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Prologo Uno Come cancellare ogni incubo Due Come perdersi nella notte Tre Come farsi salvare in una notte di pioggia Quattro Come lasciar andare Cinque Come avessimo il mare dentro Sei Come raccontarti una storia Giò « No , basta , ti prego . Sto per scoppiare . Non ne posso più ! » « E ci credo . Ti sei strafogata un chilo di pasta . Cioè , per essere una creatura così piccola sei sorprendente . Dove la metti tutta quella roba ? » « Era fantastica ! E quei crostini … » « Deliziosi » sorride lui . È tornato allegro , una smorfia soddisfatta sul bel volto deciso . Abbiamo scelto una piccola trattoria defilata , ma da cui si vede il mare . Sto così bene che non vorrei alzarmi mai più . « Buffo , pensare che l’estate stia finendo . C’è una luce bellissima . Adoro questo posto » mi lascio sfuggire . Siamo seduti a un tavolo d’angolo , uno di fronte all’altra , dopo un pranzo a base di pasta al pesto alla genovese fatto in casa , crostini e altri intingoli meravigliosi . Da quanto non gustavo un pasto così buono ? Così tanto che il mio stomaco si ribella a questa scorpacciata , anche se tento di ignorarlo . « Beh , anche la Sicilia è bellissima . Pensi di andarci più avanti ? Chi sono queste persone che dovevi incontrare ? » « Te l’ho detto , amici . Nessuno di speciale » rispondo , evasiva , ingollando un sorso di vino bianco frizzante . « E come mai te ne vai in giro in autostop ? » « Ancora ! Me l’hai già chiesto . » « Ma tu non hai risposto . Cosa fai nella vita ? Balli nelle piazze e fai compagnia a ragazzi noiosi durante viaggi strani ? » Rido , cercando di darmi un tono . « Non proprio . Io … mi sto prendendo un po ’ di tempo . Diciamo che ho deciso di concedermi una specie di anno sabbatico . Me Sette Come un ballo fatto di stelle Giò L’ho notata , la smorfia . Stiamo ballando , una canzone dopo l’altra , selvaggi , lasciando che la testa si svuoti . E Rafael alla fine è stato contagiato dalla mia vitalità . La ragazza che stava perdendo i sensi fuori dalla chiesa solo poche ore fa è lontana anni luce , come su un’altra galassia . « È tutto okay ? » gli chiedo . Non so più da quanto siamo qui . La pista si è un po ’ svuotata , ma la folle orchestrina continua con il suo spensierato viaggio nella disco dance degli anni settanta . Adesso è partita More than a woman dei Bee Gees , e le coppie danzano a tempo intorno a noi come se stessero eseguendo una bellissima coreografia . « Sì , sì . » « È già la seconda volta che fai quella smorfia » grido quasi , per sovrastare la musica . « Diciamo che se continuo così , domani dovrai guidare tu . » « Il ginocchio ? » Rafael annuisce , seccato . « Non … non mi va di fermarmi » sussurra . E non aggiunge altro . « Dai , non essere scemo . Ci sediamo un po ’ . Ho una sete da morire ! » gli sorrido . Raggiungiamo alcune sedie attorno al bar . Il cameriere ci porta due birre fresche , e mi getto sulla mia con notevole sollievo . Staccarmi da lui non mi ha fatto piacere , lo ammetto , ma almeno ho il tempo di riprendere fiato . E ora ha lui l’aria triste e confusa proprio come me fuori dalla chiesa , qualche ora fa . Come se stessimo giocando a un assurdo gioco di ruoli . « Riesci a camminare fino al b & b ? Abbiamo fatto un bel po ’ di strada » domando . L’orchestra è passata a brani più lenti , e adesso Otto Come è complicato andare avanti Nove Come dimenticare un giorno di pioggia Dieci Come inciso nell’anima Rafael E stavolta non si scherza più . Ho ripreso puntualmente possesso della mia auto . Pagato il conto della pensione “ Maria ” a un dispiaciuto Diego , che ha stretto Giò per salutarla un secondo di troppo per i miei gusti . Siamo risaliti in macchina e ci siamo messi in viaggio , sotto un cielo grigio opprimente come è stato quasi sempre in questi giorni . E adesso , un cartello stradale reca scritto Barcelona , 100 Km . Siamo quasi arrivati . Giò non dice nulla , ma sono certo che sta considerando la stessa cosa . La radio suona Iron sky di Paolo Nutini . We are prouds , individuals . Living on the city . « Mi piace un sacco questa canzone » mormora Giò , meditabonda , rigirandosi i capelli tra le dita e osservando il panorama scorrere fuori dal finestrino . « Anche a me . È nelle mie playlist prima di ogni gara , quelle che ascolto per concentrarmi . » « È perfetta per oggi . Per questo cielo . » Per questo cielo di piombo , dovremmo aggiungere . Pesante come una cappa d’acciaio sulle nostre teste . Già . Perfetta per pensare che ti perderò , forse . E se non bastasse , che sto per rivedere una persona che non vedo da troppo tempo . Qualcuno che non sono pronto ad affrontare . Ma se la forza non me la dai tu , adesso , allora non l’avrò mai . Ci sono cose che a un certo punto non si possono più rimandare , perché sono destinate a farsi ogni giorno più difficili . « Deve essere pazzesco quello che fai . Non hai mai … paura ? » Undici Come avessimo le mani sporche Dodici Come una lunga strada solitaria Tredici Come stringerti più forte Epilogo
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Chief Librarian: Las Zenow <zenow@riseup.net>
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