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Autore
Collana
Frontespizio
Prefazione
Nota sui criteri grafici
Introduzione
0.1. Limiti e fini di una teoria semiotica
0.1.1. Scopo della ricerca
0.1.2. Confini della ricerca
0.1.3. Una teoria della ‘menzogna’
0.2. Campo o disciplina?
0.3. Comunicazione e/o significazione
0.4. Limiti politici: il campo
0.5. Limiti naturali: due definizioni di semiotica
0.5.1. La definizione di Saussure
0.5.2. La definizione di Peirce
0.6. Limiti naturali: inferenza e significazione
0.6.1. Segni ‘naturali’
0.6.2. Segni inintenzionali
0.7. Limiti naturali: la soglia inferiore
0.7.1. Lo stimolo
0.7.2. Il segnale
0.7.3. L’informazione fisica
0.8. Limiti naturali: la soglia superiore
0.8.1. Due ipotesi sulla cultura
0.8.2. La produzione di strumenti d’uso
0.8.3. Lo scambio di beni
0.8.4. Lo scambio parentale
0.8.5. La cultura come fenomeno semiotico
0.9. Limiti epistemologici
1. Significazione e comunicazione
1.1. Un modello comunicativo elementare
1.2. Sistemi e codici
1.3. S-codici come strutture
1.4. Informazione, comunicazione, significazione
1.4.1. Alcune distinzioni metodologiche
1.4.2. L’informazione alla fonte
1.4.3. L’informazione di un s-codice
1.4.4. La trasmissione fisica dell’infomazione
1.4.5. La comunicazione
2. Teoria dei codici
2.1. La funzione segnica
2.2. Espressione e contenuto
2.3. Denotazione e connotazione
2.4. Messaggio e testo
2.5. Contenuto e referenze
2.5.1. La fallacia referenziale
2.5.2. Sinn e Bedeutung
2.5.3. La fallacia estensionale
2.6. Il significato come unità culturale
2.7. L'interpretante
2.7.1. La teoria peirciana
2.7.2. La varietà degli interpretanti
2.7.3. La semiosi illimitata
2.7.4. Interpretanti e la teoria dei codici
2.8. Il sistema semantico
2.8.1. Le opposizioni del contenuto
2.8.2. Sottosistemi, campi, assi
2.8.3. La segmentazione del campi semantici
2.8.4. Campi semantici contraddittori
2.8.5. Fisionomia metodologica del sistema semantico
2.9. Le marche semantiche e il semema
2.9.1. Marche denotative e marche connotative
2.9.2. Denotazione di nomi propri e di entità puramente sintattiche
2.9.3. Codice e regole combinatorie
2.9.4. Requisiti dell’analisi componenziale
2.9.5. Alcuni esempi di analisi componenziale
2.9.6. Una prima definizione del semema
2.10. Il modello KF
2.10.1. Scapoli
2.10.2. Dizionario e enciclopedia
2.10.3. Le marche semantiche come interpretanti
2.10.4. Le marche connotative e i ‘settings’
2.10.5. La natura spuria dei ‘distinguishers’
2.11. Il modello semantico riformulato (MSR)
2.11.1. Organizzazione del semema
2.11.2. La codifica dei contesti e delle circostanze
2.11.3. Il semema come enciclopedia
2.11.4. Analisi componenziale di espressioni non verbali
2.11.5. Analisi componenziale degli indici
2.12. Il modello Q
2.12.1. Ricorsività semantica infinita
2.12.2. Un modello n-dimensionale: il modello Q
2.13. Struttura dello spazio semantico
2.14. Ipercodifica e ipocodifica
2.14.1. Le determinanti non codificate dell’interpretazione
2.14.2. L’abduzione
2.14.3. L’ipercodifica
2.14.4. L’ipocodifica
2.14.5. La competenza discorsiva
2.14.6. Grammatiche e testi
2.15. L'interpretazione dei codici e il messaggio come forma aperta
3. Teoria della produzione segnica
3.1. Piano generale
3.1.1. Il lavoro produttivo
3.1.2. Tipi di lavoro semiotico
3.1.3. Come leggere le seguenti sezioni
3.2. Giudizi semiotici e giudizi fattuali
3.2.1. Analitico vs Sintetico e Semiotico vs Fattuale
3.2.2. Asserti
3.2.3. Asserti non verbali
3.2.4. Altre questioni
3.3. Il riferimento o menzione
3.3.1. Giudizi indicali
3.3.2. Significato e riferimento
3.3.3. Il processo di riferimento
3.3.4. Le idee come segni
3.3.5. |È| come artificio metalinguistico
3.3.6. Predicare nuove proprietà
3.3.7. L’attuale re di Francia è scapolo?
3.4. Il problema di una tipologia dei segni
3.4.1. Verbale e non verbale
3.4.2. Canali e parametri espressivi
3.4.3. Entità discrete e “continua” graduati
3.4.4. Origini e fini dei segni
3.4.5. Simboli, indici, icone: una tricotomia insostenibile
3.4.6. Replicabilità
3.4.7. Doppi
3.4.8. Repliche
3.4.9. “Ratio facilis” e “ratio difficilis”
3.4.10. Toposensitività”
3.4.11. Galassie espressive e nebulose di contenuto
3.4.12. Tre opposizioni
3.5. Critica dell'iconismo
3.5.1. Sei nozioni ingenue
3.5.2. “Avere le proprietà dell’oggetto”
3.5.3. Iconismo e similitudine: le trasformazioni
3.5.4. Iconismo e analogia
3.5.5. Riflessioni, repliche e stimoli empatici
3.5.6. Iconismo e convenzione
3.5.7. Similarità tra espressione e contenuto
3.5.8. Fenomeni pseudoiconici
3.5.9. Le articolazioni iconiche
3.5.10. L’eliminazione dei ‘segni iconici’
3.6. Tipologia dei modi di produzione segnica
3.6.1. Una classificazione quadridimensionale
3.6.2. Riconoscimento
3.6.3. Ostensione
3.6.4. Repliche di unità combinatorie
3.6.5. Repliche di stilizzazioni e di vettori
3.6.6. Stimoli programmati e unità pseudo combinatorie
3.6.7. Invenzione
3.6.8. L’invenzione come istituzione di un codice
3.6.9. Un continuum di trasformazioni
3.6.10. Tratti produttivi, segni, testi
3.7. Il testo estetico come esempio di invenzione
3.7.1. Rilievo semiotico del testo estetico
3.7.2. Ambiguità e autoriflessibilità
3.7.3. La manipolazione del continuum
3.7.4. L’ipercodifica estetica: l’espressione
3.7.5. L’ipercodifica estetica: il contenuto
3.7.6. L’idioletto estetico
3.7.7. Esperienza estetica e mutamento di codice
3.7.8. Il testo estetico come atto comunicativo
3.8. Il lavoro retorico
3.8.1. Eredità della retorica
3.8.2. L’elocutio come ipercodifica
3.8.3. Metafora e metonimia
3.8.4. La mutazione retorica di codice
3.8.5. La commutazione retorica di codice
3.9. Ideologia e commutazione di codice
3.9.1. L’ideologia come categoria semiotica
3.9.2. Un modello
3.9.3. La manipolazione ideologica
3.9.4. Critica semiotica del discorso ideologico
3.9.5. L’ultima soglia della semiotica
4. Il soggetto della semiotica
Riferimenti Bibliografici
A - D
E - L
M - R
S - Z
Note
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