV. È morta come una santa LXV. Bisogna rispettare i morti LXVI. I morti non possono difendersi LXVII. Non sono un servo io ovvero Quando si allatta LXVIII. Non ho bisogno di nessuno LXIX. I grandi dolori sono muti LXX. «Quo vadis?» LXXI. La più bella fanciulla del mondo non può dare che quello che ha LXXII. Nessuno è tenuto all’impossibile LXXIII. Un uomo avvisato ne vale due LXXIV. Che volete! l’uomo è uomo LXXV. Col cielo ci s’aggiusta sempre LXXVI. Ci si conosce nell’altro mondo LXXVII. I preti sono uomini come tutti gli altri LXXVIII. Ognuno per sé e il buon Dio per tutti LXXIX. Andarsene tranquilli per la propria strada LXXX. Non valere quanto il diavolo LXXXI. Lamentarsi che la moglie è troppo bella ovvero Non essere mai contento LXXXII. Ammazzare il tempo LXXXIII. Avere sempre la battuta pronta LXXXIV. Assicurare l’avvenire ai figli LXXXVI. Fare un buco nella luna ovvero Squagliarsela senza pagare Farsi un proprio buco ovvero Farsi una posizione LXXXVII. Tenere il piede in due staffe 35 LXXXVIII. Vendere la pelle dell’orso... LXXXIX. Perdere le proprie illusioni XC. Soffrire le pene del martirio XCI. Seppellirsi nel chiostro XCII. Cercare il pelo nell’uovo XCIII. Stendere la mano XCIV. Rispettare le convenienze XCV. Essere in buona fede XCVI. Non essere il primo venuto XCVII. Fare le prime scappatelle ovvero La gioventù deve divertirsi ovvero Non siamo di legno XCVIII. Fare un buon matrimonio XCIX. Prefiggersi il matrimonio come finalità C. Farsi una ragione CI. Metter su un affare CII. Incoraggiare le belle arti CIII. Dalla discussione viene la luce CIV. Chi sente soltanto una campana sente soltanto un suono CV. Il sole splende per tutti CVI. Tutti hanno più spirito di Voltaire CVII. Chi vuol provare troppo, prova niente CVIII. Non è mai troppo tardi per fare bene CIX. A poco a poco l’uccello si costruisce il nido CX. I piccoli ruscelli formano i grandi fiumi CXI. Non si può essere ed essere stato CXII. Se la gioventù sapesse, se la vecchiaia potesse... CXIII. Se si sapesse tutto! CXIV. Non si può pensare a tutto CXV. Non si possono fare due cose insieme CXVI. Ogni cosa a suo tempo CXVII. Il tempo è danaro CXVIII. Il danaro non ha odore CXIX. Più si fa i matti, più ci si diverte CXX. Non è oro tutto quel che brilla CXXI. Non bisogna scherzare col fuoco CXXII. Il buon Dio CXXIII. La Natura CXXIV. La Scienza CXXV. La Ragione CXXVI. Il Caso CXXVII. La notte dei Medioevo CXXVIII. L’Inquisizione CXXIX. La notte di san Bartolomeo CXXX. In tutte le religioni c’è del buono CXXXI. Avere una falsa coscienza Esagerare CXXXII. Non bisogna vedere troppo nero CXXXIII. Le disgrazie tornano sempre utili CXXXIV. Saper attendere CXXXV. La salute innanzitutto CXXXVI. Dio non fa più miracoli CXXXVII. Non sono più stupido degli altri CXXXVIII. Il fine giustifica i mezzi e Con i centesimi si fanno i milioni CXXXIX. Mostrare cuore saldo ad avversa fortuna CXL. Aver cuore, buon cuore CXLI. Avere amor proprio CXLII. Avere facilità nel lavoro CXLIII. Avere fortuna CXLIV. Avere pane in tavola CXLV. Mantenere delle ballerine CXLVI. Gli assenti hanno sempre torto CXLVII. Il danaro scompare CXLVIII. Voglio dormire tranquilla CXLIX. Non voglio morire come un cane CL. Gli amici dei miei amici sono i miei amici CLI. Vi parlo da amico CLII. La lettura preferita CLIII. Il cuore in mano e Le lacrime di coccodrillo CLIV. Essere figlio delle proprie azioni CLV. Cherchez la femme! CLVI. La donna onesta CLVII. Il coraggio civile CLVIII. Non tutto è roseo nella vita CLIX. Gli anni belli dell’infanzia O François Coppée*!... CLX. Il buon tempo antico CLXI. C’è un Dio per gli ubriachi CLXII. L’appetito viene mangiando CLXIII. Si presta soltanto ai ricchi CLXIV. Nessun mestiere è inutile CLXV. La notte è fatta per dormire CLXVI. L’occasione fa l’uomo ladro CLXVII. Non c’è fuoco senza fumo CLXVIII. Tra due mali bisogna scegliere il minore CLXIX. Non si è oro di coppella ovvero Quello che si addice alle giovinette CLXX. La critica è facile ma l’arte è più difficile CLXXI. Sono filosofo o l’Anno quaranta CLXXII. Una volta sola non costituisce abitudine CLXXIII. Non ci voleva proprio! CLXXIV. I figli sono come noi li facciamo CLXXV. Bisogna farsi un nome CLXXVI. Si fa quel che si può CLXXVII. Si... CLXXVIII. Tutti gli uomini sono fratelli CLXXIX. Tutto o niente CLXXX. Quel che donna vuole, Dio lo vuole CLXXXI. Chi paga i debiti si arricchisce CLXXXII. Quando il diavolo diventa vecchio si fa eremita CLXXXIII. Che cosa facevate nel 1870? Epilogo
ESEGESI DEI LUOGHI COMUNI
Nuova serie ALLA MIA CARA PICCOLA AMICA ELISABETH JOLY* PRELUDIO
Bisogna mettersi alla portata di tutti
I. Dividere con l’ospite quello che si ha la fortuna di avere in pentola ovvero Quando ce n’è per due ce n’è per tre II. La scelta di una carriera III. Un vagabondo ovvero Un uomo senza confessione IV. Un uomo di peso V. Promettere più burro che pane VI. Mangiare prima il pane bianco VII. In modo onesto VIII. Pagate e sarete presi in considerazione IX. È il primo passo che costa X. Mettere l’aratro innanzi ai buoi XI. Conti... chiari, amicizia lunga XII. Portare fortuna. Portare disgrazia XIII. Tappare il buco XIV. Avere un cattivo affare per le mani XV. Stare sui carboni ardenti XVI. Avere a proprio carico XVII. Fare la propria strada XVIII. Fare cerimonie XIX. Fare bene le proprie cose XX. Mandare a dire a qualcuno tante cose XXI. Fare del bene attorno a sé XXII. Fare del proprio meglio XXIII. Fare la vita XXIV. Fare fortuna XXV. Fare il buono e il cattivo tempo XXVI. Fare la carità XXVII. Fare l’amore XXVIII. È meglio fare invidia che pietà XXIX. Fare un po’ di toeletta XXX. Fate come se foste a casa vostra XXXI. Farsi una pinta di buon sangue XXXII. Le cose migliori hanno un tempo solo XXXIII. Una gioia non arriva mai sola XXXIV. Anche le buone compagnie si devono sciogliere XXXV. Essere un uomo ordinato XXXVI. Avere un bel tupé XXXVII. Dar prova XXXVIII. Aver parecchie corde al proprio arco XXXIX. Avere i piedi ben al caldo ovvero Aver fieno nei propri stivali XL. Avere un cuore d’oro XLI. Avere come testimone la propria coscienza XLII. Badare al solido XLIII. È meglio aver da fare con Dio che con i suoi santi XLIV. La religione è così consolante! XLV. La riserva mentale XLVI. Leggere tra le righe XLVII. Leggere a mente riposata XLIX. Come uno si fa il letto, così dorme L. Mettere acqua nel vino INTERMEZZO. Fare bene e lasciar dire LI. Il latino maccheronico LII. Il latino intercalato nel discorso è un affronto all’onestà LIII. Il latino è una lingua morta LIV. Ci perdo il mio latino ovvero Non ci capisco un’acca LV. Il matrimonio è una lotteria LVI. Ingannare il proprio marito LVII. Non ci si sporca che col fango LVIII. Il fuoco purifica tutto LIX. Tener conto del fuoco ovvero Salvare il salvabile LX. Il fuoco sacro Il fuoco della creazione Il fuoco di paglia LXI. Gettare olio sul fuoco LXII. Scherzare col fuoco LXIII. Stare tra due fuochi LXIV. Gettarsi nel fuoco per qualcuno LXV. Il battesimo del fuoco LXVI. Dove avete preso le belle cose che dite? LXVII. Siete un originale LXVIII. L’Onore LXIX. L' Onestà LXX. È meglio sentire questo che essere sordo LXXI. Dove non c’è niente, il re perde i suoi diritti LXXII. Essere in galera. Essere in onore LXXIII. Essere in dolce compagnia LXXIV. A la guerre comme à la guerre LXXV. Per tutto c’è un inizio LXXVI. Niente è eterno LXXVII. Un’aurea mediocrità LXXVIII. Gli estremi si toccano LXXIX. Essere benpensante ovvero Indietreggiare per saltare meglio LXXX. Adempiere ai propri doveri religiosi LXXXI. Lavorare è pregare LXXXII. Il Fanatismo LXXXIII. La parola di Dio LXXXIV. Una vita edificante LXXXV. Non saper più a che santo votarsi LXXXVI. L’uomo propone e Dio dispone LXXXVII. Atteso come il Messia LXXXVIII. Chi dà ai poveri presta a Dio LXXXIX. Nessuna nuova, buona nuova XC. Rendere chiara la propria religione XCI. Fare due centri con la stessa pietra ovvero Prendere due piccioni con una fava XCII. Prendere parte al lutto di qualcuno XCIII. Servo vostro e di tutto cuore! XCIV. Altro è promettere e altro è mantenere XCV. Avere delle speranze XCVI. Fare una bella morte XCVII. Perdersi in congetture XCVIII. A mali estremi rimedi estremi XCIX. La scienza non ha detto l’ultima parola C. Non parlo a caso CI. Non sono nato ieri CII. Il tempo passato non ritorna più CIII. Da che mondo è mondo CIV. Dove andiamo? CV. Aver danaro CVI. Conosco solo il danaro CVII. Non sputo sul danaro CVIII. Mettere da parte un po’ di danaro CIX. Chi muore non si porta dietro il danaro CX. Il buon Dio è il danaro CXI. Non si conosce il colore del proprio danaro CXII. Far credito, aprire un credito CXIII. Essere oberato, crivellato di debiti CXIV. Gettare il danaro dalla finestra CXV. Cercar di far quadrare il pranzo con la cena ovvero Cercar di riunire insieme le due estremità CXVI. Costa un occhio CXVII. Il modo di donare vale più di ciò che si dona CXVIII. Nomea reputata val più di veste dorata CXIX. Non ho fatto ancora i miei conti CXX. Errore non paga debito CXXI. Ritirare dal gioco la propria posta CXXII. Ritirarsi dagli affari CXXIII. Tutti i nodi vengono al pettine ovvero Dopo di noi il diluvio CXXIV. Il giorno più bello della vita CXXV. Vivere la propria vita CXXVI. Vedere la morte in faccia CXXVII. E così via, per non dire del resto ovvero Faccio grazia degli altri, anche dei migliori CONCLUSIONE INDICE DEI NOMI Note al testo
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Chief Librarian: Las Zenow <zenow@riseup.net>
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