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Introduzione
Contro tutto e contro tutti (di Marco Travaglio)
Forza Mafia (di Marco Lillo)
Cronologia
La Sentenza
TRIBUNALE DI PALERMO Corte di Assise - Sezione seconda
Parte prima
Generalità
Premessa
Parte seconda
Massimo Ciancimino: i reati contestati e l’inattendibilità delle sue dichiarazioni quale “testimone” della c.d. “trattattiva Stato-mafia”
I. La contestazione del reato di calunnia cui al capo E
II. Le dichiarazioni rese da Massimo Ciancimino nel presente dibattimento
III. Conclusioni sulla attendibilità del dichiarante Massimo Ciancimino
IV. Il reato di calunnia contestato a Massimo Ciancimino
V. Il reato di concorso esterno nell’associazione mafiosa contestato a Massimo Ciancimino (capo D)
Parte terza
La c.d. “trattativa Stato-mafia” ed il reato di minaccia a Corpo politico nel biennio 1992-1993
I. Premessa storico-giuridica
II. Gli antefatti
III. L’avvicendamento del Ministro dell’Interno Vincenzo Scotti
IV. L’accelerazione dell’esecuzione dell’omicidio del Dott.Borsellino
V. I contatti dei Carabinieri con Vito Ciancimino
VI. Le azioni e le omissioni di Subranni, Mori e De Donno durante i contatti con Vito Ciancimino
VII. La conferenza stampa del Generale Cancellieri in occasione dell’arresto di Salvatore Riina. La conferma della “trattativa Stato-mafia” nelle parole di Subranni e Mori
VIII. La conferma dell’accettazione della “trattativa Stato-mafia” da parte di Salvatore Riina
IX. Le dichiarazioni di Pino Lipari
X. La “vicenda Bellini”
XI. Le risposte di Riina alle sollecitazioni di dialogo
XII. L’anomalia investigativa della mancata perquisizione del “covo” di Riina
XIII. Le dinamiche interne a Cosa Nostra dopo l’arresto di Salvatore Riina
XIV. Le stragi del 1993
XV. Considerazioni sui tempi della trattativa
XVI. L’avvicendamento del direttore del DAP Nicolò Amato
XVII. Le conferme delle conclusioni sulle ragioni dell’avvicendamento del Direttore del DAP Amato
XVIII. La nomina dei nuovi vertici del DAP
XIX. La nomina di Francesco Di Maggio a Vicedirettore del DAP
XX. I rapporti tra Adalberto Capriotti e Francesco Di Maggio
XXI. La linea del DAP dopo la nomina dei nuovi vertici
XXII. Gli effetti delle bombe di Milano e Roma del 27-28 luglio 1993
XXIII. I rapporti di Francesco Di Maggio col Capo della Polizia Parisi
XXIV. I rapporti di Francesco Di Maggio con i Carabinieri
XXV. La linea del DAP dopo le bombe di Milano e Roma del 27-28 luglio 1993
XXVI. La mancata proroga dei decreti applicativi del regime del 41-bis in scadenza nel mese di novembre 1993
XXVII. Le ragioni della decisione del Ministro Conso
XXVIII. La voluta riservatezza della decisione del Ministro Conso
XXIX. La consapevolezza della trattativa da parte di Francesco Di Maggio
XXX. La “soffiata” di Mario Mori al giornalista Nicola Rao
XXXI. I tentativi della mafia di rinnovare la trattativa attraverso i Carabinieri
XXXII. Le conferme investigative sulla comune strategia delle principali organizzazioni mafiose attive in Italia.
XXXIII. La Falange Armata
XXXIV. La latitanza di Bernardo Provenzano
XXXV. La mancata cattura di Benedetto Santapaola nell’aprile del 1993
Parte quarta
Segue: il reato di minaccia a corpo politico nei confronti del Governo Berlusconi
Premessa
I. La figura di Marcello Dell’Utri nelle sentenze irrevocabili acquisite agli atti
II. Le risultanze dell’istruttoria dibattimentale
III. Il ruolo di Marcello Dell’Utri nelle vicende del 1992
IV. La rinnovazione della minaccia nei confronti del Governo Berlusconi
Parte quinta
Le intercettazioni ambientali effettuate nel corso del dibattimento
I. Le intercettazioni ambientali delle conversazioni in carcere tra l’imputato Salvatore Riina e il detenuto Alberto Lo Russo
II. Le intercettazioni ambientali delle conversazioni in carcere tra l’indagato del medesimo reato in separato procedimento Giuseppe Graviano e il detenuto Umberto Adinolfi
Parte sesta
Le singole posizioni degli imputati del reato di minaccia a Corpo politico
I. I mafiosi
II. I Carabinieri
III. L’intermediario di Cosa Nostra Marcello Dell’Utri
Parte settima
Il reato di falsa testimonianza contestato a Nicola Mancino
I. La testimonianza resa da Nicola Mancino il 24 febbraio 2012 nel processo a carico di Mario Mori e Mauro Obinu
II. La contestazione di reato nei confronti di Nicola Mancino
III. Gli ulteriori elementi di prova non esposti nelle precedenti parti della sentenza
IV. La valutazione delle risultanze e le conclusioni sul reato di falsa testimonianza contestato a Nicola Mancino
Parte ottava
Il trattamento sanzionatorio
I. Le aggravanti del reato di minaccia a Corpo politico di cui al capo A) della rubrica
II. L’insussistenza della prescrizione del reato di minaccia a Corpo politico di cui al capo A) della rubrica
III. La circostanza attenuante della collaborazione per l’imputato Giovanni Brusca e la conseguente prescrizione del reato
IV. Le pene per gli imputati condannati
Parte nona
Le azioni civili
I. Il risarcimento del danno alle parti civili costituite
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