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Index
Copertina
L’immagine
Il libro
Frontespizio
Introduzione di Eraldo Affinati
Nota biografica
Bibliografia
POESIE
SOMIGLIANZE (1976)
I. L’ASCOLTO (1974-1975)
I suoni giunti
Essere trovati
“T. S.”(I-II)
L’immunità avara
La luce sulle tempie
Le cause dell’inizio
Controluce
All’incrocio di ed…
Una generosità
Litanie
La lentezza
La radio
(Nessuno smentisce)
Nel punto
La passeggiata
Largo pomeridiano
Dove tutto è in relazione
La frazione
Laggiù senza
Altro di un altro
I sassi nel fango tiepido
Dovunque ma non
Il corridoio del treno
Una lettera d’amore
L’ordine
Lo scheletro del pesce
Per continuare
Fioritura
Se non esci
Questo o qualcos’altro
Due nelle forze
La ragione
Viene la prima
La posizione
Questo poco
La finestra
Stineda
Un altro tempo
La selezione
Ora se questo dono
Voci sotto il giorno
Manovre per l’attimo
Diventare
La stazione senza treni
“Solo compenso a questa perdita non ti sia dato conoscere i limiti precisi di ciò che hai perso”
Esterno
II. INTERVALLO E FINE (1973-1974)
Un secondo
La somiglianza
Essere qui
Le sentinelle
Non c’è ragione
Bisognava
Ogni metafora
Un perdente
Terza storia di A.
L’isola sarà guardata nella sua bellezza
STP
Seconda parte
Un tempo vicino al corpo
Ora
Soltanto
Verso un luogo
Chi ha osato
Il sorriso
III. LA MATERIA (1970-1972)
Una prova
L’idea centrale
La riunione
Le vendette incerte
Prima ancora
Le terre
Lo stato conferito
Tutti
La vincitrice
Tenterà
Latitudine
Guido, la tua ritrovata è barocca
Parole per il figlio (I-III)
La parte
IV. MOVIMENTI BREVI (1975)
Dopo, là (1-8)
Imminenza e condizione
Il sogno delle tinte grigie
La meraviglia mediata
Constatazione dei minuti
Il sogno di Gatta Danzante
Forma
A un nemico
Deviando
Differire
Entroterra
I sicari
Un
L’incidente
Né punto né linea
La gita con gli alunni
Confine
Nella stanza
La musica
Allora l’acqua
Lo spazio
Adesso
Novembre e febbraio
MILLIMETRI
I bastoni
Ora c’è la disadorna
Nati sulla terra
Quando mordono
Per voi che
Questi succhi
Con occhi nella visiera
Quando le mani, a mezzaluna
Non so come la terra
La testa cade a piombo
Dicerie di un crocifisso, spighe
Ha sillabe diventa
Ossa in puro scatto e
La goccia pronta per il mappamondo
Al timone di una goccia
Noi portiamo alla terrestre
Animali
Prendete allora
Sorride un vivo
Se un urlo ha visto
Ma il pane nelle fermate
C’è una mano che inchioda
Giunge luglio per i morti
Un maestro
Città nel costume rosso e celeste
Sono ancora loro
I camion, in punta di secolo
Non puoi tacere
Fanghiglia e forti gatti
TERRA DEL VISO
I. NELLA STORIA
Le squadre
Sotto la scure silenziosa
Lettera da Vignole
Ferire femmine
Nella storia
Nessuno ma tornano (I)
Nessuno ma tornano (II)
Un ateismo
Ronefor
Si ferma, incontrastato, un inverno
Per ivano fermini
A.
Nel giugno di un incubo
Locativo
31 Agosto 1941
Via Prospero Finzi
Rettangolo
Colloquio con il padre (I)
Colloquio con il padre (II)
Esterno
Ritrovo una sintassi
Kesa-gatame
Luci di una malattia
Viso interno
Dopo i millimetri
Brasadé
Nei polmoni
Parlando a Dario
L’uccisione
L’ultimo
Cronologia
Antela
Rimanendo
Memoria (I)
Memoria (II)
Memoria (III)
II. PEZZI DI RAGIONE
I. «Guidando nemici ormai ciechi»
II. «Dietro i vetri non c’è nessun agguato»
III. «Da lontano frasi raggiungono qui la testa»
IV. «In mezzo ai fischi dello stadio»
V. «Poi le strade ci hanno condotto»
VI. «Qualcosa che senza rumore prosegue»
VII. «Sopra i cappotti la sostanza preme»
VIII. «Due braccia prive di decimali, corpo vinto»
IX. «L’universo che vacillava e i cani»
X. «Marciapiede in cui scorre una mestruazione»
XI. «Brancolante nell’uomo, e più tardi»
XII. «Gli occhi che urtavano contro il neon»
XIII. «Tutto in quella ruota, fine del samurai»
XIV. «Contrasto sommato nel piede destro fermo»
XV. «Oppure, rivestendo panni logori»
XVI. «Abbiamo camminato verso un perfetto nulla»
III. PER QUALI RAGAZZI?
Ti benderai?
Con i remi spezzati si imbarcarono
Tra i Salesiani
Leggenda del lago di Garda
Leggenda del Monferrato
Testimoni oculari
DISTANTE UN PADRE
I. QUARTO O QUINTO PIANO
Anno
“È possibile portare soccorso agli assediati. È possibile capire l’estate”
Riga
Aria festiva per il terzo modo di vivere
Le costanti del tempo
Lo straccio caduto nei fossi
Nube, nulla
Il cinema demolito
Cantica
Hantey
Scambiandosi l’agenda
Terzo tempo del dramma in atto
Ii
Sala parto
Il saluto che mi restò in comune
Seconda decade
Qualcosa che resta stracciato
Talvela
Iscrizione (I-II)
L’ora legale
Telegramma
Proteggimi mio talismano
Tre nel dodici
Maestri campionesi
“Verso la mente”
II. VIDERO TUTTI
Semicerchio in terra battuta
In nome della via
Nominativo
Sabato pietre
L’ora di punta
Nadiella
India immensa idea
Traducendo invano
Todeti
Deiva
L’analisi del periodo
Sabato vivi
La costruzione della luce
Esercizio con le statue
Il narratore
Periodico di legge
“È vietato scambiarsi le posate”
Gruppi con braccio di gioco
Edificio su scala
Milano
Tartarughe dal becco d’ascia
Tempo continuato
Il programma di Hilbert (I-VII)
III. RACCONTO ALLE SEDIE
Pubblico impiego
Intuizione finita
Remo nel gennaio conosciuto
Acoimeti
La razione di terreno
Segnalazioni mediante fuochi
E.C.T.
Le parità
Oppure niente
Cromocentro
Chilometri mancanti
Leggendo sino all’improvviso
Mezzo alfabeto
La distribuzione dei vestiti
Cento giorni dopo l’infanzia
Erre lunga
La marchiatura
Nel tropico razionale
Bombay con due fotografie
Juròdivij
Indicativo presente
La fascia da bocca
Annuario
Equinozio
Allegro feroce
Linn, l’avvicinamento (I-VI)
IV. LE TERRE GIALLE
Stansa
Lëttra a Claudio
Suonerà una scelta orchestra
Riassunto dal paradis
Cansó sperdua
Manreisa
Na storia di A.
Notiziario delle sette e trenta
Cansó dal genar sücc
Majno della Spinetta
Staseira
Stampe con lettera
Prümma ancura
BIOGRAFIA SOMMARIA
I. L’OCEANO INTORNO A MILANO
I. «Milano lì davanti, lì davanti»
II. «Ecco le corse infantili»
III. «Ore e ore a colpi di lima, un mese intero»
IV. «Vita che è solo vita»
V. «Ed è Milano: silenzio che chiama le cose»
VI. «Nostra Signora degli insonni»
VII. «Il principio che strinse le tempie»
VIII. «Si è spenta la luce traforata del citofono»
IX. «“Guarda, con la nebbia scende sull’Alzaia»
X. «Quando si unisce in noi il soprassalto»
XI. «L’oceano lì davanti, lì davanti»
XII. «E l’orbita fissa quei pioppi»
XII. «Nello stridere delle lenzuola abbiamo chiesto»
XIV. «Nel capogiro delle tangenziali»
XV. «Milano lì davanti, lì davanti»
II. RINGRAZIAMENTO
Un nome della fine
Storiografia
Prenestina del nord
Forse voi
Una poesia per concludere
Preparazione invernale
Ude-garami
Una pagina del passaporto
Luogo intero
Analisi del periodo
Vigilia della grande parità
Paoletta
III. CAPITOLI DEL ROMANZO
Cartina muta
Idroscalo
Donatella
Lezione di storia antica
Scavalcamento ventrale
L’incarico annuale
Per quell’innato scatto
L’unica data
IV. ANNALI
Palazzo di giustizia
Nel cuore della trasmissione
La buona notte
Posto di blocco
Ieri, un altro ieri
L’ago del ritorno
Semifinale
Costruzione con i fiammiferi (I-VIII)
TEMA DELL’ADDIO
I. VEDREMO DOMENICA
«Contare i secondi, i vagoni dell’Eurostar, vederti»
«Milano era asfalto, asfalto liquefatto. Nel deserto»
«Non è più dato. Il pianto che si trasformava»
«Tutto era già in cammino. Da allora a qui. Tutto»
«Non c’era più tempo. La camera era entrata in una fiala»
«C’è stato un compleanno, all’inizio, certamente.»
«In te si radunano tutte le morti, tutti»
«Il luogo era immobile, la parola scura. Era quello»
«Affogano le nazioni, crollano le torri, un caos»
II. SCENA MUTA
«Ci teniamo vicini»
«L’essenza della carne ferita»
«Sotto i cavi sospesi»
«Dove ondeggiava il sangue, dove il perfetto»
«Un improvviso ci porta nel dolore»
«Un istante della terra»
«Eri l’ultima»
«Lungo una strada di Roserio»
«Noi che abbiamo conosciuto»
III. TROVARE LA VENA
«Cresce l’ansia nei bicchieri»
«È follia di tutti, l’estate, traffico»
«Nessun gloria in excelsis, ma un groviglio»
«Poi ci fu l’esplorazione atterrita del tuo»
«Sei un lontano passo di danza»
«Un suono di ninna nanna chiama la morte»
«Potenza del minuto contato, culmine»
«I battiti carnali si stringono a una doccia»
«Come un fiore che non ha prodigio, come un passo»
«Toccandoti la fronte sentivi il mare»
IV. QUEL LONTANO DI NOI
«Ci viene restituita una corsa a Villa Scheibler»
«C’è un’ora che raccoglie tutte le ore»
«Tra figure d’indugio e di ansia, siamo scesi»
«Nella stanza, nel modo esatto»
«Ma a volte, tornando, s’incontra l’ira dei morti»
«Nell’ora consacrata, nella chiarezza»
«Talvolta è stato attendere nel buio»
«Bruciava l’asfalto e tu eri sola»
«Sulla tua fronte restava un segno»
«Quell’ignoto che in pieno giorno»
V. HOTEL ARTAUD
«Mi saluti, ti rimetti il reggiseno, senti»
«Noi qui, separati dai nostri gesti. Tu blocchi»
«Ti alzi e ti tuffi, vuoi inghiottire la vita»
«Negli estremi atti di forza, nelle labbra sensitive»
«Divina e distratta, sospinta da una lieve brezza»
«Ci siamo presi, volti affannati e circospetti»
«Quando su un volto desiderato si scorge il segno»
VI. VISITE SERALI
«A te, amore, una semplice»
«Nella tua estrema voce»
«Camminavi con la coscienza del sangue»
«La miniera dell’ultimo vedersi, il nome»
«Sotto la camicetta verde c’era un vuoto»
«Nell’estate spoglia, nella definitiva»
«Invochi il respiro, la giusta»
«Nell’invalicabile minuto tornano tutti»
«Ora si è spezzato l’ordine, ora»
«Il cancello si apriva, erano le undici»
«All’appello totale, all’appello»
Copyright
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